20-06-2022

Li Edelkoort: “Affascinata dall’archeologia, scavo nel passato per trovare il futuro”

Antonella Galli, Design, Lidewij Edelkoort,

Ospite di ‘Masterly. The Dutch in Milano’ durante il FuoriSalone, la celebre trend forecaster ha tenuto una lezione sugli orientamenti del gusto e della creatività nei prossimi anni. Se il momento attuale è di difficile interpretazione, Li Edelkoort ha puntato lo sguardo al passato remoto. Da cui ricominciare.



Li Edelkoort: “Affascinata dall’archeologia, scavo nel passato per trovare il futuro”

Per Lidewij Edelkoort la definizione di guru della creatività si attaglia alla perfezione. La studiosa olandese esprime visioni, anticipa tendenze, intuisce gli sviluppi del gusto e dei comportamenti; competenze che le hanno guadagnato una solida reputazione nel panorama internazionale. Designer di formazione, pensatrice e intellettuale, ha fondato uno studio di consulenza con sedi a Parigi e a New York, con cui affianca aziende internazionali nei settori più disparati per decifrare il prossimo futuro e orientare le strategie. Durante la Design Week milanese da poco conclusa ha tenuto una delle sue illuminanti lezioni nel cortile di Palazzo Francesco Turati, sede della mostra ‘Masterly. The Dutch in Milano’, invitata dalla curatrice Nicole Uniquole. E, indubbiamente, i contenuti dell’intervento di Edelkoort hanno trovato più di un’assonanza con le ricerche presentate nel contesto di Masterly da designer e aziende olandesi.

Edelkoort ha aperto il suo intervento dichiarando la sua passione per l’archeologia. Singolare, per chi si occupa di futuro. Ma le ragioni sono diverse: il suo lavoro è simile a quello degli archeologi, che trovano frammenti qua e là, fino a individuare quel pezzo speciale che conferisce senso a tutto lo scavo. Edelkoort è alla ricerca della bellezza futura, disseminata in frammenti tra le mille cose del mondo, e che la sua indagine ha il compito di portare alla luce. Ma non solo: oltre a condividerne il metodo, l’archeologia e lo studio dei popoli primitivi e antichi per Edelkoort sono un riferimento imprescindibile per la creatività e il design, soprattutto rispetto al momento attuale, incerto e intriso di brutalità. Il riferimento non è solamente a una guerra specifica, “ma anche alle guerre quotidiane, sul web, in politica, nell’ambiente, che riempiono i nostri giorni di tristezza”. Quindi il suo pensiero si è rivolto al passato lontano, all’inizio dei tempi, a quello che l’uomo ha scoperto e inventato: “E grazie a questo posso ancora essere orgogliosa come essere umano: abbiamo progettato noi stessi per la vita. Le soluzioni per il futuro, quindi, ci vengono dal passato”.

I pigmenti, in particolare quelli naturali, sono oggetto delle sue ricerche. A partire dall’elemento che è in cima alla sua lista: la terra, intesa come suolo: “I pigmenti provengono dalla terra, alcuni sono estratti biologici dalle radici e dalle piante. Il suolo diviene per noi ogni giorno più importante.” Ma la terra stessa, con la sua matericità densa, la naturalità delle tinte e – non ultimo – il suo valore simbolico, sarà oggetto e soggetto primario per i creativi, in particolare per coloro che praticano lavorazioni manuali. L’ispirazione che deriva dal suolo ci riporta in linea diretta al mondo primitivo, ai popoli indigeni, ha spiegato Edelkoort, alla loro conoscenza della natura, che noi abbiamo perso.

Tra i pigmenti derivanti dalla terra, quindi, la studiosa ha sottolineato l’importanza delle ocre (ocra rossa e ocra gialla, la più pregiata, di cui l’Italia possiede numerosi giacimenti), utilizzate nelle pitture rupestri dai primi artisti della storia dell’uomo, ancora visibili dopo 40.000 anni. I toni, la durata e la naturalità delle ocre saranno di ispirazione per architetti e designer. Non ci sarà più nulla di piatto, ma le superfici diverranno irregolari, assecondando il senso del tatto; anche la ceramica, perderà la sua rigidità estetica, trasformandosi in una materia dall’aspetto prezioso e fluido.

Infine, oltre ai pigmenti naturali derivati dal suolo, Edelkoort si è soffermata su quelli propri dell’uomo, in particolare la melanina, che tutti dovremo produrre in maggiore quantità in conseguenza del cambiamento climatico. Le tinte della pelle saranno di ispirazione anche per gli abiti e gli oggetti, nella meravigliosa e infinita varietà di toni che caratterizza gli esseri umani.

(Antonella Galli)

Didascalie e crediti
Le immagini si riferiscono ai partecipanti e all’allestimento della sesta edizione della mostra ‘Masterly. The Dutch in Milan’, curata da Nicole Uniquole presso Palazzo Francesco Turati a Milano in occasione del FuoriSalone 2022. Courtesy Masterly.

01, 03-05, 08-10, 13 Allestimento nelle sale di Palazzo Francesco Turati, foto Nicole Marnati
02 Studio Lawrence, To Gather armchair
06 Vonn Jansen, Synchroni console
07 Lola van Praag, Textile Art Collection, ph. Naomi Jamie
11 Aectual Studio, Origami Floral Partition Screen
12 Walking on graphic grounds, Carpets for Buildings
14 Tess van Zalinge, ph. Justine Leenarts


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