27-09-2022

L'intelligenza artificiale applicata all'architettura, una ricerca di Stephen Coorlas

Stephen Coorlas Architecture,

Design, Artificial Intelligence,

Stephen Coorlas, architetto statunitense di Chicago, ha di recente pubblicato un progetto teorico che interroga le capacità generative di Midjourney, un software di intelligenza artificiale che trasforma le parole in immagini. Speculations on AI and Architecture, questo il nome del progetto, investiga lo stato dell'arte della tecnologia informatica per l'architettura, nell'ottica di incentivare la discussione globale su prossimi utilizzi, integrazioni e automazioni da sviluppare.



L'intelligenza artificiale applicata all'architettura, una ricerca di Stephen Coorlas

Cosa può fare per l'architettura l'intelligenza artificiale? Se lo è chiesto Stephen Coorlas, architetto statunitense fondatore dell'omonimo studio con sede a Chicago, e così ha iniziato a generare delle risposte. Si tratta infatti dell'autore di un progetto teoretico dal titolo Speculations on AI and Architecture, il cui protagonista è Midjourney, un’intelligenza artificiale utilizzata per la generazione di immagini 2D a partire da alcune parole chiave.
Coorlas ha chiesto al software di ideare delle possibili costruzioni a partire da una descrizione testuale, il cui stile è una versione rivisitata in forme organiche del brutalismo come dell'architettura prefabbricata. Dopo aver ottenuto un primo output, Coorlas ha nuovamente interrogato l'intelligenza artificiale per ricavare dettagli, piante e sezioni che fossero il più possibile coerenti. Come passo ulteriore, insieme al suo team, ha cercato un modo per trasformare le immagini 2D in modelli a tre dimensioni, grazie all'uso di mappe di profondità e strumenti per l'animazione. Il tutto al preciso scopo di restituire l'intero processo in forma di video tutorial fruibili gratuitamente.

Sebbene il progetto rimanga nel mondo della ricerca teorico-formale, il potenziale che evoca è affascinante, poiché apre porte oltre le quali ancora non è dato scrutare. In quanto pioniere di questo utilizzo di Midjourney, Floornature ha voluto incontrarlo per e porgli qualche domanda, a cominciare da dove sia nata l'idea del progetto. "Speculations on AI and Architecture" è un esperimento concettuale che teorizza l'uso e l'integrazione dell'intelligenza artificiale in architettura; ma più in particolare, la nostra ricerca esamina in che modo l'intelligenza artificiale potrebbe influire sullo svolgimento dei processi di progettazione e documentazione ", racconta l'architetto. "Abbiamo già visto l'automazione di alcune attività meno creative in programmi quali Revit. [...] Vedendo la crescente popolarità di generatori da testo a immagini, ci siamo interrogati su come questa tecnologia potrebbe promuovere un'automazione ulteriore di attività più creative come la progettazione e la documentazione. [...] Le nostre prime esplorazioni erano improntate alla fantasia, ma non ci è voluto molto prima che rivolgessimo la nostra curiosità alla verifica delle possibilità tecniche del programma. La sua capacità di comprendere effettivamente l'interazione tra cose, elementi e materiali. Questa è una premessa fondamentale per la comprensione e la pratica dell'architettura. Abbiamo così iniziato a chiedere al generatore di produrre collegamenti, dettagli e intersezioni dei sofisticati progetti che proponeva."

Coorlas mette le mani avanti, specificando che molti leader dell'industria informatica stanno già lavorando su programmi AI in grado di gestire correttamente materiali e le loro proprietà, oltre alle forme e ai dettagli. Aggiunge anche che nessuno nel suo studio è un esperto programmatore o un informatico, però si considerano "esperti in speculazione e teorizzazione, specialmente nell'ambito della tecnologia, della filosofia e dell'architettura".

I risultati, racconta sempre Coorlas, sono quantomeno interessanti, ma rivelano chiaramente le carenze di questa tecnologia per compiti specifici come la creazione di dettagli o il sequenziamento di un insieme complesso. Ciò nonostante, l'entusiasmo per un potenziale futuro applicativo di queste tecnologie è molto alto: "Immaginate di disegnare il callout di un dettaglio intorno ad un'intersezione parete-pavimento; e che compaia un menu con diversi dettagli consigliati che l'architetto può esaminare e inserire automaticamente in una scheda di dettagli predefinita. L'architetto potrà migliorare ulteriormente o affinare i dettagli suggeriti dall'intelligenza artificiale inserendo altre parole chiave (ad es. impermeabile, a filo, aggettante, gocciolatoio...). [...] Si possono immaginare pacchetti di immagini e contenuti IA commercializzati e venduti in funzione di zone climatiche, stili architettonici, tecniche costruttive..."

L'entusiasmo, per ora, rimane frenato dai limiti pragmatici nelle applicazioni e della ricerca che viene condotta. Stephen Coorlas stesso ricorda i problemi già noti con alcune intelligenze artificiali soggette a forti bias, oppure inquietanti perché ritenute senzienti, come ad esempio il chatbot di Google. Nonostante le incertezze e i possibili incidenti, la strada da percorrere è segnata, così come l'obiettivo a lungo termine, e Stephen Coorlas assieme ai suoi collaboratori saranno in prima linea per raggiungerlo: "Vogliamo colmare il divario tra forma concettuale e forma costruita insegnando ai sistemi IA il modo in cui progettiamo e costruiamo generalmente. Questo richiederà molto impegno per categorizzare la funzione e pianificare i dati, creare set di regole per la progettazione e l'ingegnerizzazione e sviluppare procedure mediante le quali l'intelligenza artificiale possa creare. Queste sono le nostre prossime iniziative per contribuire al passaggio del settore architettonico da disciplina storicamente basata sugli insegnamenti di un maestro a prassi basata su procedure assistite dall'IA".

Cib

Images courtesy of Stephen Coorlas Architecture
https://www.coorlasarch.com


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