08-06-2021

Land.Milk.Honey. Il padiglione israeliano alla 17a Biennale di Architettura

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Cose succede quando la coesistenza si basa sulla trasformazione di una promessa biblica in realtà? Lo si vede nel padiglione israeliano che mostra con estrema lucidità e chiarezza di come l'ideologia tradotta in colonialismo, insediamento, urbanizzazione, infrastrutture e agricoltura meccanizzata ha radicalmente rimodellato l'ambiente di Palestina-Israele e quindi anche il rapporto tra i due popoli.



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Land.Milk.Honey. Il padiglione israeliano alla 17a Biennale di Architettura “Terra. Latte. Honey. Storie di animali in un paesaggio immaginario” è il titolo del Padiglione Israeliano alla 17a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. Curato da un team multidisciplinare, Rachel Gottesman, Tamar Novick, Iddo Ginat, Dan Hasson e Yonatan Cohen il tema è molto meno idilliaco di quanto non si possa pensare. I curatori hanno accolto la domanda del curatore della Biennale, Hashim Sarkis, per iniziare una riflessione dettagliata su come una promessa biblica e cioè l’immaginario possa profondamente influenzare il modo in cui viviamo insieme. 
La metafora biblica di una "Terra di latte e miele" ha denotato per millenni una profezia e una promessa di prosperità ma nel secolo scorso è diventato un vero e proprio piano d’azione che ha profondamente segnato il territorio israeliano. Esaminando le relazioni reciproche tra uomini, animali e ambiente nel contesto della moderna Palestina-Israele si vede di come questa idea abbia profondamente rimodellato il paesaggio con danni anche irreparabili all’ambiente nonché compromessa la convivenza tra i popoli.
Le aspirazioni di crescita economica di Israele sono state tradotte nel paesaggio attraverso l'urbanizzazione, i grandi progetti di infrastrutture e l'espansione dell'agricoltura meccanizzata. Quest'ultima è un importante motore di prosperità per la regione, ma il suo impatto su fauna e flora è ora in fase di valutazione. La mostra evidenzia le sfide ambientali e sociali derivanti dallo sfruttamento agricolo intensivo del secolo scorso. Tra gli esempi uno dei più grandi disastri ecologici con conseguenze gravi per la biodiversità di Israele è stato il prosciugamento del lago Chula e delle paludi circostanti in Galilea negli anni ’50. Un gesto servito da un lato per ottenere acqua per l’agricoltura, dall’altro per eliminare la malaria. Quelle poche aree umide resistite oggi sono delle piccole riserve naturali protette.
I cambiamenti fondamentali che la regione ha subiti vengono raccontati attraverso le storie di cinque animali locali: mucca, capra, ape, bufalo d'acqua e pipistrello. Quello che ci ha colpito maggiormente è la lotta tra le capre bianche e le capre nere. Sembra anche questa una metafora per la regione dalla storia travagliata. Le capre nere sono autoctone della zona e da tempo immemorabile, sono state un'importante fonte di latte e carne per i palestinesi che abitavano qui. Quando gli ebrei europei con le loro capre bianche arrivarono in Israele e videro tutto tranne una “Terra di latte e miele” cercarono una spiegazione e incolparono sommariamente e in tradizione biblica le capre nere tanto da introdurre delle leggi sulla loro regolamentazione con ripercussioni gravi per le famiglie palestinesi.
Il percorso espositivo contiene una forte autocritica all’idea israeliana della terra promessa, a scapito non solo di un ecosistema fragile ma di moltissime persone. Il tutto meticolosamente documentato. La mostra culmina al piano superiore del padiglione con una struttura in acciaio inox che ricorda molto l’armadio frigo di un obitorio. I cassetti si aprono in maniera temporizzata con un rumore sinistro, ci sono molti animali imbalsamati o sotto formaldeide: Cinghiali, capre nere, orsi, aironi e tarantole, cioè specie animali che non ci sono più o che hanno dovuto lasciare il loro habitat in risposta agli interventi umani.
Come vivremo insieme? Non lo sappiamo. Ma i curatori israeliani ci dimostrano chiaramente che l’inseguimento di promesse bibliche o profezie non è la risposta adatta. 

Christiane Bürklein

Israel Pavilion at the : Land. Milk. Honey. Animal Stories in Imagined Landscapes at the 17th International Architecture Exhibition at Biennale di Venezia
22 May to 21 Novembre 2021
Giardini della Biennale, Venezia
Commissioners: Michael Gov, Arad Turgeman
Curators: Dan Hasson, Iddo Ginat, Rachel Gottesman, Yonatan Cohen, Tamar Novick
Exhibitors: Dan Hasson, Iddo Ginat, Rachel Gottesman, Yonatan Cohen, Tamar Novick, Netta Laufer, Shadi Habib Allah, Daniel Meir, Apollo Legisamo, Adam Havkin
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