La forza silenziosa dell'architettura, intervista con il filmmaker Riaan Hendricks

Livegreenblog ha dialogato con il premiato filmmaker sudafricano Riaan Hendricks, autore del film “REALITY BITES” realizzato per Al Jazeera English.
In questa esperienza video racconta ed esplora il lavoro dell'architetto nigeriano Kunlé Adeyemi, il quale attraverso la progettazione di opere architettoniche flottanti cerca una risposta a due problemi importanti: il sovraffollamento e le inondazioni lungo le coste della Nigeria. Oltre a un approfondimento sul film, visibile nel sito di Al Jazeera, abbiamo chiesto quale sia il suo personale pensiero sull'architettura in Africa.



Quanto è importante per te l'architettura?
Questa è una domanda molto complessa. Sono cresciuto in una comunità povera dove ti dovevi arrangiare con quel che trovavi.
Sin da piccolo avevo una passione particolare per i piccioni viaggiatori. Ho passato così tanto tempo a costruire casette per i piccioni, non solo per me ma anche per amici. Di materiali ce n'era in grande quantità. Bastava un giretto nell'area della discarica locale per recuperare mobili rotti o altro utili per le costruzioni.
Sono cresciuto in Sudafrica negli anni '80 e '90 e quindi essenzialmente durante gli anni dell'apartheid. Tutta l'architettura veniva usata di proposito per minare e per svantaggiare i le parti non bianche della nostra società (argomento trattato dalla puntata "The Architecture of Violence" nella serie Rebel Architecture). Oggigiorno in queste comunità, frutto dell'apartheid, dilagano povertà, disoccupazione, violenza e crimine. Quello che negli anni '80 era una guerra razziale ora è sta diventando una guerra sociale.
Considerato che buona parte della pianificazione del nostro paese, quindi anche della mente della nostra gente, è radicata in nuovi approcci all'urbanistica e alle strutture architettoniche si spera che alla fine sappiano anche esprimere le idee e i nuovi ideali della nostra società.



Ad esempio, nel sobborgo di Gordonsbay, dove vivo da poco, non hanno mai costruito marciapiedi o strisce pedonali. Era stato concepito come quartiere esclusivamente bianco. Poco fa ho scoperto che su un cimiterio riservato ai "non bianchi" del quartiere hanno costruito un complesso residenziale. Un fatto che ha provocato proteste dei cittadini a cui è stata tolta la possibiità di commemorare i loro cari. Finché la progettazione urbana è dominata dalle strutture del vecchio sistema, si continuerà a lottare per liberarsi dalla povertà in comunità ancora disegnate dall'apartheid e pensate per tenere le persone segregate.

Per la parte dell'intervista riguardante il film REALITY BITES rimandiamo al sito dedicato di Al Jazeera English, Rebel Architecture.





Pensi che ci debba essere più informazione sulla capacità dell'architettura di trasformare la nostra vita e di poter essere un motore per il cambiamento sociale?
L'architettura mi sembra essere un'arte silenziosa. Influisce sulla psiche delle persone e, si spera, abbia un impatto pratico e positivo sulla loro vita quotidiana. É un bene, da un certo punto di vista, che venga esplorato il valore dell'architettura grazie al mix contemporaneo di nuovi media. Ma dall'altro, considerando e guardando il tempo e le nostre vite, l'architettura che sa esprimersi bene non ha bisogno di molte parole o di una proliferazione sui mass media per far capire il suo valore. Chiaramente tutto questo cambia quando parliamo di oggetti architettonici che invece diventano dei veri simboli politici e landmark del destino di una nazione, come è successo ad esempio con la statua della Libertà.





Sito di Riaan Hendricks: http://vimeo.com/riaanhendricksfilm
Film REALITY BITES per Al Jazeera English
Immagini Courtesy of Al Jazeera English, fotografia del cimitero di Gordonsbay: Riaan Hendricks