03-12-2021

Never Demolish, un intervento al Mies van der Rohe Pavilion di Barcellona

Barcellona, Spagna,

Mostre,

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La Fundació Mies van der Rohe presenta l'intervento Never Demolish di Ilka e Andreas Ruby, fondatori di Ruby Press. Un’installazione che si rifà al progetto vincitore del Premio Mies UE 2019 Trasformazione di 530 abitazioni nel Grand Parc Bordeaux, degli studi Lacaton & Vassal architectes, Frédéric Druot Architecture e Christophe Hutin Architecture.



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Never Demolish, un intervento al Mies van der Rohe Pavilion di Barcellona Lo scriviamo da anni che il recupero e la trasformazione delle preesistenze architettoniche è una soluzione più sostenibile rispetto alla demolizione e alla costruzione ex novo. Un trend recepito anche da un riconoscimento così prestigioso come il Premio dell'Unione Europea per l'architettura contemporanea - Premio Mies van der Rohe, che nel 2019 proclamò vincitore il progetto Trasformazione di 530 abitazioni nel Grand Parc Bordeaux, degli architetti Lacaton & Vassal, Frédéric Druot e Christophe Hutin.
Per onorare proprio una tale idea di recupero e trasformazione di una preesistenza, sviluppata a Bordeaux per un grande blocco di edilizia sociale, i curatori Ilka e Andreas Ruby (Ruby Press) hanno trasformato il Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona, simbolo del movimento moderno, in uno spazio domestico ispirato appunto dal progetto vincitore dell'ultima edizione del Premio che prende il nome dall’architetto tedesco suo creatore. Una trasformazione che ha lo scopo di approfondire il dibattito sugli alloggi, ponendo l’accento su come il progetto di Bordeaux possa essere un modello per la riabilitazione sociale e fisica dei blocchi abitativi realizzati durante il movimento moderno. 
I curatori, con il loro gesto artistico, si rivolgono così agli abitanti, agli architetti, agli urbanisti, agli sviluppatori, ai conservatori del patrimonio e ai politici, con il preciso scopo di offrire una nuova visione di queste opere, in alcuni casi considerate, erroneamente, dei “mostri”. Questo perché ai grandi blocchi abitativi costruiti in tutto il mondo negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, quale soluzione per soddisfare l’impellente bisogno di alloggi e oggi, in molti casi, considerati ideologicamente superati, urbanisticamente falliti e spesso autorizzati alla demolizione, bisognerebbe dare loro una seconda possibilità. Si pensi per esempio a Le Vele di Scampia. 
Si tratta di una possibilità non esclusivamente basata su quell’idea nostalgica che vuole a tutti i costi tutelare il passato, ma si tratta piuttosto di usare quanto vi è già in linea con l’idea del Never Demolish. Non a caso i curatori Ilka e Andreas Ruby, come del resto i premiati studi Lacaton & Vassal architectes, Frédéric Druot Architecture e Christophe Hutin Architecture presenti all’apertura dell’installazione, sostengono che questi edifici dovrebbero godere di una seconda esistenza. E tutto ciò può essere realizzato attraverso la loro trasformazione, quella in grado di espandere e migliorare la qualità della vita di chi li abita.
Così, il Padiglione di Barcellona, un’architettura tanto conosciuta e sicuramente iconica, è stato allestito come uno spazio domestico con tanto di oggetti della nostra quotidianità. Ora vi trovano posto anche un armadio, un divano, delle piante, le tende, la televisione e le luci. L’effetto di questi elementi all’interno di un’icona del modernismo è veramente straniante, ma proprio per questo spinge a riflettere sulle infinite possibilità offerte da ogni architettura. In fondo, qualche volta bisogna semplicemente cambiare prospettiva e liberare la mente dai tanti pregiudizi. Ed è proprio in quel momento che si palesano delle soluzioni di grande bellezza. 
Un percorso creativo che si è verificato anche nel caso di Gran Parc Bordeaux, in quanto l'organizzazione delle stanze dei tre edifici si è dimostrata tuttora funzionale; quindi, non è stato necessario intervenire in maniera drastica. A pensarci bene ci si poteva limitare a rivedere solo i bagni e gli impianti elettrici, mentre qui è stata creata una vera e propria estensione sul lato sud. Una nuova pelle in cui si trovano un giardino d'inverno e una zona di balconi, chiusi da porte scorrevoli a tutta altezza in vetro altamente isolate. Il tutto realizzato limitando i disagi agli abitanti che durante i lavori non sono stati costretti a traslocare. Infine, accorgimenti, come l’aggiunta di ulteriori piani, hanno trasformato il vecchio e obsoleto blocco a tutto vantaggio degli utenti e dell’ambiente. 
Never demolish diventa così una sfida creativa che si palesa nell’installazione presso il Padiglione Barcellona, dove ora la si può toccare con mano.

Christiane Bürklein

“Never Demolish”
di Ilka e Andreas Ruby (Ruby Press)
dal 26 Novembre al 16 Dicembre 2021
Padiglione Mies van der Rohe, Barcellona, Spagna
Immagini: Anna Mas

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