15-09-2022

Draga & Aurel: la trasparenza è un’attitudine

Resina,

Design, Draga & Aurel, Antonella Galli,

Il percorso di Draga Obradovic e Aurel K. Basedow, uniti nel sodalizio creativo Draga & Aurel, parte dalla formazione artistica, ma il design è il loro approdo, grazie alle abilità nella lavorazione del legno per Aurel e nel progetto tessile per Draga. Ora la loro produzione ritorna verso l’arte, con collezioni di arredi unici che interpretano colori e riflessi della resina.



Draga & Aurel: la trasparenza è un’attitudine

È difficile definire le figure di Draga & Aurel con un solo termine. Non esiste ancora una parola che riassume il loro operare in campi differenti, eppure sempre collegati, contaminati, sovrapposti: il design, l’arte, l’artigianato, la rigenerazione, da cui nascono arredi, lampade, tavoli, poltrone, ma anche quadri o mobili vintage ricreati con lavorazioni uniche. Draga Obradovic, serba, e Aurel K. Basedow, tedesco, entrambi in Italia da molti anni, si sono formati a Firenze, all’Accademia di Belle Arti. Da sempre appassionati del fare con le mani – carpenteria, tessuti, resine – hanno iniziato scovando arredi second hand e rigenerandoli. Draga mi racconta la loro sfaccettata attività camminando nei grandi spazi del laboratorio e atelier di Como, mentre i collaboratori e lo stesso Basedow sono intenti a spostare pezzi e componenti, a montarli, levigarli, lucidarli. I grandi quadri di Aurel sono appoggiati alle pareti; tutt’intorno stazionano tavolini già pronti, piani in resina e strutture ancora da comporre. Colgo, così, lo spirito del loro operare: quello di una bottega rinascimentale, dove gli artisti creano opere su commissione, inventano tecniche, si sporcano le mani, progettano, plasmano, dipingono, costruiscono.

C’è un materiale in cui oggi i due creativi si riconoscono e che li identifica maggiormente: la resina. Tanto che la loro ultima collezione si intitola Transparency Matters. Comprende tavoli, lampade, sedute, consolle, divisori, ciascun pezzo diverso dall’altro e tutti lavorati a mano nell’atelier. La resina ha un ruolo strutturale, colata in forme che affiancano materiali come il cemento puro, trattato con sale marino, o come il bronzo e l’ottone. I pezzi mixano suggestioni dal Minimalismo, dalla Space Age, dal Brutalismo, dall’Optical Design, in cui le resine rappresentano il tocco pittorico, artistico, degli arredi, il quid speciale e unico, i cui colori minerali, le fluidità e le trasparenze posseggono il potere di rispecchiare la realtà esterna, ma anche di dare corpo a un mondo interiore fatto di purezza, astrazione, colore. La forza espressiva del materiale si rivela, ad esempio, in un pezzo come il tavolo da pranzo Golia, presentato nell’ultima Design Week milanese da Rossana Orlandi, nei cui componenti di forma geometrica il cemento transita nella resina: uno ruvido, grigio, corroso, opaco; l’altra liscia, fluida, colorata, trasparente.

Il rapporto tra Draga & Aurel e la resina risale a diversi anni fa: “La usavamo già nel 2006 per i mobili vintage. L’utilizzo era sulle superfici, allora ci occupavamo solo di recupero, anche con i tessuti da me creati. Poi sono arrivate le collaborazioni con le aziende di arredo, che ci hanno richiesto pezzi in cui la resina è protagonista, sempre prodotti da noi. La tecnica del casting (il colaggio, ndr) ci permette di gestire il colore e le forme. Aurel utilizza la resina anche nei suoi grandi quadri, dove la stratifica insieme a diversi altri materiali, generando effetti unici”. Il recupero dei mobili, o meglio la loro rigenerazione a nuova vita, non è mai stata abbandonata, anzi: è un filone peculiare dell’attività di Draga & Aurel. È confluita nella collezione Heritage, iniziata nel 2007, che comprende oltre 1000 pezzi originali provenienti da tutto il mondo. Credenze, sedie, poltrone, cassettiere, consolle vengono decostruiti e smontati, quindi restaurati e interpretati con nuovi materiali e finiture, tra cui serigrafie e ricami. Ma, anche qui, la resina rimane protagonista.

I due art-designer (o design-artist) sono reduci dalla partecipazione a Nomad Capri, la fiera itinerante di collectible design, insieme a Rossana Orlandi. Anche Nina Yashar di Nilufar espone i loro pezzi, e precisamente la capsule collection The Candy Box: un tavolo, un lampadario e un comodino coloratissimi e ispirati al mondo delle caramelle. “È un percorso di crescita continuo”, conclude Draga, “che passa attraverso pezzi unici o in serie limitate per gallerie, aziende, infine per noi stessi. La trasparenza è diventata la nostra attitudine creativa”.

Antonella Galli

Didascalie e crediti
Immagini Courtesy Draga & Aurel

01 Ritratto Draga & Aurel (Draga Obradovic, Aurel K. Basedow). Credits: Piero Gemelli
02, 07: Collezione Transparency Matters, presso Galleria Rossana Orlandi, Milano Design Week 2022. Credits: Riccardo Gasperoni
03 Draga & Aurel, atelier. Credits: Fabrizio Cicconi
04 Golia Lunch, tavolo da pranzo, 2022. Collezione Transparency Matters. Credits: Federica Lissoni
05 Credenza vintage Elliott, pezzo unico, 2022. Collezione Heritage. Credits: Federica Lissoni
06 Joy Circle (lampada da muro), 2022. Collezione Transparency Matters. Credits: Federica Lissoni
08 Cala Coffee Table, in resina e cemento, Nomad Capri (2022), Collezione Transparency Matters. Credits Lorenzo Butti
09 Golia Coffee Table in resina e cemento, Galleria Rossana Orlandi, Milano Design Week 2021. Collezione: Transparency Matters. Credits: Riccardo Gasperoni
10 Divisori Reverso, Collezione Transparency Matters. Credits Riccardo Gasperoni
11 Credenza vintage Bert, pezzo unico, 2022. Collezione Heritage. Credits: Federica Lissoni
12 Cala Bench, 2021. Credits: Federica Lissoni
13 e 14 Collezione The Candy Box, Nilufar Depot, Milano Design Week 2022. Credits: Riccardo Gasperoni


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