13-06-2012

TAO: riverside club house a Yancheng (Cina)

Hua Li - TAO,

Yao Li,

Cina,

Housing, Tempo Libero,

Cemento, Vetro,

Interessanti similitudini e distanze tra un progetto fondamentale come la Farnsworth house di Mies van der Rohe e la recente club house dell’architetto cinese Hua Li. Descrivendo il design e le scelte dei materiali, strutturali e di rivestimento, si legge dove l’opera contemporanea si distanzia dal passato a cui rende omaggio.



TAO: riverside club house a Yancheng (Cina) Come racconta l’architetto, il cinese Hua Li dello studio TAO (Trace Architecture Office), la riverside club house di Yancheng in Cina guarda concettualmente alla Farnsworth house di Chicago di Mies van der Rohe. Utilizzando gli stessi materiali strutturali e anche lo stesso pavimento in travertino, Hua Li ci ricorda quanto ancora attuale sia l’opera del maestro dell’International Style.
Il tema da affrontare era la concezione di un’architettura per il tempo libero in un contesto naturale segnato dalla presenza di un fiume, da una vegetazione cresciuta sulle sue sponde e da pochi edifici limitrofi non caratterizzati. Vincoli progettuali molto simili a quelli di Casa Farnsworth, che Mies van der Rohe progettò a metà del secolo scorso su un terreno rurale attraversato dal fiume Fox, come casa di vacanza di Edith Farnsworth.
Hua Li adotta lo stesso impianto strutturale a  pilastri sottili a sostegno di solette in cemento, che costituiscono il piano di calpestio e la copertura. Come Mies, tra le solette frappone solo lastre di vetro che dichiarano apertamente l’importanza della relazione con il paesaggio. E infine è certamente un omaggio a Mies la colorazione bianca degli elementi in acciaio a vista e la scelta del travertino come pavimento di ogni ambiente e percorso.

Se tutto questo pone la riverside club house nel solco della tradizione del “quasi nulla” del maestro tedesco, d’altro canto precisi elementi segnano un profondo distacco da Farnsworth, non solo temporale, ma anche compositivo da parte di questa architettura a noi contemporanea. Al centro del progetto di Mies è il volume unico, realizzato dall’assenza di partizioni e dalla piena luce, che esprime il concetto di libero vissuto all’interno dell’architettura. Hua Li prende il parallelepipedo di Mies e lo “streccia, lo avvolge su se stesso e infine lo piega” per creare un interno che è un percorso, con ambienti, corridoi e scale che dettano le regole della fruizione dello spazio. Permangono in questa ricerca il blocco dei servizi posto in posizione centrale, in entrambi i casi fulcro di rotazione del costruito: lo scopo è quello di non interrompere l’ampiezza dello sguardo rivolto verso l’esterno, ottenuta dalla trasparenza delle superfici, tuttavia già vincolata dalle scelte di definizione della pianta come percorso circolare.


Manca l’idea di elevazione del volume principale a podio, che Mies realizzò in Casa Farnsworth mediante la costruzione di una superficie piana che mette in comunicazione, e allo stesso tempo separa per innalzare, il costruito e il suolo. Nonostante la presenza dei pali dimensionati per alleggerire la struttura e consentire all’edificio di essere costruito su un terreno geologicamente soffice, l’opera di Hua Li sembra emergere dal suolo su cui si poggia e forse proprio così ne esprime il legame; una relazione che si completa nel dialogo con la natura circostante, che può instaurare chi esplora l’edificio seguendone il percorso ad anello, come si fa in un giardino ordinato e ben coltivato.   

Mara Corradi

Progetto: Hua Li / TAO (Trace Architecture Office)
Collaboratori:  Zhang Feng
Committente: Zhongti Corp.
Luogo: Yancheng, Jiangsu (Cina)
Progetto delle strutture: Ma Zhigang
Progetto degli impianti: Lv jianjun, Lian Kanglong
Superficie utile lorda: 500 mq
Inizio Progetto: 2009
Fine lavori: 2010
Facciate in vetro ad alta trasparenza, alluminio, pannelli prefabbricati in calcestruzzo
Struttura in acciaio con fondazioni su pali
Pavimento in travertino
Fotografie: © Yao Li


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