Mostra Wilderness alla Schirn Kunsthalle

Una grande mostra alla Schirn Kunsthalle di Francoforte affronta il tema della natura selvaggia nell’arte. Il suo fascino intramontabile viene esposto attraverso una combinazione inedita tra dipinti, fotografie, sculture, video e installazioni, il tutto in un’epoca in cui la natura incontaminata è un miraggio.


Mai come in questi anni si sono susseguiti alarmi sulla diminuzione della biodiversità del nostro pianeta, un trend che potrebbe rivelarsi fatale per la sopravvivenza della specie umana stessa. Di macchie bianche sulle mappe geografiche non ce ne sono più, il periodo delle grandi esplorazioni è finito e le spedizioni sono volte a catalogare ciò che rimane della natura selvaggia, piuttosto che a scoprire l’ignoto. 
Proprio per questo si assiste a un ritorno prepotente del fascino ancestrale per la wilderness, in quanto il selvaggio e l’indomito è un tema che, in una specie di controtendenza rispetto alla fede euforica nel progresso moderno, si è diffuso già tra gli artisti fin dall’inizio del XX secolo. La natura veniva considerata da questi come un posto dove cercare l’originalità al di fuori dalla società borghese. Ma è interessante vedere che in molti casi le rappresentazioni artistiche della natura selvaggia si sono rivelate costruzioni degli autori stessi, sulle quali sono state proiettate immagini ideali e stereotipi culturali di paesaggi naturali lontani. La wilderness è inoltre sempre servita da schermo di proiezione per l'altro e l’estraneo, quindi molto si impara sugli artisti stessi guardando le loro opere.
Con la mostra Wilderness la SCHIRN Kunsthalle di Francoforte presenta circa 100 importanti opere d'arte realizzate da nomi come Tacita Dean, Mark Dion, Jean Dubuffet, Max Ernst, Asger Jorn, Georgia O'Keeffe, Gerhard Richter, Frank Stella, Thomas Struth, Henri Rousseau e Carleton E. Watkins. 
Questa mostra raccoglie non solo testimonianze artistiche, ma risponde a un mood diffuso nella nostra società odierna, dove il desiderio di natura selvaggia è molto in voga e si sta infiltrando nella cultura contemporanea, almeno da quanto si evince dalle numerose messe in scena di natura "incontaminata" nella pubblicità, nei social media e nel lifestyle. In questo contesto la mostra non si concentra principalmente sul tema iconografico della natura selvaggia, ma piuttosto sul rapporto tra la natura selvaggia e l'arte del XX e del XXI secolo, al fine di illuminarli da una prospettiva contemporanea. La mostra sviluppa un dialogo tematico tra opere contemporanee e storiche. L'attenzione è focalizzata sull'estetica del sublime reso popolare dal Romanticismo, l'esplorazione della wilderness come spazio di esperienza artistica, la dimensione metaforica della wilderness come principio creativo e la creazione di nuove forme artificiali di natura selvaggia con i mezzi dell'arte.
Di grandissimo interesse in termini di visual literacy è sopratutto il confronto con le immagini tradizionali e le finzioni di natura selvaggia che fortemente segnano le opere d’arte in esposizione. Un esempio magistrale in tal senso arriva proposto dall'artista franco-svizzero Julian Charrière, il quale con fotografie di paesaggi montani fake, creati con sabbia e farina in un cantiere berlinese, mette in discussione non solo la nostra percezione, ma anche la nostra idea di paesaggio naturale, che spesso siamo troppo veloci ad etichettare come idilliaco.
Una visita alla mostra Wilderniss alla SCHIRN diventa quindi anche un ottimo esercizio per allenarci nell’osservazione attenta di immagini parassita e stereotipi.

Christiane Bürklein

Mostra Wilderness
dal 1 novembre 2018 al 3 febbraio 2019
SCHIRN Kunsthalle Frankfurt, Germania
Immagini: vedi leggende
Ulteriori informazioni: https://www.schirn.de/en/exhibitions/2018/wilderness/
Per approfondire si consiglia la lettura della raccolta: https://www.schirn.de/wildnis/digitorial/en/