21-04-2015

Apre la Caverne du Pont d'Arc, un viaggio nel tempo

riqualificazione,

La Caverne du Pont d'Arc, conosciuta come grotta Chauvet nelle falaises dell'Ardèche, 20 anni dopo la sua scoperta apre al pubblico.



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Apre la Caverne du Pont d'Arc, un viaggio nel tempo La Caverne du Pont d'Arc, conosciuta come grotta Chauvet nelle falaises dell'Ardèche, 20 anni dopo la sua scoperta apre al pubblico. Il patrimonio UNESCO sarà condiviso con il pubblico grazie a una replica in scala 1:1 dei più importanti ritrovamenti di pitture rupestri del mondo.



Un viaggio indietro di 36mila anni è ora possibile grazie al lavoro di un'equipe di scienziati, architetti, ingegneri e scenografi, i quali hanno realizzato la replica fedele della grotta originale scoperta nel 1994 nel dipartimento Ardèche nella Francia del Sud. Pitture rupestri di una modernità stupefacente, testimoni preziosi della preistoria, sono ora alla portata di tutti.



La preservazione dei ritrovamenti, dichiarati patrimonio dell'umanità l'anno scorso, ha avuto la priorità, per cui in pochi hanno potuto accedere al sistema delle grotte. Dal 25 aprile 2015 invece le cose cambiano con l'apertura del complesso Caverna di Pont d'Arc, la replica degli 8500 metri quadrati della grotta originale su 3000 metri quadrati.





Il progetto architettonico firmato dagli architetti Xavier Fabre/Vincent Speller insieme a Atelier 3A è stato concepito in risposta al paesaggio e in collaborazione con un nutrito team di specialisti, tra cui, oltre ai tanti scienziati, troviamo gli scenografi dell'agenzia parigina Scène. Tutti hanno contribuito alla realizzazione degli interni che riproducono fedelmente la grotta dalle stalagmiti e stalattiti fino ai famosi disegni, ricreati da artisti, e visitabili da passerelle.



I cinque edifici del complesso, la replica, la Galerie de l'Aurignacien (il museo che racconta la vita dei nostri antenati), il polo pedagogico, lo spazio per gli eventi e il polo del restauro, sono inseriti quasi raso terra e a distanza di pochi minuti a piedi  l'uno all'altro, lasciando libero il visitatore di organizzare la propria visita. 





Gli architetti hanno proposto architetture autonome, ma neutre, che diventano il prolungamento della topografia (ricordano dall'alto l'impronta di un orso), perché i contenuti degli edifici sono il vero fulcro del programma e non si voleva distogliere l'attenzione nonché preservare la natura. L'iniziativa è intesa anche come programma di riqualificazione della zona con la creazione di nuovi posti di lavoro. Il passato e il territorio diventano così il motore di sviluppo per il futuro.



Dal 25 Aprile sarà quindi possibile ammirare la replica di uno dei più grandi tesori preistorici giunti a noi, immagini che raccontano della storia dell'umanità, riprova del potere comunicativo di questi disegni immutato anche dopo 36mila anni.

(Christiane Bürklein)

Progetto: Xavier Fabre/Vincent Speller insieme a Atelier 3A
Luogo: Razal, Dipartimento Archéche, Francia
Anno: 2015
Fotografie: courtesy of Caverne du Pont d'Arc – diritti degli autori
Link al sito: http://lacavernedupontdarc.org/ 

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