14-11-2022

Tea House a Chengdu di Scene Architects

Scene Architects,

Jian Zhu Studio/ Ren Dong, George, Su Jiao, Wang Yongfeng,

Tempo Libero, Ristoranti,

Interior Design,

A Chengdu attraverso lo spazio fisico di una nuova Tea House lo studio cinese Scene Architects trasmette la filosofia di vita orientale. E lo fanno attraverso un contesto contemporaneo, dove l’introduzione della natura negli interni consente ai visitatori di sperimentare lo spazio e il tempo, mentre ai i progettisti di esplorare l'espressività della cultura tradizionale.



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Tea House a Chengdu di Scene Architects “La sala da tè è lo spazio che meglio interpreta la filosofia orientale. Bere il tè incarna la filosofia di vita dei cinesi e lo spazio che accoglie questa attività ha un significato culturale e un valore spirituale che va oltre la sua funzione”. Con queste parole, Hu Wei, fondatore di Scene Architects, introduce la realizzazione di una Tea House a Chengdu. Un locale, con una superficie di 700 metri quadrati, che si definisce attraverso cinque elementi chiave: la porta, il muro, la strada, la stanza e il cortile. 
Partendo dal presupposto che le persone hanno sempre desiderato un luogo dove ritirarsi per prendere una pausa dalla quotidianità, è proprio la porta il primo elemento che si incontra, poiché una volta chiusa permettere di immergersi in un ambiente tranquillo e sereno. Un desiderio in aumento, complice la vita frenetica contemporanea in rapida evoluzione.
Superata quest’ultima si trovano due pareti che si ergono sul vuoto delle scale di ingresso. Strutture imponenti che, insieme all'asse centrale, danno la sensazione di trovarsi su di una “montagna”. Un effetto ulteriormente sottolineato dalla luce naturale diffusa dall’alto. Si tratta di un gesto progettuale ben ponderato, in quanto spiegano gli architetti di Scene Architects: “vedere la "montagna" dietro la "porta chiusa" non è tanto uno stato quanto un simbolismo. Il muro separa lo spazio dal mondo mondano, lasciando l'interno tranquillo e libero, come in montagna”. 
Da qui si parte nell’esplorazione della sala da tè, ognuno seguendo un proprio percorso, in quanto non vi è una direzione chiara da seguire per penetrarla, lasciando così spazio alla serendipità tipica della vita. La stessa scelta di utilizzare materiali rustici, tra cui rocce vulcaniche, cemento e corrimano in ferro rimanda alla matericità primordiale associata alla montagna, ma al tempo stesso fa l’occhiolino alla contemporaneità.
Al secondo piano della Tea House, che si raggiunge appunto attraverso la scala monumentale, il vero protagonista è il verde. Qui l'erba stesa accanto al corridoio è collegata al paesaggio acquatico in miniatura dell'ingresso, con tanto di stagnetto, ma anche all’acqua corrente, un chiaro riferimento al paesaggio montano.
Si arriva così alle quattro sale da tè che presentano, ognuna a modo suo, un fascino particolare, due di queste in particolare riprendono gli stilemi delle sale da tè tradizionali con porte a griglia in legno in stile antico. Tutte, comunque, con un forte legame con il cortile, l’autentico cuore verde della Tea House, una rarità nella giungla urbana dove i clienti possono vivere momenti di intima connessione con i ritmi naturali. “L’alba e la luce della luna, le piante rigogliose e il cinguettio di insetti e uccelli calmano la mente interiore e favoriscono la coesistenza armoniosa tra uomo e natura”, spiega l’architetto Hu Wei. 
Infine, la scelta di usare materiali semplici come cortecce, bambù, legno di olmo e pietre, enfatizza ulteriormente il desiderio di riappropriarsi della natura all’interno di un sistema chiuso e protetto com’è una Tea House.
Con questo lavoro di interior a Chengdu i progettisti di Scene Architects creano un'esperienza fisica nello spazio attraverso espressioni semplici, sobrie ma sensibili, dove ogni gesto progettuale ha un ruolo preciso, al fine di farci trovare un luogo che ricorda una "montagna isolata", un ambiente in grado di offrire un rifugio spirituale.

Christiane Bürklein

Project: Scene Architects
Location: Chengdu, China
Year: 2022
Images: Jian Zhu Studio/ Ren Dong, George, Su Jiao, Wang Yongfeng

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