Recupero urbano attivo. DueLuoghi, realtà a Pietrasanta

La realtà DueLuoghi a Pietrasanta, Toscana, è un esempio tutto italiano sul tema del recupero urbano dedicato alla rivitalizzazione degli spazi post-industriali abbandonati. DueLuoghi dimostra come sia possibile coniugare artigiani e artisti, creativi della materia e creativi del web, per un modello nuovo e in condivisione.



Due laghi artificiali nati dalle cave di una fornace, lontano ricordo di un passato industriale, fanno da sfondo alla piccola zona artigianale a cavallo tra la città di Pietrasanta e il comune di Camaiore.



Un luogo da sempre frequentato dai pescatori di carpe e dagli artigiani delle botteghe che dal 2012 ha visto insediati nelle officine abbandonate, a causa della crisi economica, una nuova generazione di creativi. Con l'arrivo dei giovani, creativi digitali, artigiani e artisti, è iniziato un processo di rivitalizzazione di una zona altrimenti destinata al declino e la nascita di DueLuoghi. 





Comune denominatore dei nuovi arrivati è aver frequentato l'Accademia delle Belle Arti di Carrara o l'indotto dell'arte di Pietrasanta, ma il vero aspetto comune è il desiderio di creare uno spazio creativo ed interdisciplinare, partendo dalla preesistenza. Il tutto all'insegna della condivisione tra artisti e artigiani presenti in zona.





É nata da questi presupposti una realtà la cui sostenibilità si manifesta sia dal punto di vista costruttivo, con il recupero dei materiali trovati in loco, che da quello sociale con l'interazione tra artigiani ed nuovi arrivati. 





DueLuoghi è un esempio tangibile del networking reale sul territorio, un intervento attivo contro il degrado delle periferie. Una sfida che parte dal legame con il luogo, sottolineato anche dal fatto che i membri di DueLuoghi abbiano collaborato al workshop progettuale “The City and the Water”, organizzato dall'Università di Pisa, col dipartimento di Ingegneria Edile ed Architettura.

(Christiane Bürklein)

Due Luoghi
Pietrasanta, Italia
Immagini © Paolo Vezzoni