11-05-2023

Læringhuset Nærheden: la casa del popolo

Christensen & Co Architects,

Anna Schwartz, Helene Højer, Adam Mørk,

Danimarca,

Community Center,

Può l’architettura agire sull’apprendimento? Può la buona architettura trasformare il futuro di una comunità intervenendo nell’educazione? Sono le domande sottintese nei programmi degli amministratori di Høje-Taastrup, comune a ovest di Copenaghen, coinvolto nella costruzione del nuovo distretto di Nærheden.



Læringhuset Nærheden: la casa del popolo

Vincitori del concorso bandito nel 2017 per la costruzione della scuola pubblica pianificata all’interno dell’area di Nærheden, nel comune di Høje-Taastrup (Danimarca), Christensen & Co sviluppano l’idea che non soltanto l’edificio possa diventare esso stesso propulsore pedagogico, ma anche che possa moltiplicare le proprie funzioni, per meglio servire la collettività.
A chi si avvicina da qualsiasi lato, il Nærheden School and Community Center appare una struttura modulare, la conformazione sfugge a una definizione precisa. L’idea di Christensen & Co è infatti che l’edificio sia costruito secondo una griglia di ambienti minimi, che possano essere intercambiabili quanto alla funzione ospitata. Il telaio essenziale, costruito riducendo il più possibile la quantità di materiale edilizio, offre l’immagine di una sorta di scheletro architettonico a blocchi, a cui aggiungere agevolmente parti se e quando necessario, anche con l’aiuto fattivo dei suoi utenti, senza che il concetto formale generale perda valore. Una scelta che paga, oltretutto, in termini di sostenibilità dell’opera, con riduzione dell’energia di produzione e movimentazione e dell’anidride carbonica di conseguenza immessa nell’ambiente.

L’architettura è concepita come un grande centro laboratoriale, suddiviso in aree di apprendimento differente per differenti aree didattiche, accomunate dalla facoltà concessa agli studenti, di età diverse, di sperimentare e applicare. L’architettura si è fatta quindi manifesto del metodo applicato all’interno, concepita come insieme di materiali umili e resistenti. Le facciate nascono da una combinazione di pannelli in alluminio anodizzato perforato e non perforato, pannelli in legno, vetrate a sviluppo verticale e cemento, su un telaio d’acciaio a vista che ne disegna la griglia.
Negli interni, i soffitti sono realizzati in acciaio perforato e moduli acustici in lana di legno rinforzati, mentre i pavimenti sono in cemento levigato, legno e poliuretano. Il tutto si configura come un gioco del “meccano” a scala architettonica, dove grande coinvolgimento alla sperimentazione è dato dall’impatto visivo e materico dell’edificio stesso. La visuale aperta tra le diverse attività nell'edificio ne diventa poi la forza trainante per l’apprendimento, dove alunni, insegnanti ma anche altre persone che lo frequentano si ispirano a vicenda.

Questa filosofia che ha consentito ai piccoli utenti, come agli adulti, di toccare con mano la nudità dell’edificio, che si mostra nei suoi aspetti costruttivi e stimola all’approfondimento, è stata adottata anche nelle soluzioni energetiche.
Le diverse strade volte al risparmio, come una geometria che riduce la dispersione del calore all’esterno, l’ottimizzazione acustica, l’utilizzo della ventilazione con vapore acqueo per il raffrescamento e molte altre, possono infatti essere lette attraverso sistemi di misurazione esposti e alla portata di tutti, mentre ciascun rilevamento periodico fornisce l’occasione per effettuare esperimenti che entrano così nella pratica dell’insegnamento.
L’efficientamento energetico e le sue ripercussioni didattiche hanno fatto di questo edificio un modello di centro comunitario, che oggi viene utilizzato non solo per ospitare una scuola per 1500 alunni e un asilo nido, ma anche un centro sportivo, gli uffici della municipalità e il centro civico.

Commentano a tal proposito gli architetti: “Nel centro per l’apprendimento, le soluzioni energetiche e l’architettura si fondono naturalmente e il potenziale educativo è visibile nell’architettura a più livelli e può dunque integrarsi facilmente nell’insegnamento. Le aree verdi all’interno, sopra e intorno all’edificio costituiscono una parte naturale dell’ambiente di apprendimento del futuro. La comprensione e lo studio della biodiversità e della vegetazione diventano così punti di riferimento educativi visibili che rafforzano il posizionamento del centro di formazione come polo ambizioso dal punto di vista della sostenibilità.”
Il tetto è uno spazio esterno lussureggiante, parte integrante degli spazi abitabili. Qui è possibile fare lezione sul clima e sull’osservazione delle condizioni meteorologiche, fare esperimenti energetici o coltivare ortaggi nelle serre.

di Mara Corradi

Architects: Christensen & Co Architects
Collaborators: Kjær & Richter Arkitekter, 1:1 Landskab, Oluf Jørgensen A/S, BAM Danmark
Client: Høje-Taastrup Kommune
Location: Høje-Taastrup, Denmark
Gross useable floor space: 15.500 m²
Lot size: 14 000 m2
Competition: 2017
Start of work: 2019
Completion of work: 2021
Photographs: (01-06) Adam Mørk, (07-10) Anna Schwartz, (11-12) Helene Højer


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