10-05-2023

IAAC realizza FLORA, un osservatorio nella foresta di Barcellona

IAAC,

Adrià Goula,

Barcellona, Spagna,

Architettura e Cultura, Installazioni,

Legno,

Paesaggio,

FLORA, acronimo di Forest Lab for Observational Research and Analysis, è una struttura inserita nel Parco Naturale di Collserola (Barcellona) e sviluppata da un team di studenti e ricercatori del Master in Advanced Ecological Buildings and Biocities (MAEBB) dello IAAC. Realizzata con materiali sostenibili a km0, consente ai ricercatori di monitorare la foresta dal suo interno.



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IAAC realizza FLORA, un osservatorio nella foresta di Barcellona Anche quest’anno lo IAAC, Institute for Advanced Architecture of Catalonia, il centro di ricerca, formazione, produzione e comunicazione, con sede a Barcellona attraverso il suo programma Master Advanced Ecological Buildings and Biocities (MAEBB), ha realizzato una struttura tangibile a Valldaura, situata nella foresta centrale dell'area metropolitana di Barcellona, il Parco Naturale di Collserola. Con una superficie di oltre 8.000 ettari (diciassette chilometri di lunghezza e sei di larghezza) e la sua cima più alta di 512 metri (Tibidabo), il Parco di Collserola è un essenziale sfogo verde per chi vive a Barcellona e nelle città limitrofe. La piccola struttura adibita a osservatorio e immersa tra le cime degli alberi è stata realizzata minimizzando l’impatto ambientale e mettendo in pratica i risultati della ricerca svolta durante il master.



Sarebbe più corretto definirla un’installazione, in quanto tributo al lavoro della biologa americana Margaret D. Lowman, pioniera della scienza dell'ecologia delle chiome. Conosciuta come la "madre della ricerca sulle chiome" ha trascorso gli ultimi 30 anni progettando mongolfiere e passerelle per esplorare appunto le chiome degli alberi, al fine di risolvere i misteri delle foreste del mondo, in particolare per quanto riguarda gli insetti nocivi e la salute dell’ecosistema forestale. Le chiome inoltre proteggono il suolo della foresta intercettando e favorendo la percolazione del 60-90% dell'acqua piovana o nevosa, agendo al contempo come regolatore naturale nella conservazione delle radici in caso di forti precipitazioni. In più nutrono il suolo producendo con le loro foglie l’humus di cui una foresta ha bisogno.



Nel caso specifico di FLORA, acronimo di Forest Lab for Observational Research and Analysis, che si erige a 8,5 metri sopra il suolo della foresta, il materiale da costruzione principale è il legname. Ma niente paura, gli alberi che sono stati abbattuti per realizzarlo, 70 in tutto, sono pini di una specie invasiva e la loro rimozione rientra nella gestione sostenibile, utile a consentire alla foresta e alla biodiversità che ospita di svilupparsi in modo efficiente. Non a caso a Collserola esiste un Piano di gestione forestale sostenibile. Considerato l’importanza dell’approccio pratico gli studenti hanno lavorato i pini creando pannelli in legno lamellare (CLT), travi in legno lamellare e legno massiccio utilizzando la segheria e la piccola pressa disponibili presso i laboratori di Valldaura. Per dare forma alla struttura gli elementi in CLT poggiano su quattro colonne in legno lamellare con una dimensione di 30 x 30 cm, mentre le passerelle di connessione, la più lunga misura circa 12 metri, sono in legno lamellare artigianale. Tutti componenti realizzati singolarmente e assemblati con una gru attraverso una sequenza di installazione molto complessa. La struttura in CLT è protetta da due strati di pannelli di sughero naturale che forniscono isolamento termico e acustico.



Infine, una rete progettata digitalmente e tessuta a mano, avvolge l’osservatorio con lo scopo di mimetizzare la piccola architettura, offrendo un appiglio alle piante e così fonderla con la foresta.
FLORA ora dona a un ricercatore ospitalità a breve termine in modo che possa studiare la biodiversità locale e osservare come gli effetti del cambiamento climatico influenzino il parco naturale. Il tutto ovviamente limitando il più possibile l’impronta ambientale di questa struttura e farla diventare un prototipo ecologico interattivo riproducibile e installabile ovunque vi siano le condizioni adatte

Christiane Bürklein

Project Direction:  Vicente Guallart and Daniel Ibañez
Developed by:  The students of the Masters programme in Advanced Ecological Buildings and Biocities (MAEBB), 2021/22 class: 
Andrea Paola Rubio Paredes, Leif-Andres Vallecillo Riksheim, Lillian Wanjiru Beauttah, Pablo Rafael Herraiz García de Guadiana, Prachi Agarwal, Rachael Margaret Verdugo Pelaez, Romain Jacques Kenny Russe, Roshni Chirag Shah, Shagun Modi, Zani Kerubo Gichuki, Iletutu "Tutu" Ibiyemi Awosika, Kshitij Ramlal Sarote, Mónica Irene Pérez Rivera, Prasidh Choudhary, Agnieszka Szklarczyk, Pongpol Punjawaytegul, Suwapat Rodprasert, Anton Hofstadt
Host: Valldaura Labs. Institute for Advanced Architecture of Catalonia
Valldaura Labs Management:  Laia Pifarré 
Assisted by: Bruno Ganem, Alex Hadley, Gustavo Escudero
Advised by:  Marziah Zad, Miquel Rodriguez, Elena Orte, Guillermo Sevillano, Ignasi Caus, Miguel Nevado
Sponsors: Tallfusta, Alberch, Heco Schrauben Ibérica
With the support of: Cerdanyola del Vallès City Council
Volunteer: Marilia Fernandez Lockwood, Philipp Wienkämper
Location: Valldaura, Spain
Year: 2022
Photography: Adrià Goula

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