Tarabot: Weaving A Living Forum, nata da un'idea dell’architetto Adib Dada dello studioOtherDada, Beirut, è un padiglione sostenibile, inaugurato in occasione del COP28 presso il Jameel Arts Centre di Dubai. Realizzato con materiali di provenienza locale come argilla, micelio, scarti di palma da dattero e tessuto riciclato, il padiglione incarna un'etica ecologica circolare e favorisce la biodiversità.
“Stiamo consumando risorse che sarebbero toccate alle generazioni future. La terra è un sistema chiuso. E se in un sistema chiuso continuiamo a consumare senza misura, le risorse finiranno. Nessuna altra specie lo farebbe”—Stefano Mancuso
Per iniziare l’anno diamo uno sguardo agli interventi nello spazio pubblico che durante il 2020 ci hanno particolarmente convinto. Non ultimo poiché, in reazione alla pandemia, l’interesse per i progetti che valorizzano lo spazio pubblico è stato in una forte crescita.
L’iniziativa Power Plant Forest a Jounieh, una città a 20 km a nord di Beirut in Libano, promossa dallo studio di architettura theOtherDada, mira a combattere l’inquinamento atmosferico nell’area attigua alla centrale elettrica Zouk Mosbeh, creando una foresta su di un sito altamente visibile e dare così un segnale di cambiamento.
L’ultimo progetto residenziale dello studio di architettura libanese theOtherDada è situato a Riyadh, in Arabia Saudita. LANDFORMhouse si caratterizza per la sua strategia paesaggistica e per l'utilizzo di un vocabolario formale tratto dalla passata civiltà indigena della regione, i Nabatei.
Lo studio di architettura libanese theOtherDada e Afforestt, una società indiana che reimpianta foreste in tutto il mondo, da un anno stanno piantando 17 specie autoctone di alberi libanesi lungo la riva del fiume Beirut. Un’azione concreta per riportare verde e maggiore qualità ambientale in città.
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