20-04-2020

Architettura, pandemia e il futuro del progetto: Roland Baldi Architects

Roland Baldi,

Bolzano, Italia,

Emergenza Sanitaria Covid19,

In pochi mesi tutto è cambiato, anche il mondo dell’architettura. Alla ricerca di possibili scenari, Floornature apre un confronto sul nuovo approccio alla progettazione in tempi di COVID-19, pubblicando una serie di interviste agli architetti di tutto il mondo.
Come si sono organizzati i grandi studi e come ha inciso questa situazione sulle realtà più piccole? Che cosa significa concepire infrastrutture, centri culturali, spazi abitativi stando lontani dai luoghi in cui si sviluppa la socialità?
La resilienza che cerchiamo nelle opere costruite può essere una caratteristica che si applica anche alla professione del progettista?
Ecco le risposte degli architetti, alcune testuali, altre in video, come nella tradizione del nostro portale.



Architettura, pandemia e il futuro del progetto: Roland Baldi Architects

1. Come avete gestito il lockdown?

La stavamo affrontando davvero un giorno alla volta, quindi siamo passati gradualmente al home-office. Siamo riusciti a sistemarci per lo smart-working in solo una settimana. Tutti gli architetti di Roland Baldi lavorano insieme, non importa dove ci troviamo.

2. Quali nuove forme di lavoro state sperimentando e quali sono i risultati?

L'uso della nostra piattaforma digitale per il lavoro di squadra è diventato molto utile. Stimolare una comunicazione chiara e concettualizzare le nostre idee è diventato sempre più importante in questi giorni.  È troppo presto per valutare i risultati del nostro telelavoro, ma non indicherà cambiamenti significativi nei nostri obiettivi.

3. Come pensa che questa esperienza influirà sulla futura gestione di uno studio di architettura?

Prima le persone. In questo modo, saremo sempre in grado di generare idee innovative e di rimanere motivati. Non importa quale sia la situazione... Migliorare e adattare la nostra metodologia è qualcosa che non possiamo mai smettere di fare. Questa situazione è la conferma che la continua crescita digitale è oggi un obbligo. Continuare a incorporare tutte le nostre capacità nel luogo fisico è un rischio che non siamo disposti a correre più a lungo.


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