19-04-2019

Bosjes Chapel di Steyn Studio

Steyn Studio,

Adam Letch,

Western Cape, Sudafrica,

Chiese & Cimiteri,

Studio Steyn ha progettato una cappella per la tenuta Bosjes in Sudafrica. Le ispirazioni sono molteplici, dalla bibbia all'architettura coloniale olandese, passando per il paesaggio circostante, e danno vita a una forma e una struttura semplice e leggera, almeno all'apparenza.



Bosjes Chapel di Steyn Studio

Coetzee Steyn è nato in Sudafrica e per questo non ha avuto problemi ad abbandonare il suo studio londinese quando Bosjes Estate gli ha commissionato il progetto di una cappella nel proprio parco. Bosjes è una delle tante proprietà che costellano la regione più interna di Western Cape, a nord di Città del Capo, che coniugano accoglienza alberghiera, eventi, produzione vitivinicola e attività all'aperto con un livello qualitativo altissimo, per i turisti che del Sudafrica vogliono scoprire anche le pieghe più nascoste e particolari.
Il Sudafrica infatti non è solo surf, safari e rivendicazioni dei diritti dopo anni di apartheid. Si tratta di un paese incredibilmente sfaccettato e in grado di meravigliare chiunque si presti a conoscerlo. Per fare un esempio, basta dire che ci sono tre capitali e sette lingue ufficiali.
Bosjes Estate è stato fondato nel 1870 e sorge nella valle di Breede (soprannominata "piccola Svizzera) a nord di Stellenbosch e Franschoek, regioni famose per essere incredibilmente simili alla Toscana e con una produzione vinicola assolutamente invidiabile.
La richiesta per Steyn Studio era quella di progettare una cappella da posizionare nell'immenso parco su cui sorge la proprietà. Tra le condizioni necessarie nella realizzazione, Bosjes Chapel sarebbe dovuta diventare un'architettura iconica, un landmark nella sua categoria. E così è stato, complici forse le ispirazioni auliche individuate dall'architetto: da un lato la forma delle montagne, che fanno da sfondo nel panorma e che Steyn ha ripreso astraendone la forma scultorea; dall'altro il passaggio di un salmo, 36:7 "O Dio, com’è preziosa la tua benignità! Perciò i figliuoli degli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali, son saziati dell’abbondanza della tua casa, e tu li abbeveri al torrente delle tue delizie. Poiché in te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce". La poetica di questo passaggio, riportata nel contesto architettonico, evoca una struttura fluttuante, che galleggia e scivola con leggerezza e dinamismo ma che, per forza di cose, dovrà essere statica.
Per raggiungere questo risultato visivo l'intero edificio doveva essere semplice, unitario, fluido, ma strutturalmente efficiente. Steyn ha deciso di giocare con la copertura come elemento caratteristico: la leggerezza e il dinamismo sono identificate in una struttura autoreggente fatta di archi parabolici e iperbolici, che ricorda qualche forma nata dalla modellazione parametrica, anche se non è questo il caso. Un'ulteriore elemento che si può ritrovare, astratto, nell'iconicità della copertura di Bosjes Chapel è l'Holbol, forma adornata fatta di curve e spirali intro ed estroverse che si trova nei fronti delle case tipiche olandesi e fiamminghe e diventata famosa con l'architettura barocca.
Malgrado l'apparente semplicità dell'edificio, l'ideazione e costruzione della copertura è stata tutt'altro che banale. È stato necessario costruire un modello in scala 1:2 per analizzare correttamente i dettagli e le finiture. Per l'assemblaggio l'intera superficie è stata divisa in otto sezioni speculari, e non meno di 130 sezioni sono state disegnate come guida. La forma, semplice e complessa allo stesso tempo, ha richiesto l'uso di 584 puntelli e oltre 3km di listelli in legno installati sulle capriate del telaio. Il tutto, infine, è stato ricoperto da un compensato preventivamente bagnato per 24 ore, in modo da garantirne una flessibilità sufficiente a seguire le curve del progetto. In seguito, 8175kg di tondi in acciaio sono stati uniti a calcestruzzo spruzzato per la creazione effettiva della copertura. La struttura sembra leggerissima, quasi priva di peso. L'occhio la percepisce come se fluttuasse a una spanna da terra. Invece, la realtà è che tutto il peso viene scaricato su quattro contrafforti nascosti, ognuno dei quali sopporta oltre 50 tonnellate di carico verticale. Quando si dice che "l'apparenza inganna".
Gli interni della chiesa, riflettono le stazioni che i Missionari Moraviani hanno costruito nei secoli scorsi in Sudafrica: semplicità sia visiva che d'utilizzo, ampi spazi di ritrovo e raccoglimento, tranquillità e candore delle pareti. La differenza sostanziale sta nell'estroversione della cappella progettata da Steyn, aperta con grandissime vetrate su tutto il suggestivo panorama circostante, mentre le stazioni moraviane avevano carattere più introverso, essendo quasi prive di aperture.
La Bosjes Chapel progettata da Cotzee Steyn, in conclusione, è in grado di introiettare intimamente tutta la natura circostante, rendendo la valle di Breede parte integrante della sacralità dell'edificio. Una testimonianza importante di cosa può fare un architetto esperto assieme a un cliente coraggioso e aperto alla sperimentazione, unendo al tutto la giusta dose d'ispirazione.

Francesco Cibati

Start on site: 2013
Completion: December 2016
Gross floor area: 430 sqm
Location: Bosjes Farm, Witzenberg District, Western Cape, South Africa
Design architect: Steyn Studio (UK)
Project architect: TV3 Architects (South Africa)
Furniture Design: Liam Mooney Studio
Contractor: Longworth & Faul
Structural engineer: Henry Fagan & Partners
Mechanical & Electrical engineer: Solution Station
Quantity surveyor: De Leeuw
Planning consultant: Ron Brunings
Landscape architect: CNdV Landscape Architects
Heritage Consultants: Elzet Albertyn & Lize Malan
Photographer: Adam Letch


https://bosjes.co.za
http://www.steynstudio.com


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