07-12-2018

Il Museo della Romanità di Elizabeth De Portzamparc a Nimes e la sua facciata in vetro serigrafato

Elizabeth De Portzamparc,

Nimes, Francia,

Musei,

Vetro,

Il Museo della Romanità a Nimes realizzato da Elizabeth De Portzamparc racchiude reperti storici dentro un volume dal doppio vetro serigrafato, con soluzioni tecniche di valore



Il Museo della Romanità di Elizabeth De Portzamparc a Nimes e la sua facciata in vetro serigrafato Si trova a Nimes il Museo della Romanità che ha progettato Elizabeth De Portzamparc, realizzando un edificio completamente nuovo con una facciata composta da circa 7.000 elementi di vetro serigrafato.
Accanto all’arena romana di Nimes è stato realizzato il progetto che ha visto vincere Elizabeth De Portzamparc il concorso di progettazione del 2012. Un edificio semplice che si articola lungo una strada interna, per poi snodarsi su tre piani, uno dei quali sotterraneo. Il rispetto per l’intorno in cui è inserito, carico di storia antica, non ha impedito di concepire un edificio modernissimo, rivestito all’esterno da uno serigrafato drappo di circa 7.000 tessere di vetro, come se fosse una bandiera cristallina colpita dal vento. Le poche ed enigmatiche fessure che si aprono, come le asole di un grande vestito, lasciano intravvedere poco da fuori, benché la facciata specchiante, che protegge il museo e corrisponde alla prima pelle dell’edificio, faccia riflettere gli edifici circostanti. In tal modo si ha l’impressione che siano replicati sotto il vestito di vetro, come una scenografia. Da dentro lo spettacolo scenico, specie vedendo l’arena, è molto suggestivo, in quanto sembra di sbirciare da dietro il sipario di un teatro prima che lo spettacolo abbia inizio, mentre l’atmosfera che si percepisce negli ambienti interni sembra quella di un retro palco, con in protagonisti pronti a uscire in scena.
La facciata è strutturata da profilati metallici imbullonati fra loro e agganciati alla facciata piatta, ma sagomati appositamente, al fine di rendere l’effetto ondulato del progetto. Infatti i segmenti di vetro che compongono la facciata sono attaccati non tramite viti, ma con un apposito adesivo strutturale. Per rendere l’effetto paillettes, la serigrafia è scandita da riquadri tutti della stessa dimensione, facendo credere che ogni quadrato sia indipendente l’uno dall’altro, mentre in realtà non è così. Alla fine l’effetto scenico notevole è il risultato di una idea tecnologica semplice, ma ben realizzata, che non sempre è facile ottenere.

Fabrizio Orsini

Architecture et muséographie ELIZABETH DE PORTZAMPARC
Architectes associés A + ARCHITECTURE
Architecte associé ACMH) ALAIN-CHARLES PERROT
Paysagiste SARL MÉRISTÈME
MultimédiaMARDI 8
Signalétique LOCOMOTION SARL JE FORMULE BET
Eclairage LIGHTEC BET
Acoustique GAMBA ACOUSTIQUE
Qualité environnementale CELSIUS ENVIRONNEMENT BET
Economie de la construction L’ECHO BET
Structure SARL ANDRÉ VERDIER BET
Façade FR BET Fluides LOUIS CHOULET OPC ARTEBA BET
Synthèse C&G Sécurité et accessibilité CSD FACES

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