26-04-2012

Playhouse: ovvero anche gli architetti hanno dei figli

Un progetto piccolo per una committenza molto esigente che unisce l'inserimento armonico nel contesto con il massimo rispetto per l'ambiente, usando materiali naturali e a chilometro zero.



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Playhouse: ovvero anche gli architetti hanno dei figli
Un progetto piccolo per una committenza molto esigente che unisce l'inserimento armonico nel contesto con il massimo rispetto per l'ambiente, usando materiali naturali e a chilometro zero. La casa giochi progettata dalla coppia di architetti Anna e Eugeni Bach per i propri figli.

Come spiegano Anna e Eugeni Bach dello studio spagnolo bacharquitectes nella presentazione del loro progetto Playhouse, questa casa per i giochi è nata su specifica richiesta dei nostri figli. Come dire:”Se mamma e papà fanno case per altri, perché non possono farne una anche per noi?”

Mantenendo le promesse fatte (chi ha figli conosce l'insistenza nei riguardi di una promessa) la scorsa estate, durante le vacanze nella fattoria dei nonni in Finlandia, si è passati alla fase esecutiva del progetto, visibile anche nel video realizzato dagli architetti stessi per raccontare l'esperienza. (http://www.youtube-nocookie.com/watch?v=DPg4buxzzV4)
Il coinvolgimento dei bambini, che hanno contribuito alla progettazione e alla costruzione, è stata totale. Nel giro di due settimane i piccoli committenti potevano già prendere possesso della loro casetta, avendo imparato molte cose, tra cui che ci vuole impegno per ottenere ciò che si vuole, ma soprattutto che i propri sogni sono realizzabili.

Il progetto si distingue per la sua delicatezza nella trasposizione dell'immaginario infantile: le forme ricordano quelle prototipiche che ognuno di noi ha disegnato da piccolo, mentre l'interno è adatto alle esigenze dei bambini. La sua essenzialità la predispone ad essere interpretata dalla fantasia dei bambini a diventare sia “casetta” che “castello”, con tanto di torre per difendersi dai nemici.

Tutta la costruzione è fatta di legno, materiale che proviene sia dai boschi del nonno che dalle vicine segherie. Sono state applicate tecniche di costruzione tradizionali finlandesi per non perdere anche in un piccolo progetto l'identità del luogo, con solo un piccolo rivestimento galvanizzato a protezione dei tagli in facciata.

Esternamente è stata dipinta a strisce bianche, lasciando il resto senza trattamento. Il colore del legno cambia con gli anni aumentando il contrasto con le parti dipinte, a memoria della scorrere del tempo.

La “Playhouse” è un esempio di come si possa insegnare architettura sostenibile in maniera giocosa e a misura di bambino, attraverso un connubio fra atmosfera fiabesca e lavoro artigianale. Perché anche gli architetti hanno dei figli.


Progetto: Anna e Eugeni Bach, http://www.bacharquitectes.comhttp://annaeugenibach.com
Collaboratori: Uma e Rufus Bach
Progettazione: 20 e 21 luglio 2011
Fase esecutiva: dal 10 al 24 agosto 2011
Committenti: Uma e Rufus Bach
Superficie costruita: 13,5 mq
Budget: 800€
Fotografie: Tiia Ettala, http://www.tiiaettala.com
Link correlati: www.youtube-nocookie.com/watch?v=DPg4buxzzV4


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