06-02-2013

Campo Baeza: Junta di Castiglia e Leòn a Zamora

Alberto Campo Baeza,

Spagna,

Ville,

Vetro, Pietra, Cemento,

Guardando a Mies Van der Rohe, Campo Baeza progetta la propria architettura di vetro per la Junta di Castiglia e Leòn a Zamora, in Spagna.
Scomponendo l’opera in struttura e pelle, il progettista valorizza i materiali mediante la forma architettonica e poi lascia che sia la luce a interpretarli.



Campo Baeza: Junta di Castiglia e Leòn a Zamora Con il progetto dei nuovi uffici della Junta di Castiglia e Leòn a Zamora in Spagna, Alberto Campo Baeza ha scomposto l’architettura, evidenziando le funzioni della “pelle” e quelle della struttura. Attribuendo a ogni elemento compositivo (cinta muraria e pavimento esterno, pelle, struttura) un materiale diverso, egli ha eseguito un’opera di estrema onestà figurativa.
L’edificio della Junta occupa un’ampia area prospiciente le cattedrale di Zamora, descritta da un’alta e monumentale muraglia realizzata nella bianca pietra arenaria locale, la stessa in cui fu costruita la cattedrale romanica. La scelta del materiale stabilisce anche un legame metaforico con l’architettura religiosa nel concetto di hortus conclusus, di giardino protetto e prezioso all’interno del quale si sviluppa la vita operativa della comunità.
L’uso della stessa pietra come pavimento del cortile dentro le mura, ripresa poi nei toni dal cemento all’interno degli uffici veri e propri, conferisce un’idea di unità al progetto, definito con chiarezza nelle sue superfici orizzontali e verticali. Lastre massicce di 2,5 x 1,5 metri per una profondità di 50 cm formano muri che si interrompono solo raramente per aprire scorci sulla città e pavimenti da cui nascono alberi a ricordo dell’idea dell’hortus conventuale.
Oltre a questo c’è la struttura del palazzo, fatto di pilastri circolari e solette in cemento, dipinta di bianco, senza alcuna concessione decorativa. Le superfici verticali interne sono smaterializzate dal vetro di cui sono composte e risultano pressoché assenti.
Prive di profili di sostegno e con giunzioni invisibili realizzate in silicone strutturale, le lastre di 6 metri per 3 compongono facciate continue che racchiudono lo scheletro strutturale in un box trasparente e lo proteggono senza innalzare barriere visive sulla corte.


L’immagine del volume invisibile è completamente delineata disegnando in vetro anche gli spigoli superiori in prossimità della copertura in cemento, che si ritrae per lasciare spazio alla cornice trasparente. Campo Baeza afferma di essersi ispirato al progetto di un edificio per uffici sulla Friedrichstrasse a Berlino di Mies van der Rohe, in cui il maestro tedesco ideò una torre completamente vetrata, dove il materiale, riflettendo la città circostante e in continua mutazione per effetto della luce, avrebbe perduto i propri confini fisici.
Il vetro trattato oggi dall’architetto spagnolo tende così a essere una barriera immateriale, un sistema di schermi verticali per la proiezione di immagini dell’intorno, disegnate dal movimento della luce.

Mara Corradi

Progetto: Alberto Campo Baeza, Pablo Fernández Lorenzo, Pablo Redondo Díez, Alfonso González Gaisán, Francisco Blanco Velasco
Collaboratori: Ignacio Aguirre López, Miguel Ciria Hernández, Alejandro Cervilla García, Emilio Delgado Martos, Petter Palander, Sergio Sánchez Muñoz
Committente: unta de Castilla y León. Consejería de Hacienda
Luogo: Obispo Manso 1, Zamora (Spagna)
Progetto delle strutture: Eduardo Díez - IDEEE
Supervisione tecnica: Juan José Bueno Crespo
Area del lotto: 12.100 mq
Concorso: 2004
Inizio Progetto: 2006
Fine lavori: 2012
Impresa costruttrice: UTE Edificio Consejo
Consultivo: Dragados - San Gregorio
Vetrate: Proinller Struttura in cemento Pavimento e muri esterni in pietra arenaria di Zamora Pavimento interno in cemento e resina
Illuminazione: Agosa

Fotografie: © Javier Callejas Sevilla

www.campobaeza.com


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