Una casa mobile. Hank bought a bus.

Perché progettare case che rimangono sulla carta quando si può fare qualcosa di concreto, come trasformare un vecchio scuolabus per ricavarne un'abitazione piccola ma confortevole per andare all'avventura? Così ha fatto l'americano Hank Butitta, alla fine del suo Master in architettura.



Downsizing, piccolo è bello... sono le nuove tendenze dell'architettura consapevole che si sta facendo largo. Progetti inconsueti, spesso autocostruiti, che parlano di nuovi modi di pensare e di vivere, in sintonia con la vita moderna, in continuo movimento, ma non per questo lontano dalla natura.



Appassionato di lavoro manuale, Hank ha comprato un vecchio scuolabus, che dopo 15 settimane di progettazione ha trasformato in una casa di poco più di 20 metri quadrati. Il suo scopo era dimostrare il valore del lavoro in scala reale, per conoscere il potenziale dei materiali e la forza del disegno realizzato, aspetti spesso sottovalutati.





La scadenza regolare delle finestre del veicolo favoriva la suddivisione in unità modulari che poi sono stati raggruppati nelle quattro zone del vivere, ovvero bagno, cucina, giorno e notte.



Questo raggruppamento è solo funzionale, non esistono suddivisioni fisiche. La scelta di Hank di non usare mobili che andassero oltre il filo inferiore delle finestre sottolinea la continuità dello spazio interno. Gli impianti sono nascosti nella doppia parete realizzata in legno lamellare piegato. Il pavimento è in legno riciclato di una palestra.





Hank Butitta e il suo amico Justin Evendon, fotografo e videomaker, hanno fatto un lungo giro negli USA, documentando il viaggio sul loro blog. Questo “diario 2.0” illustra la loro esperienza e porta l'esperimento architettonico e di design di Hank sul territorio: il modo migliore per diffondere l'idea delle micro-architetture e dare un input creativo.

Progetto: Hank Butitta, http://www.hankboughtabus.com
Anno: 2013
Luogo: USA
Fotografie: Justin Evindon