03-05-2023

Il tempo sospeso di Gianfranco Frattini

Mostre,

Gianfranco Frattini, Antonella Galli,

Una mostra a Cesano Maderno ripercorre l’opera di Gianfranco Frattini, maestro indiscusso - ancora non sufficientemente valorizzato - del design italiano. Mobili, imbottiti, lampade, complementi, vetri e ceramiche, ma anche progetti di interni: una carrellata straordinaria, da cui emerge la visione rigorosa e geniale dell’architetto.



Il tempo sospeso di Gianfranco Frattini

L’annuncio della mostra ‘Gianfranco Frattini ieri, oggi, domani’, incentrata sulle opere dell’architetto e designer originario di Padova e milanese di adozione, tra i fondatori della scuola italiana del design, contiene più di una buona notizia: innanzitutto rende onore a una figura geniale della nostra cultura progettuale, che solo da pochi anni ha ricevuto il riconoscimento e l’attenzione che merita - riscoperto, anche a livello di ricerca, dal rimpianto architetto Marco Romanelli, che promosse nel 2018 una mostra alla Triennale di Milano insieme a Silvana Annichiarico. Altro elemento di rilievo: la mostra è curata dalla figlia Emanuela Frattini Magnusson, architetto a designer, oggi di stanza a New York, che insieme al fratello Marco ha iniziato un percorso di valorizzazione dell’archivio e dell’eredità paterna, sfociato (terza buona notizia) nell’iniziativa Studio /Archivio Gianfranco Frattini, che mette a disposizione su una piattaforma digitale tutto l’archivio fisico di disegni (più di 9000, conservati allo CSAC di Parma) e di fotografie che documentano il lavoro dell’architetto. La quarta buona notizia, non ultima, è il luogo in cui la mostra è allestita fino al 14 maggio: l’incantevole complesso barocco del Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, la cui amministrazione comunale, con lungimiranza, ha voluto sostenere questa iniziativa per valorizzare la propria identità brianzola, tanto decisiva per lo sviluppo del grande design italiano. Dunque, la mostra ‘Gianfranco Frattini ieri, oggi, domani’ si può senza dubbio definire tra le iniziative imperdibili di questa primavera 2023, pur densa di eventi di rilievo.

La mostra propone un excursus tra i progetti di Gianfranco Frattini (1926-2004), allievo di Gio Ponti e suo continuatore, pur tracciando un percorso del tutto originale nei lunghi anni della sua attività (iniziò a lavorare nello studio di Ponti come apprendista nel 1952 e continuò poi in autonomia fino agli anni Duemila). Tra le sale splendidamente affrescate del Palazzo Arese Borromeo si possono ammirare, in un allestimento curato dalla figlia Emanuela, le sedie, le poltrone e gli imbottiti dagli anni Cinquanta ai Settanta, pezzi originali dell’epoca prestati da collezionisti o dalla stessa famiglia, scrivanie, tavolini, ma anche stoviglie e vasi, bicchieri e posate, lampade, tra cui la notissima Boalum, ideata nel 1970 con Livio Castiglioni, entrata nelle collezioni di grandi musei internazionali e ancora in produzione. “L’idea venne a mio padre durante una passeggiata in giardino”, racconta la figlia Emanuela, “quando vide il tubo dell’aspiratore utilizzato dall’addetto alla pulizia della piscina”. La modernità di quell’idea è ancora oggi indiscutibile, una caratteristica che attraversa tutto il lavoro di Frattini, e come dimostrano le continue riedizioni dei suoi progetti, realizzate in questi ultimi anni da importanti brand dell’arredo, non solo italiani.

“È sempre difficile descrivere una persona vicina, e nel mio caso è anche difficile scindere la persona che conoscevo dalla sua professione”, confessa Emanuela Frattini Magnusson, ripensando alla figura del padre, “la memoria che ho da sempre è di architetto e collimava con il vederlo invariabilmente con la matita in mano, assorbito dal suo lavoro. Ci ha educato, mio fratello Marco e me, attraverso le sue scelte e gli oggetti di cui si circondava, e quindi circondavano anche noi, a un senso del bello che derivava da una coerenza intellettuale che ho capito solo più tardi.” Era un grande viaggiatore, e perseguiva un concetto di qualità e bellezza che ancora oggi può insegnare moltissimo: “Non aveva niente a che vedere con quello che intendiamo per lusso”, continua Emanuela, “fra le memorie più indelebili sono i ritorni dai suoi viaggi, che erano sempre fonte di nuove idee, con l’apertura di valigie da cui uscivano dai coltelli di Wirkkala e tessuti Marimekko dalla Finlandia, fino a ceramiche e ceste sudamericane. Apprezzava gli intrecci di un cestino messicano quanto una ciotola di lacca giapponese, in quanto espressioni pure di una cultura artigianale e materiale che si traduce in bellezza.

C’è un’ultima buona notizia collegata alla mostra di Cesano Maderno e che merita di essere evidenziata: in una sala del percorso sono esposti i progetti di interni (Frattini era architetto a tutto tondo, ‘dal cucchiaio alla città’), magistrali per coerenza di concezione e stile, poiché trattavano l’arredo come espressione integrante dell’architettura, non in aggiunta, ma in un insieme organico. La mostra espone una ricerca che due giovani ricercatrici e laureande in architettura del Politecnico di Milano, Susanna Beatrice Lubiana e Benedetta Patella, hanno compiuto sui progetti di interior di Frattini e che a luglio sarà presentata come tesi conclusiva del loro percorso accademico. “Abbiamo consultato l’archivio dello CSAC e scansionato tutti i progetti di interni domestici, circa duecento”, raccontano, “ne abbiamo scelti otto, dagli appartamenti di soluzioni minime alle grandi ville, di cui stiamo ricostruendo la struttura e gli arredi. Ne abbiamo scoperto uno che è rimasto intatto a Milano, oltre a Villa Rossini del gallerista omonimo, a Briosco, in Brianza.” Il lavoro delle due studentesse è appassionato, competente, dettagliato, e lo si vede nelle bacheche esposte nella mostra. Anche questa, davvero, una buona notizia.

Antonella Galli

Gianfranco Frattini ieri, oggi, domani
Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno (MB)
Fino al 14 maggio 2023
gianfrancofrattini.com
comune.cesano-maderno.mb.it

Didascalie
01, 03, 05-07, 10: allestimento della mostra con pezzi iconici di Gianfranco Frattini nelle sale di Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, foto Max Pescio.
02 Gianfranco Frattini in uno dei suoi viaggi in Giappone, Courtesy Studio Archivio Gianfranco Frattini.
04, 11 Appartamento Milano, 1957. Courtesy CSAC-Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università di Parma, Fondo Gianfranco Frattini tempo e dello stile.
08 Gianfranco Frattini al lavoro nel suo studio. Courtesy Studio Archivio Gianfranco Frattini.
09 Palazzo Arese Borromeo, Cesano Maderno, Cortile d'onore
12 Lampada Boalum, un progetto di Gianfranco Frattini e Livio Castiglioni del 1970 per Artemide, oggi rieditata con fonti led.
13 Scrittoio disegnato da Gianfranco Frattini per Bernini nel 1957 con il nome di Modello 530. Oggi rieditato da Ceccotti Collezioni con il nome di Nòs (‘noce’ in dialetto milanese).
14 Tavolo Kyoto, ideato da Frattini nel 1974 e realizzato con l’ebanista Pierluigi Ghianda. Dal 2020 riproposto da Poltrona Frau.


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