08-04-2020

Trace Architecture Office: Huandao Middle School, Haikou

Trace Architecture Office,

Schran Images,

Haikou, Hainan, China,

Scuole & Università, Scuola,

Una città nella città con spazi di libertà e ambienti segreti che stimolino l’immaginazione. Questa la filosofia che ha ispirato Hua Li di TAO Trace Architecture Office nella progettazione della Huandao Middle School di Haikou (Cina) e che trae origine dai sondaggi tra ragazzi e insegnanti.



Trace Architecture Office: Huandao Middle School, Haikou

La Huandao Middle School a Haikou, sull’isola di Hainan, in Cina, è l’ultimo importante intervento scolastico curato da Hua Li e dal suo studio Trace Architecture Office. I primi tre progetti sono stati costruiti nella città di Deyang, nella provincia di Sichuan, e sono frutto di un’attenta riflessione maturata in conseguenza del tragico terremoto del 2008 che fece decine di migliaia di vittime, costringendo la Cina ad adeguare le proprie normative.
Tuttavia, dalle precedenti esperienze nel campo dell’edilizia per l’educazione, TAO non ha ereditato solo la pratica antisismica, ma anche un approccio alla concezione dei luoghi dell’apprendimento che molto ha a che fare con l’osservazione del comportamento degli studenti e con l’analisi delle loro esigenze esplicite e implicite.
Già nel progetto della scuola elementare di Xiaoquan, costruita dieci anni fa al posto di un edificio gravemente danneggiato e demolito, Hua Li, fondatore di TAO Trace Architecture Office, ascoltò i racconti dei piccoli fruitori e delle loro famiglie per far emergere i nuovi bisogni. Una propensione per l’approccio partecipativo al progetto architettonico che si evidenzia anche nel caso della Huandao Middle School, nonostante sia un intervento molto più consistente in termini di programma e di scala.
Collocato nel centro della città di Haikou, il sito ha una forma irregolare ricavata tra i lotti occupati da fitte torri residenziali. Senza porsi in competizione, il complesso scolastico resta a una scala più ridotta, emergendo così naturalmente, e creando un vuoto che allarga la stretta maglia urbanizzata. Il masterplan prevede tre aree, un corpo didattico principale a sud, che asseconda l’asimmetria dell’area, un dormitorio per gli studenti, che invece occupa una lunga e stretta fetta di terreno a nord e un campo di gioco e sport, posizionato centralmente ed esteso quanto l’intera lunghezza del sito.
Una superficie utile di quasi 20.000 metri quadrati che alloca un programma di aule didattiche e aule per attività artistiche extracurriculari, ambienti multifunzionali, uffici, dormitori, la mensa e spazi di condivisione per 1200 studenti delle scuole medie. I numeri sono quelli che siamo abituati a vedere in Cina a cui tuttavia, in questo caso, fa fronte una progettazione attenta alla valorizzazione della creatività e dell’interazione tra le persone, come forma di apprendimento da preferirsi a quella finalizzata al mero superamento di obiettivi quantificabili.
Come nella scuola di Xiaoquan, torna qui il tema del masterplan interpretato come un organismo urbano autosufficiente, che si traduce nella progettazione di una sorta di città dei ragazzi nella città più grande, dove si rintracciano piazze, volumi a scala differente, emergenze visive, luoghi comunitari in contrapposizione a spazi riservati e addirittura celati, pianure contrapposte a colline artificiali, e così via. Tutto ciò allo scopo di favorire la ricerca di una diversità comportamentale, creativa, di vissuto nella scuola, che contribuisce ad arricchire la costruzione delle singole identità.
In un’intervista Hua Li racconta che prima di cominciare il progetto della Huandao Middle School condusse un sondaggio presso una scuola media di Pechino coinvolgendo circa 100 tra studenti e insegnanti. Da quest’indagine trasse molti spunti derivati dall’analisi dei comportamenti descritti, come per esempio l’importanza dei corridoi e delle aree comuni, in contrapposizione alle aule didattiche, come luoghi di libera espressione dei ragazzi, di svago, di comunicazione e di sfogo vero e proprio. Cercò di conseguenza di dare ampiezza, estensione verticale, cambi di scala e offrire numerosi affacci e prospettive a questi locali, considerandoli non solo dal punto di vista funzionale, quali collegamenti, ma come veri e propri ambienti didattici, o propedeutici all’insegnamento in classe.
Il tema della continuità visiva e fisica è stato fondamentale nella concezione di ogni parte del complesso scolastico, ragion per cui sia l’edificio del dormitorio che quello didattico sono stati costruiti su pilotis, offrendo a chi li vive l’immagine di un sito molto più ampio del reale, grazie alla permeabilità tra le zone.
Questo tipo di struttura architettonica risponde anche attivamente al clima tropicale locale: il solaio su palafitte fornisce ombreggiatura e protezione da vento e pioggia; il colonnato facilita la ventilazione naturale; la piattaforma sul tetto offre ulteriori spazi di attività per gli studenti e, allo stesso tempo, riduce l'assorbimento di calore e abbassa la temperatura interna.
Osservando la sezione del blocco didattico si notano molteplici livelli interconnessi: il cortile centrale è sollevato fino al secondo piano, alloggiando un auditorium al di sotto, ed è collegato con il campo di gioco attraverso una grande scalinata, che ha la triplice funzione di collegamento aperto e arioso, di luogo di sosta e incontro e di tribuna per gli spettatori delle attività sportive. Oltre il campo di gioco a est una piazza ribassata con il giardino offre l’accesso ai locali vetrati della mensa.
Mentre le aule per l’insegnamento teorico sono allineate lungo il perimetro a sud, quelle operative, riservate alle discipline artistiche, sono volumi indipendenti, intervallati da piccole piazze interne e corridoi, nella generale asimmetria spaziale. I numerosi affacci verso l’interno della corte e verso il campo da gioco disegnano facciate dinamiche che offrono prospettive molteplici e luoghi di incontro per piccoli gruppi, da cui osservarsi e osservare il paesaggio. Nucleo dell’edificio e sede delle principali attività di gruppo, è la corte con il colonnato, alto 14 metri e ispirato ai luoghi commemorativi rituali, che pone all’estremità est una torre quale fulcro prospettico. I progettisti hanno immaginato che la scuola potesse ambientare qui spettacoli all’aperto, cerimonie, proiezioni di film. A questo uso molteplice e comunitario si contrappone all’interno della torre uno spazio nascosto, monocromo all’esterno e inaspettatamente colorato all’interno: ricorda infatti Hua Li che gli adolescenti hanno segreti e anche le scuole devono avere un posto dove conservarli e alimentarli, un luogo in cui accadano esperienze che ricorderanno per tutta la vita.

Mara Corradi

Architects: HUA Li / TAO (Trace Architecture Office)
Design team: SHEN Lijun, LI Ruoxing, YAN Yadong, ZHANG Xiaoxiao, ZHANG Feng, CHEN Yuan, Luca Ronchi, GUO Cong, JIN Longqiang, TIAN Tao, LIANG Zhuojia, TAN Xiao, LIU Zhouxing, CAO Pengfei, QIN Mingxuan, SHENG Zhiqi, WEI Mingyu, LIANG Guopei, YIN Qianqian, QU Yue, XU Yu, GAO Zhaojia
Client: Hainan Huandao Industrial Development Co. Ltd.
Location: Haikou, Hainan, China
Structural engineer: MA Zhigang, SUN Kai, ZHAO Xiaolei
MEP engineer: LV Jianjun and Kcalin design group MEP engineer: LI Wei, ZHOU Yong, LI Xin, ZHANG Anfeng
General contractor: Gansu Eighth Construction Group Co., Ltd.
Site area: 14108 sqm
Floor area: 19020 sqm
Structural system: Reinforced concrete frame structure
Design: 2014-2016
Construction: 2016-2018
Photographer: © Schran Images


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