09-12-2022

Gus Wüstemann: Alloggi accessibili per Baechi Foundation, Zurigo

gus wüstemann architects,

Bruno Helbling,

Zurigo,

Voluto dalla Baechi Foundation, il progetto dell’alloggio minimo e a prezzi accessibili per gli abitanti del quartiere di Albisrieden, a Zurigo, è per Gus Wüstemann l’occasione per riflettere sul miglioramento della qualità spaziale negli spazi dell’abitare.



Gus Wüstemann: Alloggi accessibili per Baechi Foundation, Zurigo

Alta qualità dell’abitare e prezzi accessibili degli alloggi, i due punti fermi del progetto di nuova costruzione commissionato dalla Fondazione Isabel e Balz Baechi nel quartiere Albisrieden, a Zurigo. Uno dei temi più discussi in edilizia, quello della casa a basso costo ma con una precisa attenzione allo spazio da vivere, è l’occasione per sperimentare sulla pianta dell’appartamento minimo, sulle finiture e sul rapporto con il contesto abitativo.
Il progetto di un ambizioso social housing in Langgrütstrasse 107 viene commissionato allo studio di Gus Wüstemann, fondato a Zurigo nel 1997. Mentre la sua attività ha acquisito altre due sedi in Spagna, nel 2017 l’architetto svizzero è diventato consulente del sindaco di Barcellona, Ada Colau, in materia di urbanistica. Quello di buoni spazi abitativi convenienti per tutte le fasce della popolazione è in assoluto uno dei temi a lui più cari. Nel progetto del social housing in Langgrütstrasse la ricerca ha raggiunto il suo più alto livello, attirando l’interesse internazionale.
Obiettivo della Baechi Foundation era realizzare nove appartamenti dalle funzioni essenziali in un blocco unico, da inserirsi in un’area residenziale risalente agli anni Cinquanta del Novecento. Tale lotto, caratterizzato da un’edilizia popolare di volumi ad andamento lineare, disposti uno dopo l’altro o ad angolo retto, è intervallato da ampie aree verdi, come in tutta la zona di Albisrieden. Il terreno in questione si colloca nei pressi di uno dei campi sportivi che servono il quartiere, con il quale instaura un’intensa relazione visiva.
Tra gli edifici a stecca, il nuovo social housing si distingue per la sua pianta irregolare, a trapezio, dal volume compatto ma reso dinamico dall’alternanza di pieni e vuoti. L’architettura si sviluppa su cinque livelli, seguendo la scala del quartiere, distinguendo tra appartamenti con due camere da letto di 60 metri quadrati e appartamenti con tre camere da letto di 95 metri quadrati ciascuno. La forza di questi layout sta nell’associazione tra ampli balconi e zona giorno, concepiti come proseguimento gli uni dell’altra, a tagliare trasversalmente lo spazio. In ciascun appartamento un lungo muro centrale divide nettamente il living dalla zona notte, concependo il primo come un “tunnel” che fa circolare naturalmente l’aria e che diffonde la luce.

Gus Wüstemann spiega che morfologicamente ha immaginato gli ambienti living come fossero dei cortili che tagliano di netto il blocco cementizio di cui è costituito l’edificio. Gli spazi notte, più privati, d’altra parte, è come se “galleggiassero” ricevendo il sole al mattino e alla sera in modo diretto e al mezzogiorno in modo diffuso e più attenuato. E precisa: “uno spazio continuo che crea topograficamente la sensazione che il living sia uno spazio esterno”.
Non essendo una soluzione praticabile, nè sostenibile, procedere aumentandone le dimensioni, si agisce dunque sulla percezione dello spazio, che perde i confini disegnati dai muri perimetrali, aprendosi a una prospettiva più ampia. Grazie ai generosi balconi di forma trapezoidale il paesaggio entra a far parte della casa, così come la luce naturale, mitigata dalle leggere persiane avvolgibili in legno, ispirate a quelle diffuse a Barcellona.
Molto delicata è la sensibilità che ha connotato ogni dettaglio, non in termini di preziosità ma piuttosto offrendo una lettura differenziata degli ambienti attraverso cambi di dimensioni, materiali e finiture particolari. I muri esterni e quelli del blocco di scale e ascensori sono più spessi per la coibentazione dei nuclei abitativi, mentre le pareti più sottili tra gli spazi interni sono un segno di continuità tra gli ambienti, sottolineato talvolta dalle porte scorrevoli insolitamente sollevate rispetto ai pavimenti. Per le superfici verticali come per quelle orizzontali, il cemento grezzo e nudo, usato piuttosto in zone filtro o semipubbliche, contrasta con le superfici levigate adottate negli spazi più privati, fino all’uso del legno, scelto per esempio in camera da letto, che traduce un alto livello di intimità. I segni del legname delle casseforme creano un disegno ancora diverso su determinate superfici, arricchendo di stimoli impercettibili un ambiente apparentemente neutro. Pochi dettagli tecnici richiamano l’idea della casa quale macchina da abitare: il piano della cucina estraibile o le porte scorrevoli in legno grezzo che si mimetizzano come un dettaglio parietale.
In ogni appartamento una massiccia trave in cemento marca la soglia, mentre una panca minima, che nasce dalla parete, disegna una confortevole zona di accoglienza. Dettaglio comune a tutti gli alloggi e replicato “in serie”, è attrezzabile a piacimento e facilmente personalizzabile, affinché ogni abitante o ogni famiglia possa entrando sentirsi subito a casa propria.

Mara Corradi

Architects: Gus Wüstemann architects www.guswustemann.com
Location: Zurich, Switzerland   
Design years: from 2016 to 2018
Construction years: from 2017 to January 2019
Principal in charge: Gus Wüstemann
Project team: Bianca Kilian, Daniel Pelach, Panagiota Sarantinoudi, Valentin Kokudev
Client: Baechi Foundation, Binderstrasse 58, 8702 Zollikon, Switzerland www.baechi-muralfoundation.ch
Structural engineer: Born Partner AG.
General contractor: Gus Wüstemann architects
Structural system: concrete
Major materials: concrete
Site area: 1505 sqm
Total floor area: 988.3 sqm
Photographer: Bruno Helbling www.helblingfotografie.ch

 


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