30-06-2022

La ceramica controcorrente di Andrea Anastasio

Andrea Anastasio, Antonella Galli,

Statuette di animali assembrate e pannelli decorativi segmentati: così nascono le due serie in maiolica - Esodi e Intervalli - create dall’artista e designer Andrea Anastasio, direttore artistico di Ceramica Gatti 1928: un percorso evolutivo che si genera dall’archivio della bottega d’arte faentina e si trasforma in materia nuova, in cui la luce è parte della creazione.



La ceramica controcorrente di Andrea Anastasio

Andrea Anastasio è una figura difficile da definire e, per questo, molto interessante. Dotato di precoce talento artistico, studioso delle lingue e delle filosofie orientali, si è imbattuto (quasi) per caso nel mondo del design quando, partecipando a una festa di compleanno, il festeggiato Ettore Sottsass notò una spilla da lui creata e indossata. Da quella scintilla si è aperto un mondo che ha portato Anastasio a progettare, da autodidatta, lampade e altri oggetti per importanti marchi del design e, parallelamente, a sviluppare un percorso artistico in cui la ceramica riveste un ruolo primario. Anch’io lo incontro (quasi) per caso a Milano, mentre mette a punto gli ultimi dettagli prima dell’inaugurazione della mostra Battiti, allestita in occasione del FuoriSalone 2022. Nella mostra convivono due serie di opere, Intervalli ed Esodi, in terracotta maiolicata e led. Il criterio che guida Intervalli è la scomposizione in sezioni orizzontali o verticali di pannelli decorativi quadrati, i cui calchi sono stati recuperati nell’archivio della bottega faentina Ceramica Gatti 1928. Le sezioni sono ritmate, come in una partitura, da strisce led.

In Esodi, invece, l’artista esprime un impulso uguale e contrario, ovvero quello dell’assembramento: in questo caso la ricerca d’archivio è partita dal patrimonio di calchi per statuette di animali in ceramica. Le figure sono aggregate in composizioni caotiche, quasi fuse una sull’altra, come se fuggissero (da qui il titolo Esodi), con proporzioni diseguali, posture incoerenti, fino a generare un coacervo simile a un essere fantastico e mostruoso. Bacchette di led le attraversano come spade tra le membra, le teste, le zampe. La luce si innesta in queste due serie come l’ultimo elemento, il passaggio finale che ne completa il senso. “In tutta la storia del bassorilievo, dalle tombe egizie ai sarcofagi romani”, spiega Anastasio, “il senso dipende strettamente dalla luce, dalla sua incidenza, dalla sua potenza.”

Per realizzare queste due serie Anastasio ha attinto a modelli di statuette e bassorilievi presenti nell’archivio della Bottega Gatti 1928 e non più utilizzati. Proprio per questa ragione hanno attirato la sua attenzione: “Sono tipologie domestiche che furono utilizzate per secoli, in particolare i pannelli decorativi in ceramica che celebravano le stagioni, i raccolti, i Santi, la Madonna, il lavoro contadino. Dal secondo Dopoguerra questa forma di rappresentazione cessa di esistere. Ho pensato di utilizzare per le mie opere queste forme storiche, appartenenti alla tradizione, trattandole in maniera non lineare. L’archivio di Bottega Gatti 1928 è diventato la mia materia prima.”

Forme nuove, quindi che si innestano sull’esistente, non se ne discostano, anzi lo riportano in vita. Anastasio mi racconta del suo recente viaggio in Marocco, al Festival des Musiques Sacrées du Monde di Fés, giunto alla 26° edizione, a cui ha partecipato come relatore. In quel contesto ha avuto modo di ascoltare Gavino Murgia, musicista sardo, che si è esibito insieme al coro polifonico di Nuoro. Anastasio è stato colpito da come il saxofono jazz di Murgia si inseriva sulle antiche corali religiose generando musica nuova. “Mi ha emozionato”, racconta, “perché questo processo è molto simile al percorso di Esodi e di Intervalli. Un rendere visibile nuove forme, avendo messo quelle conosciute in una prospettiva diversa. Percepisco i manufatti, soprattutto quelli antichi, storici, come espressioni di una creazione continua, un flusso simile a quello delle stagioni nella natura.”

Per Anastasio, quindi, è fondamentale non aggiungere forme nuove: “Il mondo delle forme è un mondo straordinariamente colmo, fecondo, e mi interessa molto di più indagare quelle su cui lo sguardo non si sofferma più, piuttosto che pensare di inventarne di nuove. E l’achivio è prezioso, è ciò che dà l’identità a un luogo, a un’impresa, a un’istituzione: ha bisogno solo di essere utilizzato”.

Antonella Galli

Didascalie e crediti

La mostra della collezione Battiti si è svolta dal 6 al 19 giugno 2022 presso lo showroom Foscarini di via Monforte a Milano.
Dove non indicato diversamente, le immagini sono Courtesy Andrea Anastasio.

01 Ritratto di Andrea Anastasio
02, 03, 09, 10 Battiti, serie Intervalli, in terracotta maiolicata doppio fuoco e led, ceramica Gatti 1928, 2022, ph. M. Gardone.
04, 06-08 Battiti, serie Esodi, in terracotta maiolicata doppio fuoco e led, ceramica Gatti 1928, 2022, ph. M. Gardone.
05 Volpedo 2018, Ceramica Gatti 1928, allestimento mostra Aritmia, MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 2020, ph. Luciano Romano.
11, 12 Un Fiore per Dodici Mesi 2019, Courtesy Galleria Giustini Stagetti, Allestimento mostra Aritmia, MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 2020, Ph. Luciano Romano.
13 Corallium 2014, tavoli in marmo cuciti. Courtesy Galleria Giustini Stagetti, ph. Simona Caleo
14 Fluxo 2021 - Installazione (Eden 2016) e scenografie Hangar Bicocca, ph. Wu Rui.


×
×

Rimani in contatto con i protagonisti dell'architettura, Iscriviti alla Newsletter di Floornature