15-09-2021

Biennale di Venezia, il padiglione UK presenta The Garden of Privatised Delights

Venezia, Italia,

Biennale di Venezia,

Mostra, Biennale di Venezia,

How will we live together, il tema della 17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, ha ispirato le curatrici del padiglione britannico, Manijeh Verghese e Madeleine Kessler, alla realizzazione di The Garden of Privatised Delights. La mostra esplora la privatizzazione dello spazio pubblico nel Regno Unito oggi, e considera il ruolo che il design e l'architettura possono assumere nel sostenere un futuro più inclusivo.



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Biennale di Venezia, il padiglione UK presenta The Garden of Privatised Delights Continuiamo il nostro giro tra i padiglioni della 17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Il Padiglione britannico nei Giardini della Biennale ha affrontato il tema degli spazi pubblici, che abbiamo scoperti essere fondamentali per il nostro benessere psicofisico. “La pandemia globale ha evidenziato l'importanza degli spazi pubblici accessibili e ha reso ancora più critica la necessità di affrontare le questioni di disuguaglianza. The Garden of Privatised Delights propone modi proattivi in cui possiamo lavorare insieme verso una società più equa”, spiega il team curatoriale.
Lavorando con cinque team di architetti, designer e ricercatori, le curatrici Manijeh Verghese e Madeleine Kessler di Unscene Architecture propongono nuove idee per la proprietà e l'accesso allo spazio pubblico privatizzato nel Regno Unito. Il tutto prendendo ispirazione dal trittico dell'artista olandese Hieronymus Bosch, Il giardino delle delizie terrestri. Come Bosch ha esplorato la terra di mezzo tra gli estremi del Paradiso e dell'Inferno, le curatrici suggeriscono che anche lo spazio pubblico privatizzato si trova tra due estremi: l'utopia delle terre comuni prima del Enclosures Act del XVIII secolo e la distopia della privatizzazione totale. 
Hanno quindi trasformate le sale del Padiglione Britannico in sette spazi pubblici privatizzati che il visitatore può esplorare come esperienza inclusiva ed immersiva: Publicani di The Decorators, Ministry of Collective Data di Built Works, High Street of Exchanges di Studio Polpo, Ministry of Common Land di Public Works, Play With(out) Grounds di vPPR e Garden of Delights di Unscene Architecture. Il centro giovanile, la high street, cioè la via principale del luogo, il pub vengono proposti accanto alla piazza con il giardino privato, tradizionalmente non accessibile. Come possono essere riprogrammati e rivitalizzati questi ambienti? Gli spunti riguardano l’approccio dal basso verso l'alto alle conversazioni sulla proprietà, sulla terra e sui dati di riconoscimento facciale fino alle questioni riguardanti il più basilare dei servizi pubblici, ovvero la toilette pubblica, realizzata nel seminterrato del padiglione.
Delle sette installazioni, Play with(out) Grounds ci è piaciuta particolarmente. Si tratta della sala progettata dallo studio di architettura vPPR ed è focalizzato su un gruppo della popolazione spesso ignorati nella progettazione degli spazi pubblici, ovvero gli adolescenti. Come possiamo realizzare nuovi spazi in città che gli adolescenti possano occupare e usare alle loro condizioni? Perché è un momento particolare nella vita: si è troppo vecchi per il parco giochi ma non si hanno i soldi per il caffè e si è pure troppo giovani per andare al pub. L’installazione Play with(out) Grounds fa riferimento sia a un parco giochi per bambini che al mondo degli adulti raffigurato nel famoso trittico di Hieronymus Bosch. La struttura nella sala funge da cornice per un paesaggio sonoro realizzato con interviste audio con giovani provenienti da diversi contesti, permettendo alle voci ignorate degli adolescenti di essere ascoltate. Alludendo alle contraddizioni della vita pubblica affrontate da questo gruppo di età "di mezzo", l'installazione permette l'interpretazione e l'appropriazione nel suo uso, e chiede se possiamo cambiare il modo in cui gli adolescenti vivono lo spazio pubblico.
Tutte le installazioni all'interno del Padiglione Britannico sono progettate come spazi simulati. The Garden of Privatised Delights mira a generare una discussione molto più ampia sullo spazio pubblico privatizzato, e su come una maggiore inclusività e apertura nel suo processo di progettazione possa riformulare positivamente il ruolo vitale degli spazi pubblici nelle città di tutta la nazione. 

Christiane Bürklein

This year’s British Council commission for the British Pavilion, The Garden of Privatised Delights, is at the Biennale Architettura, Venice from 22 May-21 Nov 2021
Commissioner: Sevra Davis, Director of Architecture, Design and Fashion at the British Council
Curators: Manijeh Verghese, Madeleine Kessler, Unscene Architecture 
Exhibitors: Unscene Architecture, The Decorators, Built Works, Studio Polpo, Public Works, vPPR
Location: Giardini della Biennale, Venice
Images: Cristiano Corte (c) British Pavilion
Official website: https://venicebiennale.britishcouncil.org/

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