10-10-2013

Montse Zamorano la fotografia come traduzione

Montse Zamorano paragona il lavoro del fotografo di architettura a quello del traduttore, ovvero la fotografia per lei è lo strumento utile a restituire le idee e le intenzioni del progettista attraverso un linguaggio visivo intelligibile.



Montse Zamorano la fotografia come traduzione<br />
Montse Zamorano paragona il lavoro del fotografo di architettura a quello del traduttore, ovvero la fotografia per lei è lo strumento utile a restituire le idee e le intenzioni del progettista attraverso un linguaggio visivo intelligibile.
Ben conscia della diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione e di visualizzazione quali video, rendering in 3D, tour virtuali, temi a lei cari sin dai tempi dell'università, avendo studiato architettura alla ETSAM (Madrid), cerca attraverso i suoi scatti di ribadire però l'importanza inalterata della fotografia “classica”.
Le sue immagini ritraggono gli edifici svelando il loro carattere, poiché l'occhio dietro la lente è allenato nel coglierne le proporzioni, i tagli e le geometrie. Un modo di vedere che rende onore tanto alle superfici quanto ai materiali usati per la creazione dell'opera.
Montse Zamorano offre così all'osservatore una fotografia che lo aiuti a comprendere il messaggio intrinseco dell'architettura stessa, sia nella sua veste di installazione temporanea che di edificio.
La mediazione visiva, come quella linguistica, è lungi dall'essere neutrale, ma il suo stile sobrio non cerca facili protagonismi, rimanendo fedele al soggetto da trasmettere.
Montse Zamorano lavora come fotografa freelance per rinomati studi di architettura, si ispira a Ezra Stoller e Julius Shulman. È tra i 20 finalisti del concorso Next Landmark 2013.

Montse Zamorano www.montsezamorano.com

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