19-12-2022

Olafur Eliasson: il tempo restituito, tra luce ed ombra

Design, Olafur Eliasson, Antonella Galli,

A Palazzo Strozzi, a Firenze, è in corso la grande mostra dell’artista islandese-danese, tra i più visionari e seguiti al mondo. Il titolo, ‘Il tuo tempo’, non è una traduzione dall’inglese: Olafur Eliasson ha scelto proprio la lingua italiana per rendere in modo diretto e specifico il concetto su cui ha impostato tutta la sua ricerca: l’arte serve a restituire coscienza al nostro viaggio su questa terra, nel momento presente.



Olafur Eliasson: il tempo restituito, tra luce ed ombra

Non si può che concordare con Olafur Eliasson quando, al termine della visita della mostra ‘Nel tuo tempo’, nel maestoso complesso fiorentino di Palazzo Strozzi, ci si sente come reduci da un lungo viaggio, che in realtà è durato solo un’ora o poco più. Ma la percezione dello spazio, del tempo, infine di sé stessi, mentre si visita il percorso allestito con le opere dell’artista islandese-danese, è sollecitata a tal punto che, al termine, si avverte una differenza, uno straniamento, però gentile, leggiadro, quasi piacevole. Sin dall’ingresso, nel cortile rinascimentale, l’opera site specific ‘Under the weather’, costituita da una grande struttura ellittica di 11 metri sospesa a 8 metri di altezza, crea una sorta di disturbo visivo dello spazio grazie all’effetto moiré (di interferenza visiva, appunto, ottenuta con griglie sovrapposte). L’installazione è destabilizzante e dissolve la percezione regolare e quieta del cortile. Salendo al Piano Nobile, quindi scendendo nella Strozzina, al piano interrato, si svelano, stanza dopo stanza, installazioni costruite su luci, ombre, lenti movimenti ed effetti atmosferici , come nell’opera ‘Beauty’, in cui si percepisce l’effetto arcobaleno attraversando una sorta di nebulizzazione creata artificialmente.

Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra, racconta come è iniziato il rapporto con Olafur Eliasson, che è sfociato in questa mostra: “Nel 2015 Olafur visitò per la prima volta gli spazi di Palazzo Strozzi; rimase colpito dall’architettura del complesso, cominciando così una lunga conversazione con il palazzo stesso. La mostra è il lavoro diretto dell’artista sugli spazi di Palazzo Strozzi con installazioni storiche e nuove produzioni che ne sovvertono la percezione, impiegando l’architettura come strumento per creare arte.” Il palazzo rinascimentale diviene, quindi, un corpo dinamico, in cui elementi come le finestre, i soffitti, gli angoli e le pareti sono resi protagonisti attraverso le installazioni, che utilizzano luce, schermi, specchi o filtri colorati. “Il dialogo di Eliasson con l’architettura”, conclude Galansino, “si rivela attraverso l’utilizzo di luci artificiali, di ombre fugaci, riflessi, effetti moiré e colori intensi.”

Le opere e le installazioni sembrano quasi inconsistenti: nelle prime tre sale le ombre dei vetri sono riprodotte sulle pareti, e si gioca tra realtà e rappresentazione, tra effetti e figure che svaniscono se un’ombra li attraversa (‘Triple seeing survey’, ‘Tomorrow’, ‘Just before now’). Naturale o artificiale? Vero o percepito? Questi gli interrogativi che l’autore vuole sollevare, non tanto nella mente dei visitatori, quanto nel loro sentire, nella loro esperienza percettiva. E così si prosegue, stanza dopo stanza, immersi in fenomeni ottici che richiamano quelli naturali (il sole in ‘Solar compression’, un tramonto in ‘Red window semicircle’), ma palesemente artificiali. L’incanto, comunque, permane, benché l’inganno sia dichiarato; l’effetto è divertente e si comprende come ogni opera sia un invito a interrogarsi, partecipando sia del luogo, sia del tempo (fisico e atmosferico); in definitiva, del momento. “Non vi sto invitando per consumare il mio lavoro”, afferma Eliasson, “vi sto invitando per co-produrre il lavoro con me, con Palazzo Strozzi, con tutti i viaggiatori. Che si sono riuniti qui, proprio in questo momento, con voi”.

“Pensate alla vostra visita”, continua l’artista, “avete scelto di venire qui, come chi sta viaggiando attraverso le opere, esattamente nella sequenza in cui io le ho disposte. E scoprite, così, che nei fatti voi siete quelli che creano la mostra che state vedendo.” L’interesse di Eliasson, dunque, è quello di generare un’esperienza: “Nella mostra l’idea di movimento, l’idea di tempo, di instabilità sono sollecitate e indirizzate.” Poi si chiede: “L’esperienza è qualcosa che ci accade o la creiamo noi stessi? Mi piace pensare che è qualcosa che creiamo; penso che abbiamo qualcosa da dire riguardo a come riflettiamo su questo. Siamo a Firenze, a Palazzo Strozzi, che è stato costruito nel Rinascimento. Da oltre cinquecento anni accoglie le persone, proprio dove ci troviamo in questo momento. Da dove siete venuti e dove andrete dopo? Sono pensieri e idee su cui ho lavorato nella mostra. Mi sono chiesto: avete un impatto, avete qualcosa da dire quando fate esperienza del mondo? Questo è un argomento interessante ed è il tema della mostra. Penso infatti che più comprendiamo che abbiamo la libertà - e anche la responsabilità - di impossessarci delle nostre esperienze e delle loro conseguenze, tanto più facilmente saremo coinvolti nel mondo, in modi interessanti, che porteranno grande beneficio a ciò che ci circonda.”

Antonella Galli

Olafur Eliasson, mostra ‘Nel tuo tempo’, Palazzo Strozzi, Firenze. Fino al 22 gennaio 2023

www.palazzostrozzi.org

Tutte le immagini: Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi e Olafur Eliasson
Tutte le foto: photo Ela Bialkowska OKNO studio

Captions
01 Tomorrow, (2022, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
02 Firefly double-polyhedron sphere experiment (2020 Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
03 Eye see you (2006, Courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
04 Just Before Now (2022, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
05 How do we live together (2019, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
06 Beauty (1993, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
07 Colour spectrum kaleidoscope (2003, Private collection; Courtesy of the artist, Galería Elvira González, Madrid, and neugerriemschneider, Berlin)
08 Solar Compression (2016, Ingebjørg Folgerø and Ådne Kverneland, long term loan to Stavanger kunstmuseum)
09 Under the weather (2022, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles), opera site specific per il cortile di Palazzo Strozzi
10 Triple Seeing Survey (2022, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
11 Room for one colour (1997, Angsuvarnsiri Collection )
12 City Plan (2018, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
13 Fivefold dodecahedron lamp (2006, courtesy of the artist; neugerriemschneider, Berlin; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles)
14 Your view matter (2022, commissioned by MetaKovan, courtesy of Metapurse), con l’utilizzo della tecnologia VR


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