12-05-2022

Tapiwa Matsinde: “È l’epoca d’oro del design africano”

Tapiwa Matsinde, Antonella Galli, Design,

Curatrice, scrittrice, scopritrice di talenti e di storie: i tanti ruoli di Tapiwa Matsinde convergono in un unico profilo, quello di esperta conoscitrice del design africano. Un cosmo creativo che sta vivendo un momento topico, in stretta connessione con l’artigianato e i valori (estesi) propri di questa modalità produttiva, che restituisce alle comunità locali i benefici dello sviluppo.



Tapiwa Matsinde: “È l’epoca d’oro del design africano”

Non potevamo che incontrarci davanti a una tazza di tè per conversare di design e artigianato, mentre sull’isola veneziana di San Giorgio si scatena uno dei più potenti fortunali di bora a cui mi sia mai capitato di assistere. Ma, grazie al suo aplomb britannico, tuoni e folate non turbano Tapiwa Matsinde, che sorride a ogni domanda, rispondendo generosamente e con dolcezza. Si trova in laguna come curatrice di una sezione speciale della mostra Homo Faber 2022, dal titolo ‘The Artisan: una sala da tè fatta a mano’, dove ha allestito un ambiente variegato e allegro assemblando arredi e complementi creati da artigiani e manifatture di tutto il mondo, dall’Italia alla Nigeria, dal Kenya al Cile.

Tapiwa, nata in Gran Bretagna e originaria dello Zimbabwe, è una delle più note esperte di design africano sulla scena internazionale, oggi basata a Londra. “Sono nata nel Regno Unito, ma sono cresciuta nello Zimbabwe, dove ho le mie radici”, mi racconta, “quindi sono tornata in Gran Bretagna per completare gli studi. Le mie prime esperienze professionali sono state in agenzie di design, ed è allora che ho iniziato a notare che stavano accadendo molte cose nell’ambito del design e dell’artigianato contemporaneo africano. Molte nuove idee stavano emergendo, ma il mondo non ne parlava. L’arte africana, come anche la moda, erano salite agli onori delle cronache, mentre non era così per il design. Allora ho avviato il mio blog, ateliee55, e ho iniziato a scrivere di questi temi, scoprendo man mano cose nuove e condividendo in rete quello che si stava sviluppando in Africa, ma anche ciò che creativi di origine africana stavano facendo in Europa e Negli Stati Uniti e in altre parti nel mondo”.

In tal modo Tapiwa ha puntato i riflettori su di un mondo in fortissima evoluzione, ricco di forza, creatività, energia, dinamismo – qualità che la creatività occidentale, dominante ma stanca, ha smarrito. Tapiwa è convinta che questa sia un’epoca d’oro per il design africano, che ormai segue professionalmente da oltre un decennio e su cui ha pubblicato anche uno dei libri di riferimento, Contemporary Design Africa (Thames & Hudson, 2015).

In Africa il design è inteso principalmente come un progetto di manifattura, teso a valorizzare il patrimonio tradizionale e il lavoro di comunità: “Credo che l’opera dell’artigiano porti un’anima agli oggetti, è come se si percepisse la presenza dell’artigiano nell’oggetto stesso, qualcosa che lo rende prezioso”, mi spiega calorosamente, “ritengo che unire il design all’artigianato consenta di preservare delle abilità che devono essere protette, e ce ne sono tante in tutto il mondo che iniziano a scomparire perché le persone non sono più interessate ad imparare quei mestieri. D’altro canto, vedo anche tanti giovani che sono desiderosi di apprenderle. E i mezzi di comunicazione hanno un ruolo decisivo per far conoscere le nuove realtà.” Tapiwa Matsinde condivide la percezione che un nuovo modo di vivere è alle soglie, e che la consapevolezza su come sono realizzati gli oggetti di cui ci circondiamo, da chi sono costruiti e perché, sta aumentando in tutte le parti del mondo.

“In Africa è forte la cultura del design, perché ci sono giovani generazioni che si sono formate al di fuori dei loro Paesi”, continua Tapiwa, “e che ritornano portando le loro conoscenze e condividendole con gli artigiani locali. Il loro intento è quello di creare qualcosa che rifletta la loro cultura locale. È un settore nascente, in cui si percepisce uno spazio di libertà per sperimentare e capire cosa funziona davvero, in stretta relazione con gli artigiani. Questo rapporto, oltre a preservare la cultura manuale, genera lavoro e sicurezza, perché molti artigiani sono donne, soprattutto nei settori dell’intreccio dei cesti e nel ricamo.”

“E oltre a mantenere le loro famiglie, gli artigiani arricchiscono la comunità, che trae beneficio da questo lavoro. In fondo l’artigianato è sempre stato così ovunque,” conclude, “restituisce ricchezza alla comunità che lo produce. Nella cultura africana c’è sempre stato questo spazio: quando tu fai una cosa, la tua comunità la fa con te.” In questo sistema nascente del design africano Tapiwa Matsinde percepisce il principio filosofico Hunhu/Ubuntu, alla base di molte culture africane, che recita così: ‘Io sono perché noi siamo’.

(Antonella Galli)

Didascalie e crediti

01 Ritratto di Tapiwa Matsinde, @Liz Riley photography, courtesy Tapiwa Matsinde
02 Ardmore Ceramic, Giraffe Vase, courtesy of Bifi Italia, esposto presso The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022
03 e 11 The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022, photo Alessandra Chemollo, courtesy Michelangelo Foundation
04 Sipho Khwebula Twala Atelier, Khwebz dining chair, esposto presso The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022
05 Contemporary Design Africa by Tapiwa Matsinde
06 Tapiwa Matsinde Curator with Young Ambassadors_Nicolò Zanatta Courtesy Michelangelo Foundation
07 Djakou Kassi Nathalie, vaso Row Faces, esposto presso The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022
08 Ilala Weavers for Art of Connection, Zulu cone basket, esposto presso The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022
09-10 The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022, photo Lola Moser, courtesy Michelangelo Foundation
12 e 13 The Artisan: a crafted tea room, Homo Faber Event 2022, photo Simone Padovani, courtesy Michelangelo Foundation
14 MKG Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg, mostra Pure Gold – Upcycled! Upgraded!, Photo Courtesy Anja Beutler
15 Nelsa Guambe, Painted Wine Rack, MKG Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg, mostra Pure Gold – Upcycled! Upgraded!, photo courtesy Tapiwa Matsinde


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