Progettare per sé stessi, gli spazi di JG PHOENIX a Shenzhen

Seguiamo sempre con grande attenzione quando gli studi affrontano la progettazione dei propri ambienti lavorativi, in quanto un conto è pensare e disegnare per una committenza esterna, con tutte le limitazioni del caso, dal budget al gusto personale, un altro è poter dare libero sfogo alle idee che animano il lavoro del team.
Il progetto degli spazi lavorativi di JG PHOENIX, a Shenzhen, diventa quindi la cartina tornasole della creatività e dei principi progettuali del suo fondatore Ye Hui, come del suo gruppo. 
Di questo lavoro si comprende molto già analizzando il nome scelto, poiché le parole "JIN" e "GU", in cinese, fanno riferimento rispettivamente a "presente" e "passato". Racconta Ye Hui: “Presente e passato insieme costituiscono la linea del tempo che attraversa la storia. Il "presente" non esisterebbe se non ci fosse un'estensione delle cose antiche, mentre se non ci fosse il sostantivo "presente" non potremmo guardare indietro alle cose passate. La "Fenice" rappresenta lo spirito dell'Oriente, che è l'identificazione culturale che eredita i 5.000 anni di storia della Cina”.
Non è quindi un caso che per il loro ambiente lavorativo di Shenzhen i creativi abbiano scelto un approccio in grado di rendere omaggio al passato, ma al tempo stesso capace di inglobare le aspettative e la ricca immaginazione del design per gli spazi del futuro. 
Verifichiamo come hanno affrontato una tale sfida inserita in una preesistenza anonima, all’interno di una torre per uffici, con una superficie di 400 metri quadrati. 
JG PHOENIX ha esplicitamente espresso i propri ideali di design introducendo materiali dal fascino orientale, al fine di creare un dialogo, o meglio una fusione, tra passato e presente. Perché i designer sanno bene, come riportano in nota stampa, che: “dotato di spiritualità, lo spazio è destinato a influenzare i pensieri e la vita degli utenti”. Un aspetto che è sempre importante, ma in modo particolare nell’ambito degli spazi per il lavoro creativo. 
Operativamente hanno mantenuto le strutture delle colonne di cemento, come la texture del calcestruzzo grezzo presente sulle pareti, facendoli diventare gli elementi connotanti dell’intero ambiente. Una soluzione dal grande impatto visivo che ha anche permesso di risparmiare e velocizzare i lavori, creando al tempo stesso un piacevole contrasto con alcuni elementi in legno. Un linguaggio formale tipico della contemporaneità che in questo caso viene abbinato al fascino orientale dell’ottone e del travertino rosso, nonché a vernici artistiche strutturate. Una combinazione che sottolinea la volontà di creare un’atmosfera armoniosa attraverso: “materiali semplici, espressioni invisibili e una riflessione silenziosa che penetra nella mente di ognuno”. 
Tutti questi dettagli sono a loro volta enfatizzati dal sapiente uso della luce, sia naturale che artificiale, i cui giochi d’ombra aggiungono un ulteriore strato alla narrazione spaziale. 
Particolarmente importante è invece l’arredamento utilizzato per l’ufficio, dai pezzi vintage e moderni, tipo Bauhaus, che esprimono il desiderio di unire nello stesso spazio razionalità e sensibilità. In più, l’uso della domotica migliora le prestazioni dello spazio e il benessere degli utenti.
Infine, Opere d’arte, posizionate nei punti strategici dal grande open space e nelle sale riunioni più appartate, completano la scenografia dello studio. Si tratta prevalentemente di sculture in legno con le quali i progettisti hanno voluto trasmettere lo spirito di squadra presente nella loro comunicazione e cooperazione. È così nato un ufficio di grande eleganza e che desidera far star bene gli utenti attraverso la qualità progettuale.

Christiane Bürklein

Project: JG PHOENIX
Location: Shenzhen, China
Year: 2022
Images: Ouyang Yun