25-11-2015

The Ocean Cleanup. Salvare i mari dalla plastica.

The Ocean Cleanup è una start-up olandese che sviluppa tecnologie per pulire i mari dalle ingenti quantità di plastica, le quali minacciano un ecosistema già molto fragile.



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The Ocean Cleanup. Salvare i mari dalla plastica. The Ocean Cleanup è una start-up olandese che sviluppa tecnologie per pulire i mari dalle ingenti quantità di plastica, le quali minacciano un ecosistema già molto fragile.



Estate, tutti al mare, giornate in spiaggia, tuffi nell'acqua e ...regolarmente ci imbattiamo in spazzatura di plastica galleggiante tra le onde. Quella che lì per lì sembra una questione risolvibile, prendiamo la bottiglietta o il sacchetto in questione e lo buttiamo nell'apposito cestino, invece ha dei risvolti letali per tanti abitanti dei mari e indirettamente anche per noi esseri umani, in cima alla catena alimentare.



Un problema caro al giovane olandese Boyan Slat, il quale ha fondato nel 2013 la start-up The Ocean Cleanup. Il suo scopo è di trovare una soluzione per pulire dagli oltre 8 mio. di tonnellate di plastica che si immettono ogni anno agli oceani, aggiungendosi agli oltre 5,2 trilioni di pezzi già presenti nei mari. Una quantità immensa di spazzatura che potrebbe essere riciclata invece di provocare la morte di oltre 1 mio. di uccelli marini e centinaia di migliaia di mammiferi marini ogni anno.

Ricerche scientifiche indicano da tempo che la plastica si concentra in cinque “vortici” presenti nei nostri mari, così la spedizione per il grande “Ocean Cleanup” inizierà nel 2020 grazie a una delle campagne di crowdfunding su Kickstarter più efficaci degli ultimi anni. Inoltre ad agosto di quest'anno la prima spedizione orientativa è stata effettuata al “Great Pacific Garbage Patch” nel Pacifico settentrionale. Una flotta di 30 imbarcazioni ha collezionato moltissimi dati grazie a GPS e smartphone per meglio poter quantificare il lavoro di ripulitura. L'analisi dei campioni sta andando avanti, ma i ricercatori hanno trovato più oggetti di plastica di grandi dimensioni di quanto si aspettassero. Una bomba a orologeria, come dice Boyan Slat, perché questi pezzi si sgretolano sotto l'influenza della luce UV, creando i ben più pericolosi “microplastics” che difficilmente si riescono a eliminare dal mare.

Mentre The Ocean Cleanup sta affinando le tecnologie per creare barriere “pulitrici” con le quali raccogliere la spazzatura di plastica, di cui la prima entrerà in azione nel 2016, noi possiamo fare la nostra parte con un gesto davvero semplice: buttare la plastica nei contenitori appositi della raccolta differenziata e magari, se possibile, limitare l'utilizzo di bottiglie, stoviglie e sacchetti usa e getta!

Christiane Bürklein

Ulteriori informazioni:
The Ocean Cleanup
Images courtesy of TheOceanCleanup.com
http://www.theoceancleanup.com/
Video: https://youtu.be/6IjaZ2g-21E

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