02-08-2019

Dosa Studio + Rojkind Arquitectos: Casa per Rosario, Ocuilan

DOSA STUDIO, Rojkind Arquitectos,

Oscar Hernández, Zaickz Moz,

Ocuilan, Mexico,

Ville,

Tra i diversi esempi di nuove residenze realizzate nell’ambito del progetto ReConstruir México, seguito al terremoto del 2017, presentiamo la Casa per Rosario a Ocuilan, di Dosa Studio + Rojkind Arquitectos.



Dosa Studio + Rojkind Arquitectos: Casa per Rosario, Ocuilan

Il giovane studio messicano Dosa viene coinvolto in un progetto di ricostruzione edilizia all’indomani del terribile terremoto che colpì il Messico nel settembre del 2017. Tra le realizzazioni sorte in seguito a quella tragedia, che fece numerose vittime e danneggiò interi villaggi, c’è la casa di Rosario, come la chiamano i progettisti di Dosa Studio, nel paese di Ocuilan. Particolarmente colpito dalle scosse che si susseguirono dopo la prima, avvertita giovedì 7 settembre 2017, Ocuilan ebbe oltre 800 immobili danneggiati e più di 250 case inagibili, secondo le fonti dell’Agenda Informativa de Mexico.
Come Dosa, oltre un centinaio di studi di architettura nazionali e internazionali aderirono al progetto ReConstruir México, che fu avviato con l'obiettivo di unire le forze per realizzare progetti di ricostruzione consapevoli e sostenibili nelle varie zone colpite dal sisma. All’inizio del 2019, solo a Oculian, 16 nuove abitazioni erano state costruite e già consegnate nelle mani dei proprietari e molte altre erano in corso di progettazione e completamento. Dosa Studio fu associato alla famiglia Hernández, composta dalla signora Rosario, suo marito Mayolo e il loro figlioletto Íker, dedita alla coltivazione delle piante. Per lo studio messicano non si trattava della prima esperienza di progettazione partecipata. Ricordiamo infatti l’interessante esito di Casa Palmas a Texcoco, in cui gli architetti di Dosa furono direttamente coinvolti da una famiglia, molto più numerosa degli Hernández, per realizzare una nuova abitazione che potesse migliorare le condizioni di vita dei suoi componenti. Si trattava di una situazione molto differente, poiché non c’era di mezzo una calamità naturale, ma ciò che rende paragonabili le esperienze sono i principi che hanno orientato lo sviluppo del progetto. I progettisti hanno avuto a disposizione solo 50 mq di superficie abitabile, in cui organizzare la vita di una famiglia e con un budget ridotto che ha comportato l’utilizzo di tecniche costruttive umili e veloci. D’altra parte la volontà è sempre stata quella di realizzare un’architettura destinata a durare nel tempo, che quindi contemplasse non semplicemente i parametri abitativi minimi, ma offrisse una migliore qualità della vita alle famiglie coinvolte rispetto a quanto stavano lasciando: una casa costruita come semplice sommatoria di ambienti nel tempo, nel caso di Texcoco, una casa gravemente danneggiata dal terremoto a Oculian. In entrambe le situazioni l’architettura è stata intesa quale solido punto di partenza per ricostruire l’esistenza del nucleo familiare.
Perché questo accadesse Dosa Studio, che ha lavorato in collaborazione con Rojkind Arquitectos, ha chiamato in causa la storia stessa degli Hernández e le memorie della loro casa per come era stata concepita e costruita prima del terremoto. L’abitazione originale viene descritta come insieme di volumi singoli e corrispondenti alle principali funzioni abitative convenzionali. Il nuovo progetto della casa di Rosario mantiene questa suddivisione, razionalizzando lo spazio abitato a 4 blocchi distinti, cucina, salotto e due camere, di cui quella padronale con il bagno provvisto di ingresso indipendente. I blocchi, di differenti altezze come a imitazione di un piccolo villaggio, sono posti circolarmente attorno a un centro, una piazza privata che costituisce il vero soggiorno. La circolazione tra gli ambienti avviene come prima in esterno, ma l’inserimento di numerose porte, tutte orientate verso questo nuovo “ambiente” centrale, favorisce il reciproco dialogo tra le funzioni.
Importantissimi diventano i percorsi, segnati nei punti di accesso alla “piazza” da gradinate e lastre di cemento, vere e proprie soglie dell’abitato. Il disallineamento dei quattro blocchi crea particolari scorci tra i muri, che hanno come punto di fuga uno o più alberi, simboli per la famiglia della loro attività principale legata alla terra, alla ricchezza fornita dalla vegetazione, che resiste oltre ogni calamità naturale.
I materiali umili sono gli stessi impiegati per altre case coinvolte nella ricostruzione dopo il terremoto: “ecoblock” per le murature, un materiale da costruzione con ridotta conducibilità termica, simile ai blocchi di calcestruzzo, ma composto da una miscela di cemento, calce e sabbia mescolata con terra ricavata in loco; e legno locale per tutti gli infissi e per gli arredi.
Mentre da fuori la visione delle pareti a blocchi mostra un’architettura ermetica, dall’interno le persiane rompono la monotonia delle pareti favorendo l’ingresso mitigato della luce. Tutt’attorno alla proprietà non esistono recinzioni, né tantomeno si è pensato a una copertura unica ma, come sottolineano gli architetti di Dosa, è stata sufficiente la presenza del verde a far intuire un confine e l’ombra di ogni volume come estensione dello spazio privato.

Mara Corradi

Architects: Dosa Studio + Rojkind Arquitectos
Team: Michel Rojkind, Ruth Díaz, Raúl Medina, Sergio Sousa, Victor Cruz, Elí Ambriz, Mariana Rodríguez, Paola Monreal, Gustavo Guadarrama, Lorey Patlán, Carlos Espinosa
Client: Hernandez family
Location: Ocuilan (Mexico)
Gross useable floor space: 50 sqm
Competition: 2018
Start of work: 2018
Completion of work: 2019
Photographs: © Oscar Hernández + Zaickz Moz

http://dosa.mx/
http://rojkindarquitectos.com/
https://reconstruir.org.mx/


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