11-02-2014
Alexander von Vegesack – founder of Domaine de Boisbuchet
L'oggetto comunica, è un'immagine, e i progettisti si stanno cimentando in questa nuova frontiera della progettualità. Alexander von Vegesack ne parla dal punto di vista del collezionista.
Quanta importanza ha il visual marketing o visual design nel suo processo creativo?
L'aspetto di un oggetto è naturalmente (come quello di un individuo) molto importante. Ogni oggetto, scopo o funzione si vende meglio se presentata in modo accattivante. D'altro canto però mi sento tradito se l'apparenza non mantiene le promesse.
Il contesto fisico e culturale è un'immagine, Lei lo include o esclude nelle sue ideazioni? E perchè?
Oggetti e utilizzatori sviluppano sempre una propria relazione. Io colleziono alcune qualità degli oggetti, la mia l'intenzione è di inserirli in un contesto tematico di interesse, al fine di dare origine a esposizioni o ad altri scopi educativi.
Quanto influiscono spazio e tempo nei suoi progetti?
È evidente che ogni oggetto ha il proprio contesto storico, nel tempo e nello spazio. Per me e per noi, in ogni caso, questo diventa rilevante solamente nel momento in cui diamo vita alla relazione fra i due, seguendo i nostri punti di vista.
E' possibile raccontare la verità in un progetto?
L'autenticità di un oggetto è strettamente collegata al processo della sua creazione. A Boisbuchet cerchiamo di motivare le qualità intrinseche di tutte le persone che frequentano i nostri workshop. L'individualità della loro esperienza è la chiave per la loro evoluzione personale e sarà infine anche quella per il successo della loro progettazione.
Ringraziamo Alexander von Vegesack, founder of Domaine de Boisbuchet
Domaine de Boisbuchet
In questa serie di interviste incontriamo figure di spicco del mondo progettuale per approfondire il dibattito.
(Paolo Schianchi)
