28-06-2013

Taccuino di viaggio

L'approccio alla fotografia architettonica di Rosetta Bonatti è simile a un taccuino di viaggio: osservazioni che si fermano nell'istante in cui vengono scattate.



Taccuino di viaggio L'approccio alla fotografia architettonica di Rosetta Bonatti è simile a un taccuino di viaggio: osservazioni che si fermano nell'istante in cui vengono scattate. La sua ricerca vede nella leggerezza della ripetizione il paradosso del passaggio dal tridimensionale al bidimensionale. Una visione dell'architettura libera, priva di radici, in quanto vuole ricomporla in un nuovo schema senza tempo. Un approccio culturale, quello di questa autrice, che fa della superficialità il mezzo per comprendere l'autentica profondità delle costruzioni.
La sua visione del contesto urbano si potrebbe riassumere con una frase di Oscar Wilde: "solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze". Per questa autrice tutto ciò accade nella città, infatti è un'osservatrice delle strade urbane dove distrattamente giudica attraverso la propria leggerezza visiva. Ha una finalità precisa che trasmette attraverso le sue fotografie: costruire una personale cultura estetica della "facciata", quale racconto di apparenza.

Paolo Schianchi

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