13-09-2012

Tradizione e innovazione: le due anime del Made in Italy

Iris Ceramica,

La tradizione del “made in Italy” unisce sapere ed esperienza decennale nel territorio italiano, ma soprattutto capacità d’innovazione e progresso tecnologico. La produzione di Iris Ceramica dal 1961 garantisce qualità di materiali, sostenibilità e alto valore estetico dei prodotti, in una ricerca costante d’innovazione nel solco della tradizione italiana del settore.



Tradizione e innovazione: le due anime del Made in Italy  
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Made in Italy”: una certificazione allegata ai prodotti che assume di volta in volta la connotazione di una formula algebrica, la valenza di un pay off promozionale, il richiamo di un consolidato modello produttivo indissolubilmente legato al territorio.
A questo enunciato, dai tratti così arcaici e attuali, si devono tuttavia associare qualità indispensabili nella produzione moderna, come la ricerca dell’innovazione e la sostenibilità, determinanti per il processo e il ciclo di vita di ogni prodotto.
Modello di riferimento nel settore, Iris Ceramica dal 1961 unisce l’alto valore qualitativo ed estetico della ceramica italiana con l’avanguardia tecnologica: un’esperienza del “made in Italy” che affonda le sue radici proprio nella tradizione dell’artigianalità.

L’acquisizione di conoscenze e lo sviluppo del settore produttivo si determina infatti attraverso caratteristiche quali manualità e ripetizione, ma soprattutto attraverso l’immaginazione: così il sociologo statunitense Richard Sennett (professore alla New York University e consigliere del presidente Obama) indica la moderna figura dell’uomo-artigiano, “dotato di quell’abilità artigianale che lo porta continuamente a migliorarsi”.

Processo creativo e percorso di affinamento tecnologico fondono ancora oggi le loro radici dai saperi tradizionali, come emerge evidente nei 70 dipinti della mostra di Villa Pisani di Stra (Venezia) “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella pittura veneta tra 800 e 900” (fino al 4 novembre).
La realtà quotidiana dipinta nei “vecchi mestieri” dell’entroterra veneto evidenzia aspetti straordinariamente attuali: il valore fondamentale, morale e sociale del lavoro; la varietà creativa della tradizione italica; la capacità di rigenerarsi e riproporsi con la forza dell’esperienza e della continuità nel tempo.

Didascalie

01_Formafantasma, collezione Botanica, oggetti realizzati con polimeri naturali, a cura di Marco Petroni, Fondazione Plart, 2011. Foto: Luisa Zanzani

02_Salone del Mobile, Milano 2012 - Zona Ventura Lambrate. Foto: Nicole Marnati

03_Iris Ceramica, Collezione Le Pietre del Mulino

04_Progetto urbano per l’Unità d’Italia, Torino. Progetto: Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto. Foto: Mattia Boero

05_Iris Ceramica, Collezione Colordesign

06_Palazzo Dalla Rosa Prati, Strada al Duomo, Parma

07_Il barbiere rusticano, Oreste da Molin (Piove di Sacco, Padova, 1856-1921) - Olio su tela, cm 88x113 - Collezione privata. Immagini tratte dalla mostra Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900 aperta al Museo Nazionale di Villa Pisani (Stra – Venezia) fino al 4 novembre. Organizzazione Munus.

08_La scuola dei merletti a Burano (1905), Pieretto Bianco (Pietro Bortoluzzi) (Trieste 1875-Bologna 1937) - Olio su tela, cm 55,5x75,5- Collezione privata. Immagini tratte dalla mostra Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900 aperta al Museo Nazionale di Villa Pisani (Stra – Venezia) fino al 4 novembre. Organizzazione Munus.

09_Iris Ceramica, Collezione Crystal Rock

10_Iris Ceramica, Collezione Opera


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