18-03-2022

Diébédo Francis Kéré è Pritzker Architecture Prize 2022

Protagonista:Diébédo Francis Kéré, Francis Kéré,

L'architetto Diébédo Francis Kéré è il vincitore del Premio Pritzker 2022. Una vittoria accolta con grandi consensi da ogni parte del mondo perché riconosce non solo la qualità delle sue architetture, ma anche l'impegno sociale e professionale dell'architetto nel realizzare opere di grande valore in contesti difficili. Architetture che spingono, come lui stesso racconta, le persone a sognare e a cercare di migliorare la loro condizione, ma sempre con grande attenzione al cambiamento climatico, alla scarsità di risorse e alla necessità di una più diffusa democrazia, e nei tempi difficili che stiamo vivendo abbiamo bisogno di sogni e di chi ci aiuta a realizzarli.

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Il 15 marzo Tom Pritzker, presidente della Hyatt Foundation promotrice del Premio Pritzker, ha annunciato a Chicago il vincitore dell'edizione 2022. Il più importante riconoscimento dell'architettura, tanto da esserne considerato “il Premio Nobel”, è stato conferito all'architetto Diébédo Francis Kéré.
Nato nel Burkina Faso, ma con studio a Berlino, Francis Kéré è il primo africano a ricevere il Premio Pritzker. Una vittoria accolta con grandi consensi da ogni parte del mondo sia per la qualità delle architetture progettate, sia per l'impegno sociale e professionale dell'architetto. Fin dalla Gando Primary School (2001, Gando, Burkina Faso) realizzata nel suo villaggio natio e che gli ha dato fama internazionale, Francis Kéré si è dimostrato un pioniere dell'architettura sostenibile per la terra e per i suoi abitanti. Le sue architetture, realizzate per la maggior parte in contesti fragili e difficili, con risorse limitate e dove mancano infrastrutture, hanno valori che vanno ben oltre quelli costruttivi. Sono radicate nei luoghi e nella loro materialità, edifici che migliorano la vita e le esperienze dei loro utenti, che diventano parte del cambiamento e della crescita delle comunità per cui sono stati progettati. Strutture alla cui costruzione contribuisce, spesso, attivamente la stessa comunità, come nel caso della scuola primaria di Gando a cui ha collaborato l'intero villaggio.

Sono progetti che mettono in atto quello che l'architetto chiama un cambio di paradigma. Intendendo con questo il sollecitare le persone a sognare e a cercare qualità, indipendentemente dalla loro condizione contingente, perché essere poveri non significa non poter aspirare al bello e al comfort. E le architetture di Francis Kéré sono belle, sono strutture in armonia con il contesto, accoglienti, con un uso poetico della luce che filtra attraverso gli edifici e gli spazi intermedi tra esterno e interno necessari per mitigare gli effetti del caldo sole africano. Progetti dal forte simbolismo che mostrano le influenze delle esperienze africane dell'architetto. Un esempio è la tradizione di riunirsi sotto un albero sacro per condividere storie e feste, un simbolo che rivive nel progetto del Serpentine Pavilion (2017, Londra, Regno Unito) o nelle colorate ed evocative installazioni artistiche Sarbalé Ke realizzate al Coachella Valley Music and Arts Festival (2019, California, Stati Uniti).
Come ha sottolineato la giuria del Premio Pritzker, nei tempi difficili che stiamo vivendo e nella diffusa perdita di valori, le opere di Francis Kéré hanno il pregio di ricordare il senso di comunità insito nell'architettura e come questa possa diventare fonte di felicità e di una gioia duratura.

(Agnese Bifulco)

All Images courtesy of Diébédo Francis Kéré and The Hyatt Foundation
https://www.pritzkerprize.com/
https://www.kerearchitecture.com/

Captions

01, 04-06 Gando Primary School 2001 Gando, Burkina Faso - Photo courtesy of Erik-Jan Ouwerkerk
02 Léo Doctors’ Housing 2019 Léo, Burkina Faso - Photo courtesy of Francis Kéré
03 Diébédo Francis Kéré, photo courtesy of Lars Borges
07-08 Serpentine Pavilion 2017 London, United Kingdom Photo courtesy of Iwan Baan (08), Francis Kéré (07)
09-10 Sarbalé Ke 2019 California, United States Photo courtesy of Iwan Baan

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