14-09-2018

La copertura del Carrasco International Airport di Viñoly a Montevideo

Rafael Viñoly,

Uruguay,

Aereoporti,

Cemento, Vetro, Acciaio,

A pochi chilometri di distanza Montevideo il nuovo aeroporto Carrasco realizzato da Rafael Viñoly è composto da una grande copertura ad arco con montanti centrali



La copertura del Carrasco International Airport di Viñoly a Montevideo La copertura dell’aeroporto internazionale Carrasco a Montevideo, in Uruguay, è composta da grandi archi e pilastri a V in acciaio.
Sorge a 11 miglia (17.7Km) a est di Montevideo il nuovo aeroporto progettato da Rafael Viñoly, in un’area a 1 km a ovest dal vecchio terminal. Il progetto ha il grande pregio di essere molto iconico, grazie alla grande copertura che evoca le linee aerodinamiche degli aerei, ottenute con una struttura semplice e complessa al medesimo tempo. Infatti i progettisti hanno concepito una copertura che sovrasta una struttura indipendente realizzata in travi e pilastri di cemento, creata per gestire il flusso dei passeggeri e gli uffici dell’aeroporto. Cosicché la copertura non è altro che un grandioso manto dalla struttura a traliccio in acciaio, sorretta da quattro pilastri ad albero composti da quattro rami a V ciascuno. Questi servono a sorreggere il peso delle grandi travi che viaggiano da un lato all’altro dell’edificio, dove partono e arrivano a terra attraversando tutto l’aeroporto.
Tutto questo dopo essere salite fino a 37 mt di altezza, descrivendo la forma, non scontata, di un gigantesco arco di 1.200ft (365mt). La luce di 92 metri, posta fra i pilastri, è colmata non solo dagli archi est-ovest, ma da travi di irrigidimento nord-sud ogni 9 mt. Queste sono unite a quelle di controventatura che limitano il fluttuaggio minimo del tetto a soli più o meno 5cm, nonostante i carichi massimi del vento siano pari a 18.000 KN, gli sbalzi poi non sono di certo minimi, in quanto 33,5mt a nord e 26mt a sud, 15mt a est e ovest. Il ché fa parecchio impressione.
Il manto di copertura è composto di tre materiali tutti bianchi, ovvero una membrana termoplastica all’estradosso della volta, pannelli di metallo lungo la linea di gronda e nei risvolti a vista e, per finire, una membrana in vinile a base di titanio per il controsoffitto interno.
Le acque pluviali sono raccolte lungo i bordi del tetto per essere convogliate in apposite vasche ai piedi degli archi di sostegno ed essere riciclate per l’irrigazione.
Tutti gli impianti invece sono posti nel seminterrato, così da far loro raggiungere le migliori performances, riciclando le arie raffrescate interne e sfruttando quelle già a temperatura in autunno e primavera. Con questo espediente tecnico viene risparmiata una notevole quantità di energia nell’arco dell’anno, nonostante vi sia la presenza di due caldaie turbogas da 6 mln di Btu/h.  

Fabrizio Orsini


Architect: Rafael Viñoly Architects PC, Rafael Viñoly, Lead Designer
Owner: Puerta del Sur S.A.
Civil Engineer: Ing. Fontan Balestra
Electrical Engineer: Ing. Ricardo Hofstadter
Lighting Consultant: Vázquez Ledesma
Mechanical Engineer: Ing. Luis Lagomarsino & Associates
Plumbing Engineer: Estudio Jack Yaffe Berro
Structural Engineers: Thornton Tomasetti Group, Magnone-Pollio Ing. Civiles
Landscape Architect: Santiago de Tezanos Architects
Acoustic Consultant: Ing. Sanchez Quintana
Code Consultant: Hughes Associates, Inc.
IT/Security Consultant: Corporacion America, Ingeneering Department

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