19-05-2022

Ana Dominguez Siemens: “L’acqua, un bene a rischio. I progetti per metterla in salvo”

Design, Antonella Galli,

L’acqua, o meglio, la sua carenza, è un problema molto serio, di cui si ha ancora scarsa percezione. Nella mostra Dulce Agua per il CentroCentro di Madrid la curatrice Ana Dominguez Siemens presenta sessanta progetti di designer che affrontano i temi più scottanti – inquinamento, spreco, crisi climatica - e propongono soluzioni efficaci, dalla purificazione al trasporto, alla desalinizzazione.



Ana Dominguez Siemens: “L’acqua, un bene a rischio. I progetti per metterla in salvo”

Attualmente molto assorbiti da due emergenze contingenti e drammatiche – la guerra in Ucraina e il post-Covid - gli organismi internazionali e le istituzioni nazionali non si stanno occupando come dovrebbero della scarsità di acqua – un problema che a breve busserà alla nostra porta con urgenza dirompente. L’acqua non è una risorsa infinita, non è sempre a disposizione e quella potabile è un privilegio che molti non possono permettersi. L’ottica della sostenibilità, oggi applicata a molti ambiti, vale ancor di più in relazione a questo elemento, tanto vitale quanto considerato un bene scontato, specialmente nell’Occidente industrializzato che la spreca per finalità non più sostenibili (servono 7.500 litri d’acqua per realizzare un solo paio di jeans). Per fortuna il mondo del progetto e quello della ricerca sono già da tempo al lavoro su possibili soluzioni: Ana Dominguez Siemens, esperta di design e curatrice spagnola, ne ha riunite sessanta nella mostra ‘Dulce Agua. Ideas para un futuro de escasez’, al CentroCentro di Madrid fino al 21 agosto.

“Il tema dell’acqua è sempre stato di grande interesse personale”, mi racconta, “sono originaria di Gran Canaria, un’isola in cui la scarsità di acqua è un problema con cui tutti si rapportano sin dall’infanzia. A noi bambini veniva insegnato a non sprecarla, a non usarla come se fosse infinita, perché non lo è. Questa esperienza mi ha reso consapevole di un problema che presto affliggerà molte nazioni del mondo, come già sta accadendo in metropoli come Città del Messico o Cape Town.” Ana ha viaggiato incontrando designer, studiosi e progettisti ed ha raccolto numerosi spunti e ricerche sul problema, oggi radunati in questa mostra madrilena: “Mi sono accorta che i designer stavano affrontando lo stesso problema in molti Paesi e da punti di vista diversi: la purificazione, il trasporto, la desalinizzazione, il risparmio idrico. Ma anche il recupero delle plastiche da fiumi e oceani, lo studio dell’impatto di industrie come quella alimentare o quella tessile; infine, la consapevolezza del problema, da accrescere a livello mondiale.”

Tutti argomenti che convergono nei sessanta progetti presentati nelle sale del CentroCentro, spazio culturale della Municipalità di Madrid, nell’iconico Palacio de Cibeles. “La mostra non è destinata agli specialisti”, rivela Ana Dominguez Siemens, “ma si rivolge a un pubblico vasto, sempre più sensibile a questi temi. La domanda è: come si sta muovendo il design per risolvere questo problema? Ho selezionato alcune possibili risposte, in certi casi sperimentali, in altri già strutturate. L’obiettivo principale è di risvegliare la consapevolezza, a partire dai dati. Ad esempio, quello drammatico che riguarda l’inquinamento delle acque: una proiezione basata su dati scientifici valuta che nel 2025 nel mare ci sarà più plastica che pesci. Un altro dato poco noto: oltre il 70% della plastica presente negli oceani arriva dai fiumi. Ecco allora l’opera del designer Álvaro Catalán de Ocón: la serie di tappeti Plastic Rivers, su cui sono rappresentati i quattro fiumi più inquinati della Terra. In mostra abbiamo esposto il tappeto che rappresenta il Gange, realizzato a mano con il 100% di Pet riciclato.”

Il design, così come la produzione industriale intelligente e sostenibile, deve essere parte attiva nella soluzione del problema. Tra gli esempi semplici e geniali presentati in mostra c’è Hippo Water Roller, un bidone rotante per trasportare l’acqua, ideato per le comunità non dotate di pozzi accanto agli insediamenti abitativi: “Hippo Water Roller è un grande contenitore resistente e leggero a forma di botte”, spiega la Dominguez, “inventato da due progettisti sudafricani, Pettie Petzer e Johan Jonker. È dotato di una maniglia in metallo che consente di spingerlo senza sforzo, facendolo rotolare. In questo modo è possibile anche per una donna o un ragazzo trasportare 90 litri di acqua in un solo viaggio, una quantità che corrisponde al consumo di una famiglia per una settimana intera. Se si considera che il compito di recuperare l’acqua viene svolto soprattutto dalle donne e dai ragazzi, e che il solo trasporto di una tanica richiede almeno sei ore di viaggio ogni giorno, si comprende come questa soluzione semplice ma geniale consente di risparmiare tempo ed energia, che donne e ragazzi possono convertire in ore di lavoro e di studio.”

Antonella Galli

Didascalie e crediti
Progetti e immagini della mostra ‘Dulce agua. Ideas para un futuro de escasez’, in corso al CentroCentro di Madrid fino al 21 agosto 2022. Tutte le immagini: courtesy CentroCentro, Madrid.

01 Cloud at Sea, design Matteo Brasili. Boa in bioplastica ricavata dal mais, che raccoglie dal mare rifiuti in plastica anche microscopici grazie a un filtro speciale.

02 Ana Dominguez Siemens

03 e 10-13: Mostra Dulce Agua, CentroCentro di Madrid, photo Lukasz Michalak

04 Robot Dryver. Mobile Cloud Service, di Studio Ronnenberg. Il robot utilizza una tecnica di condensazione per produrre acqua a partire dall’aria, mettendola a disposizione dei passanti per le vie della città.

05 Tappeto Gange, collezione Plastic Rivers, di Álvaro Catalán de Ocón (Gan-Rugs). La collezione riproduce le mappe dei fiumi più inquinati del pianeta. È un atto di denuncia dell’inquinamento da plastiche.

06 Hippo Water Roller, di Pettie Petzer y Johan Jonker. Bidone rotante che permette di trasportare 90 litri, una quantità d’acqua cinque volte superiore a quella di una normale tanica.

07 Eliodomestico, di Gabriele Diamanti. Purificatore di acqua in ceramica, funzionante a energia solare: purifica l’acqua salata, convertendola in acqua potabile.

08 La Càntirnplora, di Joan Cruanyes y Carles Bassó, dalla collezione di bottiglie in ceramica del Museu del Càntir de Argentona (Spagna).

09 Solar Distiller di Henry Glogau. Distillatore portatile per purificare fino a 18 litri di acqua al giorno utilizzando energia solare.


×
×

Rimani in contatto con i protagonisti dell'architettura, Iscriviti alla Newsletter di Floornature