22-12-2022

JoeVelluto, il design sulla via del buddhismo

Vicenza,

JoeVelluto Studio, Antonella Galli, Design,

Buddha, colui che ha sperimentato il risveglio della coscienza, ha qualcosa da dire anche al design, a partire dal suo Nobile Ottuplice Sentiero, che racchiude otto indicazioni di comportamento da mettere in pratica per raggiungere - o quantomeno avvicinare - la felicità. I progettisti Andrea Maragno e Sonia Tasca, fondatori di JoeVelluto Studio, lo hanno tradotto in una visione e in una serie di progetti.



JoeVelluto, il design sulla via del buddhismo

Gli otto punti del Nobile Ottuplice Sentiero trasmesso da Buddha al fine di lenire la sofferenza del vivere sembrano semplici, quasi scontati, se presi a uno a uno: retta visione, retta intenzione, retta parola, retta azione, retta sussistenza, retto sforzo, retta presenza mentale, retta concentrazione. Il problema è applicarli tutti assieme, trasformarli in una pratica quotidiana che doni senso ad ogni momento e ad ogni azione. Andrea Maragno e Sonia Tasca, designer e fondatori di JoeVelluto Studio, con sede a Vicenza, hanno deciso di tradurli in una guida pratica per la loro professione. E ne hanno fatto un percorso condiviso con la comunità del design (e non solo), un progetto interdisciplinare supportato da una piattaforma online, nominata ‘Design in pratica-Pratiche di design virtuoso’.

Nella storia di JoeVelluto Studio, attivo da oltre vent’anni nell’ambito del design d’avanguardia (anche con la sigla JVLT), ci sono i semi di questa iniziativa. “Il progetto nasce da una profonda riflessione sul senso del design e su come Sonia ed io ci siamo evoluti in questi ventun anni di pratica di disciplina sul design”, racconta Andrea Maragno dal suo studio di Vicenza. “Abbiamo sempre lavorato sul senso delle cose, quindi ci piaceva fare una riflessione ulteriore. A questo si è aggiunta la mia esperienza di vita: nel 2019, infatti, ho preso i voti e sono diventato monaco zen, una branca del buddismo”. Ragioniamo sul fatto che nella nostra civiltà la parola zen è comunemente utilizzata come aggettivo per indicare qualcosa di calmo, ponderato, riflessivo, equilibrato, rilassato. Lo si applica quasi a ogni cosa, dallo yogurt all’estetica. “Queste caratteristiche sono una piccola parte della pratica zen. La potremmo riassumere in una parola: consapevolezza”.

Tradurre la pratica zen nel mondo del design sembra strano, ma in realtà ci sono precedenti illustri, come spiega Andrea: “Se dobbiamo trovare un link, Steve Jobs è stato un praticante zen. I prodotti da lui creati hanno un linguaggio estetico zen, perché sono essenziali e immediati, l’oggetto quasi sparisce per lasciare spazio all’azione. È universalmente noto che gli strumenti da lui creati sono intuitivi, non farraginosi, hanno a che fare direttamente con l’azione.” Certo, Jobs è un buon esempio per spiegare cosa significa il design zen. Per illustrarlo meglio, JoeVelluto ha raccolto nel sito ‘Design in pratica’ le testimonianze di figure significative nel mondo del progetto, ma non solo, che hanno trasmesso la loro interpretazione, dal fotografo Oliviero Toscani ai designer di Formafantasma, dal direttore creativo Joseph Grima al filosofo Emanuele Coccia, dall’imprenditore Cristiano Seganfreddo a Carlo Zendo Tetsugen Serra, maestro zen di Andrea.

Nel sito sono indicate le otto pratiche per il design derivate dall’ottuplice sentiero di Buddha: voce onesta, operazioni agili, risorse misurate, impulso trasformativo, abitudini rigenerative, attenzione collettiva, visione estesa, energia dinamica. È un vademecum alla portata di tutti, che JoeVelluto ha tradotto in una mostra, realizzata lo scorso anno a Padova, dove vari progetti dello studio sono stati incasellati nelle otto pratiche, a dimostrare che quelli indicati non sono precetti teorici, ma reali principi ispiratori di un cammino, professionale e personale. Il progetto ‘Design in pratica’ (che include mostra, catalogo e un libro che verrà pubblicato a breve per i tipi di Flash Art Italia) è stato recentemente inserito nell’Adi Design Index 2022

Prendiamo, ad esempio, il concetto di corretta sussistenza: come viene tradotto in un progetto? “Abbiamo realizzato dei vasi per un’azienda, riutilizzando i rifiuti di materie plastiche, raccolti e suddivisi per colore. Dopo un primo progetto, l’azienda ora sta lavorando in questa direzione; ha compreso che la tematica è importante e che la gente spende qualcosa in più per comprare questo vaso per il solo fatto che riutilizza degli scarti di plastica. Il risultato è che l’azienda ha rinunciato totalmente alla plastica tradizionale.” Sono seguite altre azioni, come corollario: “In un percorso di consapevolezza, le informazioni sulla plastica e su come trasformarla da problema in risorsa vanno condivise”, continua Maragno, “ed è quello che facciamo sulla nostra piattaforma.”. Un altro esempio concreto, relativo al principio della retta intenzione: “Abbiamo progettato un sapone da bucato che ha la forma della classica spazzola da bucato, quella universalmente diffusa, con il bordino rialzato. Non si sa mai dove appoggiare il sapone, così lo abbiamo ritagliato sulla forma della spazzola, che diviene un contenitore. In questo modo il sapone verrà utilizzato fino alla fine”. Intenzioni virtuose che si trasformano in gesti; pensieri chiari che si traducono in processi e in progetti, L’obiettivo è unico: restituire felicità al quotidiano.

Antonella Galli

Didascalie

Tutte le foto: courtesy JoeVelluto

01 JVLT Studio, Saver, diffusore-doccia universale per bottiglie in plastica
02 Andrea Maragno e Sonia Tasca, fondatori di JoeVelluto Studio
03 JVLT Studio, NonlasciarlAlì, banco alimentare modulare concepito per la messa in vendita di prodotti prossimi alla scadenza.
04 JVLT Studio, DentroFora, lavabo indoor e outdoor, in plastica riciclata; in esterno funziona collegandolo a un tubo da giardinaggio.
05, 11, 12 Immagini dalla mostra ‘Design in pratica. Pratiche di design virtuoso. Vent’anni di JoeVelluto Studio’. Galleria Cavour, Padova (settembre-novembre 2021).
06 JVLT Studio, Washing Soap, sapone da bucato che può essere riposto sopra alla classica spazzola da bucato in plastica.
07 JVLT Studio, Bubble Soap, sapone gioco
08 Catalogo della mostra Design in pratica. È realizzato seguendo alcuni principi di sostenibilità. La carta utilizzata, ad esempio, è frutto del riuso al 100% di fogli provenienti da altri processi di stampa.
09 JVLT Studio, Razione H2O, razione d’acqua monouso. Razionalizza la quantità d’acqua da dedicare alle nostre azioni quotidiane, aiutandoci a correggere gli eccessi.
10 JVLT Studio, Insula Collection, set di vasi in plastica riciclata


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