29-07-2020

FRANCINE HOUBEN, MECANOO

Mecanoo,

“Sono ancora di quella generazione che è molto dominata dagli uomini, ma volevo solo essere un buon architetto. Voglio avere abbastanza donne nel mio ufficio”, Francine Houben



<strong>FRANCINE HOUBEN, MECANOO</strong> “Dico spesso che sono specializzata in cose che non ho mai fatto prima, poiché credo che sia molto importante sperimentare, cambiare direzione, osare essere audace. Quando abbiamo il coraggio di provare cose nuove, di pensare fuori dagli schemi, possono accadere cose belle”. Mi piace introdurre Francine Houben, una donna estremamente interessante, con queste sue parole che ben evidenziano e sintetizzano un carattere aperto e generoso, amabile e tanto avventuroso. "Iniziare la mia pratica non è mai stato il mio obiettivo. Il mio sogno era poter agire sulla base delle idee, l'energia, l'ambizione e la spinta con cui mi sentivo esplodere. Costruire un aiuto di supporto di clienti, un team multidisciplinare e un'organizzazione professionale era semplicemente una necessità per realizzare quel sogno”, anche queste parole raccontano con molta sincerità quella ‘linea continua’ da cui non si è mai discostata durante gli anni della sua fertilissima attività. Ha saputo dimostrare inoltre che le sue idee hanno trovato un ampissimo riscontro e grandissima ammirazione in tutto il mondo. 

Per quanto riguarda il rapporto con i colleghi maschi, in campo professionale, un rapporto che da sempre si è dimostrato molto conflittuale per la donna, anche in questo caso rinuncia ad un confronto sul piano della competitività e della rivalsa e molto tranquillamente preferisce non dover dimostrare nulla, lasciando che siano i risultati che ha ottenuto con le sue forze ed il contributo di un team senza dubbio molto affiatato a parlare per lei. Se si considera la sua vita dagli inizi, cresciuta in una casa con tanti fratelli, appare abbastanza normale che Francine accetti senza tanto plateale clamore, ma addirittura sorridendo, è così che lo fa mentre racconta, la prepotenza dei maschi, che con lei e la sorella più piccola volevano averla immancabilmente vinta. Questo tipo di comportamento che in casa tendeva a voler dominare entrambe non la tocca più di tanto, come se fosse un dato di fatto incontrovertibile che al maschio spetti una superiorità sul piano fisico, determinata dalla natura delle cose come sono state create. A proposito invece di quella pretesa superiorità, che l’uomo tende molto comunemente ad arrogarsi anche sul piano lavorativo ed emozionale, grazie a tutti quei privilegi che gli sono stati da sempre concessi e che lo hanno fatto in un certo senso sentire, senza ragioni obiettive, di diritto al disopra della donna, dimostrerà chiaramente l’infondatezza di questo atteggiamento. 

Mecanoo, 1985. © Mecanoo.

Durante tutto l’arco della sua carriera professionale ha mantenuto costantemente un atteggiamento particolarmente equilibrato con la controparte maschile, nonostante amarezze e delusioni che ha dovuto superare come del resto un pò tutti noi nella nostra vita. Gli inizi sono stati molto facili e promettenti, quando con alcuni suoi compagni della Delft University of Technology discuteva con entusiasmo di architettura e, quando lei ed un amico, seguiti poi da pochi altri, decisero di aprire uno studio e cominciare a lavorare, ancora prima di finire la tesi. Durante quell’avventura non si pensava neppure ad una condivisione dei ruoli ma solamente di essere utili ad una realtà urbana e sociale che, ai loro occhi, appariva tanto bisognosa di un intervento che apportasse con urgenza innovazione e almeno un pò di quella bellezza che era stata completamente negata. Motivati innanzitutto dal triste aspetto delle residenze sociali, avevano successivamente allargato, come inevitabile consequenzialità, il raggio di interesse ed intervento allo spazio pubblico, all’educazione e alla mobilità, nel tentativo di offrire una vita migliore alla gente della città. Con grande passione ed idealismo vinsero un primo concorso e poi un secondo, lanciato dall’UNESCO, che assegnava come premio un viaggio in Giappone. Francine aveva partecipato assieme al suo gruppo con ia ferma risoluzione di evadere da una realtà locale ed affrontare una trasferta internazionale. L’amore per i viaggi rimarrà una costante della sua vita.
 

Francine Houben. © Mecanoo.

Assetata di confrontarsi, conoscere, imparare, raccomanderà ai giovani che vogliano intraprendere questa professione: l’architettura non può essere capita solo osservando immagini patinate delle riviste di settore, è importante che faccia appello a tutti i nostri sensi, che sia toccata, assaporata nel suo preciso contesto, che insomma riesca a catturarci e a coinvolgerci, provocando in noi reazioni di gioia, piacere e magari anche di rifiuto. Il Giappone si rivelerà interessante anche per l’incontro con Toyo Ito, un architetto che Francine troverà particolarmente stimolante. Le esperienze di viaggio si succederanno sempre più frequenti e saranno molti gli incontri che segneranno momenti speciali, di forte ispirazione, che vorrà rivivere nel corso della sua vita di viaggiatrice. Charles e Ray Eames, ad esempio, sono una coppia che incontrerà ripetutamente, anche se la sintonia sarà particolarmente con Ray, che tornerà spesso a visitare dopo la morte del marito. Ammirando oltre al piacere che sapevano dimostrare nel loro lavoro instancabile, la completezza di tutti quelle particolarità che contemplavano nelle loro creazioni: aspetti tecnici, ricerca innovativa di materiali e forme, comfort umano, riecheggerà nella coerenza della sua successiva lunga pratica questo tipo di versatilità, facendo ricorso ad apporti diversi per il raggiungimento di un risultato ottimale. Sono valori di fondamentale importanza che, cercando di ampliare i contributi sinergici da parte delle più svariate discipline, verranno sempre scrupolosamente rispettati fino ai giorni dell’attuale compagine lavorativa, guidata da una leader che, con molta convinzione, garantisce che “la multidisciplinarietà è cruciale, soprattutto al momento attuale. Lontani sono i tempi in cui dovevamo lavorare isolati. Lavorare a stretto contatto con altre discipline è essenziale, dobbiamo imparare gli uni dagli altri.” Anche il modo di fare architettura continuerà ad evolversi ma rimarrà sempre improntato agli stessi ideali: "progettare principalmente per le persone, costruire spazi rilevanti per il luogo e creare connessioni che diano uno scopo all’edificio”.

Francine Houben & Kazuyo Sejima nel 1985. © Mecanoo. 

Ritornando a ritroso nel tempo, ritroviamo che nel frattempo il piccolo studio, nato originariamente in una stanza di Francine studente e poi trasferitosi nei pochi metri di uno spazio sul retro di un edificio storico sul canale di Oude Delft (al momento ristrutturato ed interamente occupato con alcuni altri caseggiati limitrofi dall’attuale gruppo lavorativo), ha deciso di scegliere per il suo lancio ufficiale un nome decisamente originale, Mecanoo, ispirato al kit di costruzione del modello britannico, a sottolineare la giocosa creatività della giovane squadra, che proponeva di offrire soluzioni sempre diverse, innovative e più adatte ai tempi che di volta in volta si sarebbero presentati. Il logo della firma, un tuffatore blu, è stato scelto a simboleggiare dinamismo ed audacia. Ancora oggi, dopo tre decadi, lo studio Mecanoo non ha perso lo smalto fatto di entusiasmo e di gioia nella realizzazione dei suoi lavori e, quando approccia nuovi potenziali dipendenti, promette che “lavoreranno a fianco di persone di talento, impegnate e positive che amano quello che fanno”, “spiriti liberi internazionali pronti a fare progettazioni che aiutino l’identità delle persone e le connessioni fra di loro”

A poco a poco quell’esiguo nucleo originario purtroppo si scioglierà, avverranno molte cose e Francine rimarrà sola ma non rinuncerà mai a veder realizzati i sogni che avevano animato i suoi anni giovanili. Arriveranno progetti prestigiosi, sarà sorprendente la quantità delle commesse da tutto il mondo ed il numero delle realizzazioni, arriveranno anche importantissimi riconoscimenti che fino ad ora sono stati assegnati a poche donne. Le tipologie di lavoro spazieranno da teatri, musei e biblioteche ad hotel, progetti residenziali, quartieri completi, abitazioni e parchi. Le biblioteche, in particolare, che hanno fatto dello studio Mecanoo un punto di riferimento a livello mondiale, ci parleranno di apertura, di spazi invitanti e pieni di vita. Create per accogliere, senza distinzione di ceto sociale e cultura, chiunque, “le biblioteche sono molto più che libri. Si tratta di incontrare altre persone, imparare da loro, creare cose”, oggigiorno rappresentano ”gli edifici pubblici più importanti, come lo erano le cattedrali molti anni fa”, ci fa notare con assoluta convinzione l’architetto Houben. La Libreria di Birmingham-LoB, la più vasta in Europa, selezionata nella rosa dei sei finalisti per lo Stirling Prize 2014, da parte del Royal Institute of British Architects (RIBA), assieme a progetti come Lo Shard di Renzo Piano e l'Olimpic Aquatics Center di Zaha Hadid, è stata appunto concepita come "People’s Palace”.

Senezh Management LAB, Solnechnogorsk, Russia. © Mecanoo.

Parallelamente ad un portfolio tanto ricco ed importante si dispiega una carriera accademica, che lo eguaglia: cattedra di architettura ed estetica della mobilità presso la Delft University of Technology, incarico come Visiting Professor alle università di Harvard e di Yale, dove quest’anno ricoprirà la posizione di Louis Kahn, assegnazione della carica di membro onorario da parte di molti importanti istituti. Curatrice della Prima Biennale Internazionale di Architettura di Rotterdam, Houben è stata una delle prime donne ad elevare ad un piano di consapevolezza progettuale internazionale il tema della mobilità estetica, sostenendo già allora nel 2003 l’importanza di una vita più sana, che facesse meno uso delle macchine e rivalutasse i vantaggi della bicicletta che, nelle sue predizioni, sarebbe stato il mezzo del futuro. 

Questa aspirazione ad una vita più sana, più in comunanza con la natura, è sempre stata alla base sia della sua filosofia che della sua ricerca progettuale attraverso proposte che, facendo del verde un elemento imprescindibile per la vitalità del nostro esistere, lo accolgono molto spesso all’interno dell’abitato. Molti sono gli esempi che, dopo aver preso in esame aree estese in disuso o della periferia, le ripropongono come quartieri pulsanti, “dove la gente possa vivere più a lungo, una vita più salubre e più felice”. A me personalmente è piaciuto molto un masterplan che ha recentemente vinto una competizione lanciata per un campus in Russia, in una località lungo il lago Senezh, alla periferia di Mosca. Paesaggio e costruito si fondono perfettamente: gli edifici, immersi nel parco, si lasciano attraversare dalla foresta e dall’acqua, creando vuoti e spazi interconnessi che non permettono distinzione tra attività interne ed esterne. In una località un pò magica degli UK, a Lechlade, c’è un'altra prova di come Mecanoo sognerebbe la vita di ognuno di noi: la Casa di Vetro sul lago, una sintesi poetica con la tranquillità delle acque circostanti, dovuta alla pelle di vetro che avvolge la piccola presenza che sembra quasi galleggiare sulla superficie lacustre.

Glass Villa sul Lago, Lechlade, UK. © Mecanoo. 

Scelta come Woman Architect of the Year 2014 da Architects’ Journal, che aveva assegnato con il voto dei lettori il premio Stirling alla Libreria di Birmingham, ha ricevuto il premio motivato dai giudici con queste parole “splendido esempio” di architetto “in grado di combinare il ruolo di guida” di un grosso studio di 120 persone, provenienti da oltre 20 parti diverse del mondo “con la massima qualità dell’architettura". Definita “sicura di sé ma modesta”, Houben ha ringraziato, affermando che per lei è stato un grande privilegio progettare la Biblioteca di Birmingham ma che il merito si doveva condividere con tutti coloro che l’hanno supportata e hanno collaborato al successo del progetto, evidenziando in questo modo una delle caratteristiche forse più evidenti tra i suoi pregi maggiori: la capacità di lavorare accettando la collaborazione di chi in quel momento fa parte del team, in un reale, concreto scambio di aiuti e contributi. Non la si può definire una donna alla ricerca di un posto sotto le luci dei riflettori e neppure una donna che intenda alimentare la pesante diatriba che non sembra riuscire a spegnersi tra i due generi, maschile e femminile, che a volte appaiono non potere e non volere trovare un punto di convergenza e di collaborazione reciproca. È proprio per questo che, quando le viene chiesto quale sia la più grande sfida che le sue colleghe devono affrontare oggi in questo campo, risponderà: “sia per gli uomini che per le donne, la sfida sta nel cambiare il modo di concepire l’architetto. L'architettura non è mai stata un atto a solo. Mi piace paragonarla alla direzione di un'orchestra sinfonica; si tratta di lavoro di squadra, di essere visionari, sensibili e solidali allo stesso tempo. Le donne sono particolarmente brave in questo”.

E non rinuncerà ad aggiungere qualcosa che compendia la sua esistenza e suona molto sincero: “mi sento privilegiata di essere una donna, una madre ed un architetto”. Queste parole che si accompagnano all’esempio che Francine ha saputo dare durante la sua esistenza come donna, come madre di tre figli e come architetto devono farci riflettere che le ‘guerre’ non si combattono solo in un momento ma giorno dopo giorno e che, una volta che si è capito cosa è veramente importante nella nostra vita, ci si deve sacrificare, dedicandosi, magari anche completamente, al raggiungimento di un ideale, di un sogno o di qualcosa che si ritenga molto ma molto importante. È come ha fatto una donna, che dopo tanti successi rivolge questo invito: “Il mio consiglio è di rimanere fedele a te stesso, usare il tuo buon senso e seguire i tuoi sogni con determinazione”.

Virginia Cucchi


Crediti:

Mecanoo: https://www.mecanoo.nl/

Foto: 
Cover - Francine Houben © Roger Neve / Courtesy of Mecanoo
1 - Francine Houben / Courtesy of Mecanoo
2 - Mecanoo, 1985 / Courtesy of Mecanoo
3 - Mecanoo, 80s / Courtesy of Mecanoo
4 - Francine Houben in Japen with Kazuyo Sejima / Courtesy of Mecanoo
5 - Francine Houben in China © Roger Neve / Courtesy of Mecanoo
6-7 - Glass Villa on the Lake, by Mecanoo, in Lechlade, United Kingdom
8-9 - Senezh Management LAB, by Mecanoo, in Solnechnogorsk, Russia 
10- Kruisplein, Rotterdam (1984) by Mecanoo
11-12 Library of Brimingham, Brimingham, United Kingdom by Mecanoo, © Harry Cock


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