L’architettura dello Youth Center di Qingpu a Shanghai potrebbe essere interpretato come il modello in scala di uno dei quartieri della vecchia metropoli, che nella nuova pianificazione urbana a est della città non esistono più. Dalla contemplazione del rapporto tra antico e contemporaneo, Atelier Deshaus offre la sua visione della città in un’opera dedicata ai giovani.
Il linguaggio high-tech che caratterizza gli architetti dello studio spagnolo Exit è in grado di tramutare l’architettura delle vecchie carceri di Palencia in un’opera di valore contemporaneo, atta ad ospitare una nuova importante funzione per la città, cioè la sede di un centro culturale, con auditorium e biblioteca.
In tema di riconversione di aree e edifici dismessi, Andrea Oliva realizza il progetto delle ex- torri dell’acqua, trasformando l’archeologia industriale di Budrio (Bologna) in architettura contemporanea dalla finalità comunitarie. Materiali e forme antichi sono tradotti secondo lo spirito del tempo in un intervento che è già simbolo cittadino.
Inaugurata il 3 maggio del 2011, la Casa della Musica di Cervignano del Friuli (Udine) nasce dal recupero funzionale di un ex-autorimessa per autobus da tempo in disuso. I materiali originali in dialogo con quelli dell’architettura contemporanea rispettano la vocazione industriale del luogo riuscendo a tramutarlo in un progetto culturale.
Omaggio alle architetture arabe ricche di grate decorative, il centro culturale Raif Dinçkök Yalova, nei pressi di Istanbul, è un’architettura che riflette sul tema della facciata. Il progettista, Emre Arolat, la interpreta come una pelle completamente svincolata dallo sviluppo degli interni, e usa il materiale, l’acciaio Corten, per costruire un landmark nel paesaggio.
Alfredo Cano Briceño dimostra al mondo del progetto quanto sia possibile “costruire sul niente”, realizzndo un edificio sostenibile con l’impiego di materiali riciclati dall’alto potenziale espressivo, un’opera contemporanea in cui l’architettura si pone al servizio dell’arte e della cultura in un contesto di intrattenimento.
Il rinnovato Museo di Storia Militare di Dresda è oggi il museo più grande della Germania. Con un'area espositiva di circa 20.000 metri quadrati, è l’ultimo edificio decostruttivista di Daniel Libeskind. Sintesi tra scultura e architettura, è una grande freccia che si incunea nella storia, un volume privo di orientamento che perfora un edificio, generando percorsi che si intrecciano.
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