
Il contesto urbano è quello di una grande area un tempo a vocazione agricola, su cui nel corso del tempo si sono sovrapposti quartieri di edilizia popolare, padiglioni industriali, edifici pubblici e tracciati ferroviari.
Oltre a recuperare gli spazi esistenti, il progetto di Chipperfield vede la creazione di un nuovo volume al posto dei fabbricati degradati e di minor pregio.
In particolare, il recupero riguarda la cortina edilizia lungo via Tortona, di cui si intende conservare l'aspetto industriale; ulteriore obiettivo è quello di predisporre una nuova accessibilità su questa via tramite ingressi che si sviluppano lungo un porticato in cemento armato.
Il nuovo edificio, invece, è destinato ad ospitare il Centro delle Culture Extraeuropee. Si tratta di un volume in evidente contrasto con gli edifici circostanti, che si sviluppa attorno ad un fabbricato centrale traslucido. Questa grande struttura vetrata e trasparente costituisce il fulcro dell'intero intervento ed è caratterizzata dall'assenza di facciate vere e proprie, poichè le pareti delll'edificio sembrano, piuttosto, le facciate della piazza interna: sono loro che orientano e guidano il percorso del visitatore.