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Bostjan Vuga, SADAR+VUGA


Biografia

Dopo ben dieci anni, è stato recentemente completato il progetto per lo stadio di calcio e il palazzetto dello sport polifunzionale di Stozice, a Lubiana, in Slovenia. Potrebbe raccontarci come è iniziato tutto?

Bostjan Vuga:
“Nel 1997 è stato indetto un concorso internazionale urbanistico e architettonico per il palazzetto dello sport dell’Università e il parco dello sport di Lubiana. La proposta prevedeva la creazione di uno stadio a uso misto per il calcio e l’atletica, un’arena di atletica indoor polifunzionale e un parco ricreativo nel sito di una cava. Il concorso era organizzato da un consorzio formato dal Ministero dell’Istruzione della Repubblica Slovena e dalla municipalità di Lubiana. Abbiamo costituito un team internazionale con studi di Londra e Lubiana. A Londra abbiamo lavorato con KSS, uno studio di architettura specializzato in impianti sportivi, e con Atelier One, uno studio di ingegneria strutturale e ambientale. A Lubiana abbiamo collaborato con AKKA, uno studio di architettura paesaggistica, oltre che con consulenti sul traffico e altri studi di architettura. Abbiamo svolto un’intensa sessione di lavoro, durata 7 settimane, e ci siamo aggiudicati il concorso. Dopo l’organizzazione di una mostra di tutti i progetti in concorso, sono stati compiuti sforzi più o meno infruttuosi per proseguire con lo sviluppo del progetto. È diventato presto evidente che occorreva grande ambizione da parte del cliente, la città di Lubiana, per far avanzare il progetto, un’ambizione che all’epoca mancava. Come risultato, il progetto è rimasto quindi letteralmente ibernato per 10 anni.”


Quali sono stati i motivi di questa “ibernazione” del progetto?

Bostjan Vuga:
“Il complesso del Parco dello Sport è un progetto di grande portata, specialmente nel contesto di Lubiana, una città europea di medie dimensioni. Per il suo sviluppo e la sua realizzazione occorrevano la volontà e l’ambizione del governo cittadino e questo è avvenuto nel 2006, quando è stato eletto l’attuale sindaco. Il Parco dello Sport, con il palasport polifunzionale e lo stadio di calcio è stato il principale progetto che il nuovo sindaco ha promesso di realizzare (costruire) entro i quattro anni del suo mandato: ha mantenuto la promessa fatta alla città e lo scorso ottobre è stato rieletto. In un certo qual modo è diventato il suo progetto e il progetto di tutti: dal team di progettazione agli appaltatori, tutti hanno lavorato con più o meno entusiasmo alla realizzazione di quest’opera. Prima dell’elezione dell’attuale sindaco, il governo cittadino non aveva l’energia necessaria a portare avanti questa iniziativa e, in un certo senso, questo aggiunge al progetto una connotazione politica.”


Il processo di progettazione per il parco dello sport è stato piuttosto lungo. Come è cambiato nel tempo il vostro progetto? Quali modifiche si è reso necessario apportare all’idea originaria?

Bostjan Vuga:
“Abbiamo elaborato fondamentalmente tre diversi progetti: uno per il concorso, un progetto masterplan con un palazzetto dello sport e uno stadio di calcio con un grande centro commerciale e un parco pubblico sul tetto, e infine il terzo, la versione realizzata, con uno stadio infossato e un’arena per il basket. Seguendo i cambiamenti apportati alle tre versioni, si può osservare la continuità dei principali concetti architettonici e urbanistici: i volumi molto compatti, lo sviluppo verticale sezionale e grandi aree aperte non costruite; questi sono i punti di partenza che abbiamo seguito dalle prime fasi di progetto fino alla realizzazione finale. Questi concetti nascono da una lettura precisa e attenta del contesto circostante. Soluzioni formali molto diverse sono il risultato di una costante modifica della direttiva di progetto e dei suoi requisiti. In conclusione, direi che il progetto è stato una straordinaria esperienza per noi. Non solo perché abbiamo dovuto progettarlo e costruirlo in tempi brevissimi (17 mesi dall’inizio del progetto all’inaugurazione), ma anche perché abbiamo dovuto essere estremamente decisi per non abbandonare i concetti iniziali e le reazioni cercando al contempo di soddisfare le continue modifiche delle direttive, durante la gestione del progetto e sul cantiere. Un ottimo esercizio!”

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Potrebbe descrivere brevemente le caratteristiche salienti del progetto dello stadio e del palazzetto dello sport?

Bostjan Vuga:
“Lo stadio è una struttura in calcestruzzo con una grande e massiccia copertura in acciaio. Poiché si tratta di una struttura meno importante e più piccola del palasport polifunzionale, abbiamo deciso di “affondarlo” nella soletta del parco dello sport, rendendolo quasi un progetto di interni. Volevamo che la copertura si presentasse pesante e massiccia, con una brama di bianco quasi astratta, perché questo aumenta l’impressione che lo stadio lascia al visitatore, indirizzando la sua attenzione alle attività che si svolgono sul campo. Uno stadio nazionale apposito per eventi su larga scala ha il carattere di uno spazio pubblico. Dall’esterno dell’area sembra un cratere nel parco ma visto da vicino lo stadio si rivela come una costruzione aperta, la cui principale caratteristica è la pesante copertura parziale con una griglia di 4x4 m e il motivo pixelato delle tribune del pubblico. Sul lato occidentale dello stadio si trovano le tribune VIP e i locali per i media. L’edificio prosegue nelle costruzioni sotterranee con i servizi necessari per i giocatori e gli addetti.
Il palazzetto dello sport polifunzionale,invece, è in tutto e per tutto una grande arena, quindi l’abbiamo posizionato sopra la soletta del parco dello sport, per farne l’immagine iconica dell’intero complesso. Si trova sull’angolo nord-occidentale dell’area e domina l’intero parco con gli ‘occhi’ arcuati della sua facciata ondulata e smerlata. L’arena non è un contenitore completamente chiuso ma si apre sul parco e sulla città attraverso le aperture del piano terra e le finestre del primo e secondo piano. È un edificio compatto e organizzato simmetricamente con una copertura bombata che trasmette una sensazione di leggerezza e ariosità. Gli elementi strutturali in acciaio della copertura ricordano un fine tessuto di pizzo che sostiene senza sforzo apparente le sue grandi dimensioni. La forma ovale dell’edificio garantisce la massima compattezza dello spazio interno e consente agli spettatori di avvicinarsi il più possibile al cuore dell’azione che si svolge sul campo.”

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Che influenza ritiene avrà questo progetto su Lubiana?

Bostjan Vuga:
“Il parco dello sport Sto�ice è un progetto grandioso per la città di Lubiana. Grazie alle sue dimensioni, alla sua posizione unica tra il confine esterno della città e all’interno dell’anello autostradale e la sua destinazione come centro sportivo, centro di shopping e spazio per il tempo libero, il progetto ha le potenzialità per diventare un catalizzatore e il generatore di un nuovo tipo di aggregazione urbana nella città. Il palazzo dello sport e lo stadio hanno rilevanza nazionale, sono infatti le più grandi strutture sportive della Slovenia. Infine il progetto è altamente sostenibile, una sostenibilità che non deriva solo dal fatto che recupera una cava abbandonata nel contesto cittadino ma, con le sue attività, che si svolgono per 20 ore al giorno, 7 giorni la settimana, esercita anche un effetto rivitalizzante.”

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A quale progetto sta lavorando attualmente SADAR + VUGA? Potrebbe parlarci un po’ della vostra attività corrente?

Bostjan Vuga:
"Il Palazzetto dello Sport Portoval, a Novo mesto è un altro progetto a cui stiamo attualmente lavorando. L’arena da 5.000 posti verrà realizzata entro la metà del 2013, quando la Slovenia sarà sede del Campionato Eurobasket. L’arena è una moderna struttura polifunzionale in grado di ospitare eventi sportivi e culturali di alto livello. Organizzata su tre livelli opera in sinergia con lo stadio esistente.
Il centro culturale MAKS, attualmente in fase di costruzione, sarà il punto nodale degli eventi collegati al programma per Maribor 2012 – Capitale Europea della Cultura. Essendo un nuovo centro culturale, è sede di un teatro polifunzionale e della galleria d’arte cittadina. L’edificio del MAKS sorge sulla riva destra, la cosiddetta riva sbagliata, del fiume Drava, a Maribor, nell’area di un ex stabilimento tessile e filanda. La Città di Maribor ci ha commissionato una proposta per un centro di arte contemporanea con due sale teatrali; nel corso dello sviluppo del progetto, uno dei teatri è stato sostituito da un’area per la Galleria d’Arte di Maribor (UGM). Accanto all’edificio esistono moltissimi spazi post industriali ancora inutilizzati. Abbiamo integrato l’edificio nel contesto post industriale utilizzando materiali di base (ad esempio l’acciaio Corten) e dettagli grezzi. Poiché l’edificio dovrà essere pronto in un anno, nello sviluppo del progetto e dei dettagli abbiamo anche tenuto conto dei ridotti tempi di costruzione.
Un altro progetto è l’Hotel Krojaska, a Lubiana: lo scopo era convertire due edifici residenziali e a uso misto nel centro di Lubiana, in via Krojaška, in un hotel "di design/boutique". Gli edifici si trovano nella parte storica di Lubiana, sulla riva del fiume Ljubljanica e, quindi, la prospettiva generale è stata protetta. Il progetto è un esempio di come sia possibile rispettare l’architettura storica del contesto aggiungendo al contempo novità e freschezza al panorama cittadino."

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