29-04-2020

Architettura, pandemia e il futuro del progetto: MECANOO

Mecanoo,

Delft, The Netherlands,

Emergenza Sanitaria Covid19,

In pochi mesi tutto è cambiato, anche il mondo dell’architettura. Alla ricerca di possibili scenari, Floornature apre un confronto sul nuovo approccio alla progettazione in tempi di COVID-19, pubblicando una serie di interviste agli architetti di tutto il mondo.
Come si sono organizzati i grandi studi e come ha inciso questa situazione sulle realtà più piccole?
Che cosa significa concepire infrastrutture, centri culturali, spazi abitativi stando lontani dai luoghi in cui si sviluppa la socialità?
La resilienza che cerchiamo nelle opere costruite può essere una caratteristica che si applica anche alla professione del progettista?
Ecco le risposte degli architetti, alcune testuali, altre in video, come nella tradizione del nostro portale.



Architettura, pandemia e il futuro del progetto: MECANOO

1. Come avete gestito il lockdown?

Abbiamo seguito la situazione da vicino sin da quando il contagio ha iniziato a manifestarsi con maggiore intensità in Cina. Ci rechiamo spesso in Cina e a Taiwan, eravamo quindi informati sui cambiamenti e le norme introdotti quando è iniziata la lotta contro il diffondersi del virus, fino al lockdown del paese. Inizialmente, abbiamo ridotto il numero di viaggi, in particolare verso e dai paesi in situazione critica. Ci chiedevamo “È proprio necessario andare? Esiste una soluzione che non richieda il viaggio?” Al ritorno da queste zone, i nostri colleghi dovevano rimanere a casa per almeno 14 giorni prima di poter tornare in studio. Quando il virus è arrivato in Europa, abbiamo iniziato a pensare a possibili scenari ed esiti, in particolare vedendo l'impatto che aveva avuto in Italia. In Mecanoo lavorano persone provenienti da 25 diversi paesi e sappiamo che sono i nostri collaboratori la forza della nostra azienda; dobbiamo assicurare che i nostri colleghi, i clienti e le persone intorno a noi siano al sicuro. Non appena si sono verificati i primi casi ufficiali in Olanda, Mecanoo ha agito in modo proattivo e ha sempre seguito i consigli del governo olandese su come prevenire un'ulteriore diffusione del coronavirus Covid-19. Ogni giorno, dovevamo elaborare nuove informazioni e capire in che modo queste avrebbero potuto influire sulla routine quotidiana della nostra azienda.

2. Quali nuove forme di lavoro state sperimentando e quali sono i risultati?

Verso metà marzo, a seguito delle nuove raccomandazioni del governo olandese, siamo passati allo smart working. Tutto doveva avvenire molto rapidamente. Eravamo inondati da notizie provenienti da ogni angolo del mondo e credo che tutti noi, individualmente, dovessimo coglierne il significato nel minor tempo possibile. Seguendo lo sviluppo del Covid-19 in Olanda, il nostro reparto ICT stava già rafforzando la nostra rete e implementando le infrastrutture tecniche necessarie per consentire al maggior numero possibile di persone di aver accesso a desktop remoti in caso fossero state introdotte ulteriori misure. Siano entusiasti e orgogliosi del fantastico lavoro che hanno fatto in un tempo così breve. L'ICT ha guidato i nostri collaboratori all'installazione del software necessario, con supporto tecnico e spiegazioni on line. In un paio di giorni eravamo tutti operativi e abbiamo potuto contattare i nostri clienti per informarli che la nostra attività proseguiva come sempre. Nel corso di questo processo, Mecanoo ha sempre tenuto aggiornato il suo intero team con la massima trasparenza. Abbiamo fornito frequenti aggiornamenti interni, in modo che tutto si svolgesse nel modo più fluido possibile e l'attività potesse proseguire come al solito, nel rispetto delle direttive indicate dalle autorità. Era importante inviare un messaggio forte e positivo a tutti i membri di Mecanoo e assicurarci di affrontare tutto questo insieme, come una grande famiglia.

3. Come pensa che questa esperienza influirà sulla futura gestione di uno studio di architettura?

È una bella domanda, che ci faranno spesso nel prossimo futuro. Vorrei rispondere a questa domanda pensando non solo all'architettura, perché l'architettura richiede un approccio multidisciplinare. Le lezioni che impariamo da questa pandemia avranno un impatto profondo sul futuro della progettazione, che si tratti di città, spazi pubblici, infrastrutture, strutture ricettive, ecc. Ma costituisce anche l'occasione per sfruttare l'universo digitale come non è mai stato fatto prima e di dimostrare la grande capacità dei professionisti di adattarsi, collaborare, discutere e lavorare in modo interdisciplinare. Abbiamo a disposizione la tecnologia e le soluzioni per tenere aperti i normali canali di comunicazione e di scambio: telefono, e-mail, WhatsApp, Teams, Skype, Trello – nonché tutte le varie piattaforme dei social media. È impressionante il numero di opzioni disponibili e, per molti versi, la vera sfida è implementare un sistema che funzioni al meglio per il nostro ufficio e i nostri team di progettazione, così che il processo di progettazione, le consultazioni, le riunioni, le presentazioni e la comunicazione possano proseguire senza interruzioni. Ma, soprattutto, dobbiamo impegnarci a mantenere l'alto livello dei nostri progetti.


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