La mostra in corso alla Tate Britain è una guida tra gli usi insoliti e a volte comici delle rovine architettoniche dall'arte del XVIII secolo fino ai giorni nostri.
Dall'amore per le rovine architettoniche raffigurate da artisti come JMW Turner e John Constable, alle riletture, talvolta dissacranti, di artisti come Keith Arnatt e John Latham del XX secolo.
La mostra in corso alla Tate Britain esplora la rovina sia come elemento in lento e pittoresco decadimento, sia come risultato delle devastazioni provocate dalle guerre mondiali del XX secolo, come documentato dalle immagini di Graham Sutherland e Jane & Louise Wilson. Il percorso espositivo si articola tra i surrealistici frammenti del 1930-40 di Paul Nash, all'opera di Jon Savage che ritrae una desolata Londra del 1970. Dalle rovine classiche, costante presenza nei lavori di Eduardo Paolozzi, Ian Hamilton Finlay e John Stezaker, alla distruzione di edifici architettonici modernisti come nell'opera Demolished – B: Clapton Park Estate 1996 di Rachel Whiteread.
La mostra prevede inoltre la proiezione del film Kodak 2066 di Tacita Dean, che testimonia la fine della produzione delle pellicole per cineprese 16 mm, e di 1984 and Beyond di Gerard Byrne, la tavola rotonda, pubblicata da Playboy nel 1963, in cui diversi scrittori di fantascienza (tra cui Arthur C. Clarke, Isaac Asimov, Ray Bradbury e Robert Heinlein) si confrontavano su quello che sarebbe stato il mondo dopo il 1984.
(Agnese Bifulco)
Mostra: Ruin Lust
Luogo: Tate Britain, Londra UK
Images courtesy of Tate
http://www.tate.org.uk/
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