09-11-2022

Acha Zaballa: riqualificazione di Joyous, casa modernista in Spagna

Acha Zaballa Arquitectos,

Luis Diaz Diaz,

Castro Urdiales, Cantabria, Spain,

Appartamenti,

Cristina Acha e Miguel Zaballa affrontano il recupero di un appartamento nel cuore di Castro Urdiales, nella provincia della Cantabria, in Spagna, salvaguardando il più possibile gli elementi originali e attualizzandoli mediante l’uso del colore. Il risultato è un progetto espressionista.



Acha Zaballa: riqualificazione di Joyous, casa modernista in Spagna

Joyous Home è un appartamento ubicato in un palazzo incluso nella lista degli edifici appartenenti al patrimonio tutelato della città di Castro Urdiales, nella provincia della Cantabria in Spagna, oggetto di un intervento di riqualificazione basato sul colore. A condurlo è lo studio Acha Zaballa Arquitectos, guidato da Cristina Acha e Miguel Zaballa. Risalente ai primi anni del secolo scorso, l’architettura è caratterizzata da una declinazione del modernismo tutta locale, probabilmente perché la corrente di pensiero si stava ancora facendo strada in modo embrionale, come commentano gli architetti, sottolineando che “negli anni successivi, l'architetto Leonardo Rucabado progetterà nella stessa città edifici in uno stile più marcatamente modernista".
L’appartamento di ben 200 metri quadrati si trova al secondo piano di un elegante edificio a sé stante e possiede tre facciate aperte sul paesaggio. Prospiciente il porto di Castro Urdiales, offre quattro finestre rivolte proprio in quella direzione, facendo entrare luce intensa. E con questa luminosità si confronta il progetto di ristrutturazione e ammodernamento, che sceglie il colore come canale di dialogo lungo la storia dell’edificio.
L’ingresso, da uno scalone centrale, presenta un ampio atrio che introduce alle stanze di soggiorno e ad un lungo corridoio verso le tre camere da letto, i bagni e per ultima la cucina. Dal punto di vista della pianta la casa presenta un corpo servizi attorno al quale il corridoio dà accesso a tutte le altre stanze che si distribuiscono lungo la facciata a C.
Non esiste un vero e proprio ambiente principale e conviviale ma, come sottolineano Cristina Acha e Miguel Zaballa, la specificità degli spazi ritrovati sta nel modo in cui si progettava all’epoca realizzando stanze dalla dimensione equilibrata che potessero servire indistintamente a usi diversi. Questa particolarità è stata mantenuta nell’intervento di riqualificazione, da un lato per necessità di tutela del patrimonio, dall’altro non trovando incoerenza con quanto anche le abitudini e lo stile di vita di oggi chiedono, vale a dire una certa flessibilità da parte degli ambienti. È stato deciso quindi di non demolire alcuna partizione interna e di valorizzare poi l’altezza dei soffitti, l’ampiezza delle finestre per far entrare e diffondere la luce e l’irraggiamento solare. Erano già presenti nella casa e sono stati riqualificati e valorizzati per mezzo del colore i sistemi di chiusura, come gli scuri interni e le persiane, che nella loro movimentazione consentono un facile controllo dell'apertura anche in termini energetici.

Il colore, dunque, come veicolo di determinazione dei precisi punti di interesse nella fruizione della casa. Il linguaggio pop domina le scelte e in un certo senso annulla la distanza temporale con la data di costruzione del palazzo. Ecco allora che in ingresso il portale intarsiato, perfettamente restaurato, si tinge di rosso vivo, mentre tutte le boiserie e le porte secondarie restano sullo sfondo, verniciate di un tenue azzurro acqua. Un antico camino, ormai chiuso, avendo perduto la sua funzione diventa un semplice oggetto decorativo a scala architettonica, sicché può essere dipinto di verde smeraldo, in netto contrasto con tutto il resto. In questo spazio, come in quasi tutte le altre camere, i muri possono restare bianchi, come tanti sfondi neutri da cui far emergere gli elementi determinanti.
Si sceglie di conservare le superfici originali, dalle piastrelle dei bagni ai pavimenti a listoni di legno, ma di aggiungere il colore per connotare il nuovo tempo e l’interpretazione dell’elemento storico: la parete del bagno si tinge di un rosso-arancio sopra i sanitari dell’epoca, molto ben conservati.
Probabilmente la modifica più significativa si attua in cucina. Come dicevamo nessuna parete viene abbattuta, quindi la stanza della preparazione dei cibi non acquisisce le grandi dimensioni che solitamente si riscontrano nelle case contemporanee, preferendo esaltare gli elementi tipici dell’epoca. La grande madia ricavata nella parete, per esempio, restaurata e laccata di rosso vivo, entra in dialogo con una nuova struttura in legno di pino, che incornicia gli elettrodomestici moderni.
Avendo perduto le attrezzature originali, si sceglie di progettare l'ambiente con un approccio espressionista, che riesce allo stesso tempo ad essere funzionale alle esigenze attuali: la forma del nuovo telaio ligneo evoca il grande focolare di un tempo.
Tutta la filosofia di progetto è coerente con una spinta alla conservazione e alla valorizzazione dell’esistente in chiave ambientale, come commentano gli stessi progettisti: “Lavorando sulle preesistenze, riparando, riducendo al minimo le aggiunte e le sostituzioni, si generano meno scarti. Con meno detriti, meno materiale da trasportare, i processi si semplificano. Un lavoro è più sostenibile nella misura in cui comporta meno processi di produzione, trasporto e installazione. Riutilizzare e prolungare la vita utile di ciò che viene costruito e prodotto è il nostro modo di concepire la sostenibilità. Questo ci induce ad un'analisi approfondita del preesistente per poi intervenire solo su ciò che è essenziale".

Mara Corradi

Architects: Acha Zaballa Arquitectos (Cristina Acha, Miguel Zaballa) https://www.achazaballa.com/
Client: Private
Location: Castro Urdiales, Cantabria, Spain
Gross useable floor space: 200 sqm
Start of work: 2021
Completion of work: 2022
Photographs: Luis Diaz Diaz


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