09-06-2022

Belgium is Design: “Il nostro progetto è un ritorno al futuro”

Belgio,

Design, Antonella Galli,

Presenza costante alla Design Week milanese, l’iniziativa che coordina i protagonisti del design belga schiera al SaloneSatellite una folta squadra di giovani – ben tredici – selezionati per esporre le loro ricerche. Giorgia Morero, coordinatrice di Belgium is Design, svela le caratteristiche delle giovani leve. Che seguono percorsi alternativi, tra tecnologia e manifattura.



Belgium is Design: “Il nostro progetto è un ritorno al futuro”

Sono tredici, quest’anno i giovani designer belgi che presentano le loro opere al SaloneSatellite alla fiera di Rho (fino al 12 giugno), evento considerato il trampolino di lancio a livello internazionale per i talenti di domani. Giorgia Morero, italiana che vive in Belgio da trent’anni e da quindici coordina il progetto Belgium is Design, iniziativa pubblica che supporta il comparto nazionale del design all’estero, sembra molto soddisfatta della selezione dei giovani progettisti, molti dei quali al di sotto dei trent’anni (al SaloneSatellite possono candidarsi fino a 35 anni di età). “In questi quindici anni di SaloneSatellite ho potuto osservare l’evoluzione dei designer belgi, molto graduale ma decisa: i temi di oggi sono diversi, tutto è cambiato anche solo rispetto a cinque o sei anni fa”, afferma Giorgia, “i ragazzi sono consapevoli dell’impatto ambientale della produzione di grandi numeri e cercano, se possibile, strade alternative. Scelgono produzioni in serie limitate, in cui l’aspetto manifatturiero è la parte più rilevante. Molti producono con le loro mani e talvolta si occupano anche di distribuire i prodotti a showroom esclusivi o a gallerie di design, che a Bruxelles, ad esempio, sono sempre più numerose”.

Alice Emery, Amorce Studio, Studio Biskt, Chanel Kapitanj, Daan De Wit Studio, De Angelis Design, Elias Van Orshaegen, Fractall, Gilles Werbrouck e Hugues Loinard, Olivier Vitry, Studio Part, Wouter Persyn, Studio Tim Somers: questi i loro nomi, che potremmo vedere presto lanciati nel sistema design, in particolare nelle gallerie o in produzioni di nicchia, oggi molto supportate dai social e dalla rete. Le ricerche dei giovani belgi intersecano scienza, tecnologia, arte e artigianato, o meglio manifattura, come Chanel Capitanj, che si è appassionata al settore della metallurgia industriale e della saldatura. I suoi lavori sono in metallo, come il tavolino presentato al Salone: un parallelepipedo dalle linee pure in acciaio texturizzato, la cui superficie presenta disegni realizzati a mano e incisi con un processo chimico a tempo, i cui risultati non sono prevedibili. Le decorazioni, quindi, sono ogni volta diverse, dalle forme inattese.

“Il metallo è un elemento che in molti casi li accomuna”, continua Giorgia Morero, “ci sono le panchine Henge in alluminio cerate dello Studio Fractall di Arne Desmet o il tavolo π di Studio Part in lamiera. Ma c’è anche chi, come Elias Van Orshaegen, ha utilizzato per il tavolino Guaro resti di legni tropicali provenienti dalle pavimentazioni di antichi vagoni ferroviari. La ricerca sui materiali, che è molto presente anche nella loro formazione scolastica, va di pari passo con progetti essenziali, spogliati dal decorativismo, enigmatici, poetici, a volte ironici.”

Tra i loro riferimenti, i progettisti belgi che hanno raggiunto notorietà internazionale, come Vincent Van Duysen, Xavier Lust e Alain Gilles, che durante il Salone del Mobile presentano numerose collezioni per vari brand italiani e internazionali; ma anche Hannes Van Severen, fondatore dello studio Muller Van Severen e figlio del celebre designer Maarten, scomparso nel 2005. “I giovani guardano a questi esempi, ma sono anche figli del loro tempo. Sono cosmopoliti, rivelano influenze molto diverse, vivono una multiculturalità che sanno sintetizzare in maniera essenziale, sia nelle forme, sia nel messaggio”, conclude Giorgia Morero, rivelando che la stessa Bruxelles è oggi una città tra le più cosmopolite al mondo.

Il ritorno alla manifattura e alla produzione personale è, quindi, un’indicazione chiara verso un mondo di oggetti più ponderati, pregiati soprattutto nelle modalità di concezione e realizzazione. La potenza del messaggio è affidata al pensiero e alla forma. I materiali hanno tutti la medesima dignità, meglio ancora se sono di recupero. Come dimostrano Gilles Werbrouck (designer tessile) e Hugues Loinard (artista plastico) con la loro serie di lampade composte da un cilindro in gesso bianco, su cui è saldato il paralume, un globo in nastro magnetico VHS lavorato all’uncinetto.

Antonella Galli

Didascalie e crediti
Nelle immagini le opere che i tredici designer belgi hanno presentato al SaloneSatellite 2022.
Tutte le immagini Courtesy Belgium is Design.

Belgium is Design è un’iniziativa di carattere pubblico di Wallonie-Bruxelles Design Mode (WBDM), Flanders DC for Design e MAD - Home of Creators.
belgiumisdesign.be

01 Belgium is Design: prodotti e designers presenti al SaloneSatellite 2022, ph. Kaatje Verschoren
02 Studio Atelier Part, scaffalature System P4, ph Valentina Stellino
03 Studio Biskt, vaso Tulumba verde, ph Studio Biskt
04 Chanel Kapitanj, tavolino, ph Kaatje Verschoren
05 Daan de Wit Studio, Beetle Stool, ph. Daan de Wit
06 Amorce Studio, scaffale Gary, ph. Leo Arvanitis
07 Tim Somers, sedia C1, ph Kaatje Verschoren
08 De Angelis Design, tavolino Misto, ph Christophe Bustin
09 Alice Emery, scrivania Orion, ph Andrea Anoni
10 Elias van Orshaegen, tavolino Guaro, ph Kaatje Verschoren
11 Fractall Studio, panchina Henge, ph Arne Desmet
12 Gilles Werbrouck Studio e Hugues Loinard Studio, lampada, ph. MikoMikoStudio
13 Olivier Vitry, Stool Table, ph Eline Willaert
14 Wouter Persyn, coffee table Gordon, ph Kaatje Verschoren


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