14-04-2021

No Architects: Appartamento a Dejvice, Praga

No Architects,

Studio Flusser,

Praga,

Appartamenti,

Daniela Baráčková e Jakub Filip Novak (No Architects) intervengono su un appartamento a Dejvice, il quartiere universitario di Praga. Partendo da un’infelice distribuzione delle stanze, i progettisti creando ambienti comunicanti lungo la facciata esterna e un’interessante prospettiva di 16 metri.



No Architects: Appartamento a Dejvice, Praga

Daniela Baráčková e Jakub Filip Novak hanno fondato lo studio No Architects a Praga con l’intento di trovare nel progetto un connubio tra arte e organizzazione spaziale. Incontratisi frequentando l’Accademia della Arti, dell’Architettura e del Design di Praga, hanno scelto percorsi professionali differenti per poi ritrovarsi nella fondazione di No Architects.
L'attenzione al dettaglio che si riscontra negli studi per gli interni e nel design degli arredi trova nell’appartamento di Dejvice, di recente riqualificazione, una sintesi significativa del modo di lavorare di questi due progettisti.
Parliamo di un appartamento di poco più di un centinaio di metri quadrati all’interno di un edificio dei primi del Novecento. Il palazzo si trova nel cuore del quartiere di Dejvice, un distretto universitario ricco di spazi verdi, abitato dalla borghesia cittadina e ancora oggi particolarmente curato, in cui la città è riuscita a trovare una sintesi tra salvaguardia del patrimonio e immagine moderna. Una zona molto ambita che da parte dei committenti ha giustificato la necessità di riqualificare completamente un’abitazione dalla distribuzione interna infelice, che penalizzava una dimensione spaziale al contrario molto significativa.
Dalla pianta dello stato di fatto si osserva una fila di stanze lungo la parete di facciata, con un solo affaccio verso la strada e una seconda fila di spazi ciechi. Gli ambienti illuminati, comunicanti solo a coppie, costruivano funzioni isolate, mentre le due stanze senza affacci risultavano utilizzabili solo come ripostigli o luoghi di servizio. Pur nella sua dimensione considerevole per un appartamento in un quartiere centrale e ambito della capitale, la casa era utilizzata a compartimenti stagni e le persone, non potendosi relazionare tra loro, vivevano una dimensione angusta pur avendo a disposizione molto spazio in assoluto. La costituzione di un’unità d’insieme fu dunque il primo obiettivo del progetto di Daniela Baráčková e Jakub Filip Novak.
La dimensione rettilinea di ben 16 metri lungo la facciata, che costituiva un forte vincolo, è stata trasformata in un vantaggio, proprio grazie alla decisione di metterla in evidenza. È stata infatti abbattuta la parete centrale, che costringeva a fruire dell’appartamento secondo due unità distinte; sulle altre pareti divisorie in linea le due porte poste in posizione centrale sono state aumentate di dimensione, passando da un solo battente a due, assumendo così il valore di portali e dando rilievo al punto di passaggio tra gli ambienti. Un’unica prospettiva coinvolge ora tutte e quattro le camere. Nelle due stanze centrali è stata allestita la zona living, cucina e sala da pranzo in un caso, salottino nell’altro, mentre alle due stanze più esterne sono state riservate le camere, quella padronale e quella per due ragazzi. Mentre queste ultime e anche il salotto sono molto simili, simmetriche rispetto all’asse longitudinale e ognuna con una grande finestra, l’ambiente dining si affaccia su un balcone, completato da uno stanzino affacciato su quest’ultimo: una conformazione insolita, sull’origine della quale non si hanno informazioni, forse un piccolo bagno con finestra, evidenziato dalla differente pavimentazione a piastrelle. Gli architetti colgono l’occasione per valorizzare anche questo spazio di risulta, trasformandolo in un piccolo studio con tanto di porta per isolarsi dal cuore della casa, oppure all’occorrenza continuare a farne parte, un angolo allestito con un piano e una seduta disegnati su misura e sfruttando le pareti come librerie.
La camera letto padronale si riduce per ricavare una cabina armadio comunicante con il bagno. Questo che un tempo era il solo servizio igienico dell’appartamento e per questa ragione comunicava sia con la suddetta camera che con l’ambiente d’ingresso, oggi, chiudendo una porta, è diventato il bagno padronale. Nell’androne, fin troppo grande per la casa, gli architetti hanno ricavato un secondo bagno, le pareti del quale disegnano un corridoio a gomito con armadi a tutta altezza che conduce al living.
Di fronte alla porta d’ingresso dell’appartamento, una nicchia ricavata negli armadi è attrezzata per accogliere cappelli e cappotti, mentre uno specchio sull’angolo offre una sensazione di apertura e comunicazione. Significativa è la scelta di avere il parquet in ogni stanza, per dare un senso di continuità ai percorsi: la posa a lisca di pesce impreziosisce gli interni e preannuncia, fin dall’ingresso, la cura nel dettaglio che connoterà tutto l’appartamento. Con questa nuova organizzazione spaziale il vestibolo riesce a isolare fisicamente dall’ingresso e dalla scala comune gli ambienti principali della casa, che uniti e comunicanti sono il nucleo dell’abitare.
Il progetto dei decori e delle finiture materiche è stato sviluppato a partire dal confronto con lo stile originale del palazzo. Per esempio, i motivi sugli elementi in MDF a copertura dei radiatori sono stati ispirati da quelli del parapetto delle scale comuni, le forme a punta degli stipiti delle porte hanno replicato gli stucchi presenti ad ornamento delle finestre, i cuscini rosa della testiera del letto hanno riprodotto il disegno delle inferriate alle finestre, e così via. Legno verniciato bianco o rovere impiallacciato e ottone hanno costituito la palette materico-cromatica di base su cui si sono innestati colorati cuscini blu per il salotto e rosa per la camera padronale.
Uno stile preciso e rifinito nelle linee ha disegnato appositamente i letti, le librerie, i tavoli, e gli armadi, coordinando ogni ambiente e realizzando quell’unità che era negli intenti, fin dall’apertura della prima parete.

Mara Corradi

Architects: No Architects www.noarchitects.cz
Author: Jakub Filip Novák, Daniela Baráčková, Barbora Jelínek
Location: Prague 6 – Dejvice (Czech Republic)
Project year: 2020
Completion year: 2021
Gross Floor Area: 105 sqm
Usable Floor Area: 100 sqm
Photographer: Studio Flusser, info@studioflusser.com, www.studioflusser.com
Contractor: RekoLux STAV, www.rekolux.cz, Truhlářství Petr Vencl, www.truhlarstvivencl.cz


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