21-09-2021

THISS x ìssí alla Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul

Seoul, Corea del Sud,

Installazione,

Mostra,

Lo studio di architettura inglese THISS di Tamsin Hanke e Sash Scott è presente alla Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul con Resilient Monument. L’installazione all’interno della sezione Cities della SBAU indaga il senso dei monumenti nell’ambito del concetto della resilienza.



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THISS x ìssí alla Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul La Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul 2021 ha aperto il 16 settembre e dura fino al 31 ottobre. L’evento offre una serie di mostre, eventi e conferenze che riflettono sul futuro degli ambienti urbani e sulle strategie architettoniche e di pianificazione che favoriscono la resilienza. Intitolata "CROSSROADS, Building the Resilient City", la terza edizione della SBAU curata dall'architetto Dominique Perrault cerca di affermare l'importanza delle interazioni e della "fertilizzazione incrociata di competenze e approcci" per rispondere alle complessità che modellano l'ambiente costruito, il tutto letto attraverso il tema della resilienza. 
THISS, un giovane studio di architettura multidisciplinare basato a Londra, i cui progetti e collaborazioni si situano tra architettura, tecnologia e paesaggio, è stato invitato a partecipare alla sezione CITIES della Biennale di Architettura e Urbanistica di Seoul. CITIES sottolinea il posto delle città come luogo fondamentale per creare le prospettive di un mondo più sostenibile, ed esplora il ruolo critico che l'architettura è in grado di interpretare. Tutto si basa sull’idea che, a differenza della città stabile, sicura, ottimizzata e standardizzata, la città resiliente è flessibile e adattabile. Riduce al minimo la dipendenza e aumenta le interconnessioni. In questo senso l'esposizione vuole offrire una visione originale sulla creazione della città, orientata al miglioramento dei nostri ambienti costruiti, attraverso il prisma di cinque ambiti tematici, o "Crossroads". 
Con il contributo Resilient Monument all’interno di questa sezione del programma, THISS indaga il ruolo dei monumenti. Questi tradizionalmente sono dedicati a figure storiche e servono ad ancorare una particolare visione della storia nel nostro immaginario collettivo. Ma abbiamo anche visto che la storia, notoriamente scritta dai vincitori, si può riscrivere. I tempi cambiano e con essi anche l’idea e la comprensione che si hanno di un certo momento storico. Cose di cui si andava fieri ieri già oggi possono essere motivo di imbarazzo: basta guardare in giro per vedere quanti monumenti sono stati rimossi o cambiati di connotazione.
Per essere adatti ai nostri tempi dinamici ci vogliono nuovi modi per fare i monumenti. Quindi Tamsin Hanke e Sash Scott insieme a Issy Nanabeyin propongono con l’installazione Resilient Monument un monumento che esplora idee basate sulla materialità. Per loro, il nuovo monumento non è qualcosa che fissa un certo momento o personaggio della storia in marmo o bronzo, impassibile a futuro cambiamenti. Nel definire la resilienza come transitoria, incrementale, organica e ottimista scelgono dei materiali diversi, vivi. In questo modo, il nuovo monumento è resiliente, in quanto si adatta alla nostra cultura cosmopolita in evoluzione e può parlare alle nuove generazioni. Essendo resiliente può essere tolto quando non è rilevante e rimesso quando è necessario. L’esempio portato da THISS alla SBAU è un atto condiviso e realizzato con materiali semplici, aprendo quindi a forme innovative di commemorazione.

Christiane Bürklein

Project: THISS x Issi Nanabeyin
Location: Seoul, South Korea
Year: 2020-21
Images: Courtesy of THISS
Find out more: https://seoulbiennale.org/

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