15-12-2021

Dekleva Gregorič architects: Sunken design studio a Škofja Loka

dekleva gregorič architects,

Flavio Coddou,

Škofja Loka, Slovenija ,

Edifici Commerciali,

Qual è l’architettura di un ufficio di product design oggi? Lo studio Miklavc, a Škofja Loka, in Slovenia, commissiona il progetto a Dekleva Gregorič architects. E' l'occasione per riflettere sul tema dell'ambiente di lavoro in generale e sulle dinamiche tra vita privata e vita professionale.



Dekleva Gregorič architects: Sunken design studio a Škofja Loka

Una delle più interessanti qualità di Dekleva Gregorič Architects è quella di saper guardare alla condizione specifica come uno scrigno di potenzialità. Come nel progetto del “sunken design studio” per lo studio Miklavc, in contesti privi di qualità ambientali gli architetti sloveni sono in grado di far emergere una dimensione abitativa differente, un valore che sconvolge l'immagine originale consolidata. Un lungo percorso iniziato nei primi anni Duemila con la Casa XXS a Lubiana, con cui balzarono agli onori della cronaca.
In quel caso, vicino per alcuni aspetti a quello del sunken design studio, stringenti erano i vincoli determinati dalla posizione dell'immobile originale, un piccolo fabbricato incastonato tra le abitazioni del quartiere storico e tutelato di Krakovo, che era destinato a mantenere il suo carattere di villaggio. La domanda posta dalla committenza nel caso dello studio Miklavc ha alcune analogie con quello della Casa XXS, riscontrabili nella povertà delle dimensioni spaziali e qualitative di base.
Studio Miklavc, una realtà di cinque professionisti che si occupa di product design e visual communication, aveva a disposizione un piccolo immobile nella periferia nord-ovest della città di Škofja Loka in Slovenija. Ci troviamo in un'area residenziale edificata negli anni Settanta, caratterizzata dall'alternanza tra lotti di alte torri e villette a schiera a due piani con giardino, una delle quali è l'immobile in questione e l'abitazione del designer Jure Miklavc.
Come è possibile conciliare la vita personale con quella lavorativa quando lo spazio a disposizione manca? Ce lo siamo chiesti di continuo negli ultimi due anni.
Secondo la lottizzazione, la casa a schiera possedeva un giardino privato posto proprio di fronte, verso nord, che le altre abitazioni avevano trattato semplicemente a prato. Aljoša Dekleva e Tina Gregorič decidono di sfruttare questo spazio costruendo non in superficie, ma nel sottosuolo. Invece di consumare terreno ulteriore, il prato diventa tetto verde, invece di creare un ostacolo alla prospettiva dell'abitazione, l'area funzionale ai nuovi scopi diventa pressochè invisibile.
La particolarità ulteriore, che offre variazione nell'immagine ripetitiva della sequenza di villette con giardino, è la scelta di progettare uno spazio non completamente interrato ma solo parzialmente, inclinando la superficie verde di copertuna e aprendo il piano inferiore alla luce naturale.
Dal momento che il rinnovato giardino è lambito a nord dal marciapiede pubblico, si decide di aprire un varco pedonale e di scavare una rampa in cemento che, in leggera discesa, dà accesso prima a un piccolo cortile e quindi al nuovo "sunken design studio".

La superficie disponibile si divide quindi in due luoghi complementari, lo studio interno e la corte esterna, tuttavia il nuovo spazio di lavoro sembra più grande di quello che è, grazie all'alta vetrata che li collega. Al centro vi cresce un albero e le sue chiome svettano oltre il giardino, facendo percepire la nuova configurazione dalla strada. Sarà uno spazio per molti usi e, per chi lavora alla scrivania, la corte sarà un legame con la realtà di fuori, che si trasforma con il passare delle ore e delle stagioni.
La facciata e gli interni della casa a schiera sono stati a loro volta oggetto di ristrutturazione in funzione del nuovo piano del giardino: nel seminterrato, alla stessa quota dello studio e del cortile, sono stati collocati il garage e altri locali di servizio, con accesso veicolare invariato dalla strada a sud. Una nuova porta verso il cortile è stata aperta, mentre quella del piano strada è stata chiusa come finestra. I due livelli superiori e l'attico sono stati riprogettati ad abitazione, distinguendo così le funzioni. Dal piano terra, pur non essendoci più l'ingresso diretto, si mantiene lo sguardo ravvicinato sul giardino; con l'accesso traslato al piano inferiore, quest'ultimo risulta molto più connesso agli altri piani abitativi.
Il nuovo cortile è diventato un foyer che mette in comunicazione la vita personale e la vita professionale. Anche se nasce quale spazio intimo e nascosto, sfruttando la complanarità tra il pavimento esterno in ciotoli e il piano delle scrivanie accostate alla vetrata, lo studio si pone in continuità con la corte e in comunicazione con la casa. In questa posizione ribassata i collaboratori alle postazioni possono godere di maggiore prospettiva verso l'alto, mentre una luce diffusa raggiunge anche il lato più basso della stanza.
Lo spazio di soli 48 metri quadrati sembra più grande grazie ad un sistema di moduli armadio su ruote allineati lungo la parete più bassa, a nord. Gli arredi mobili sono solitamente accatastati contro la parete di fondo dello studio, ma consentono una varietà di configurazioni. Le pareti strutturali in cemento grezzo creano un perfetto contrasto con il design industriale dei telai di porte e finestre in acciaio inossidabile. Le pareti laterali rivestite in feltro garantiscono un'acustica adeguata.

Mara Corradi
 

Architects: Dekleva Gregorič architects www.dekleva-gregoric.com
Location: Škofja Loka, Slovenija
Project team: Aljoša Dekleva, Tina Gregorič, Lea Kovič
Client: Studio Miklavc
Net floor area: 48 sqm
Project date: 2003
Completion date: 2018
Photography: Flavio Coddou http://www.flaviocoddou.com/
Video: Items http://www.items.si


×
×

Rimani in contatto con i protagonisti dell'architettura, Iscriviti alla Newsletter di Floornature