14-01-2021

Imperial Kiln Museum di Studio Zhu-Pei, matericità storica

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Jingdezhen, China,

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Mattoni,

L'Imperial Kiln Museum progettato dallo Studio Zhu-Pei a Jingdezhen, famosa per essere la città della porcellana cinese, presenta una struttura di grande impatto visivo con volte in mattoni realizzati a mano. Un’architettura che richiama la forma delle fornaci e integra nel progetto dei reperti archeologici.



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Imperial Kiln Museum di Studio Zhu-Pei, matericità storica Jingdezhen, una città con quasi 2 mio. di abitanti nella provincia Jiangxi sul fiume Chang, è nota da oltre 1.700 anni per essere la capitale della porcellana cinese. La produzione della porcellana era condizionata dai ricchi giacimenti di caolino, dalle vaste foreste dove prendere la legna, quale combustibile per i forni, e dalla posizione sul fiume, per un trasporto sicuro del prodotto finito. Qui troviamo l'Imperial Kiln Museum progettato dallo Studio Zhu Pei, fondato nel 2005 a Beijing e con un portfolio di lavori soprattutto in ambito culturale. Si tratta di un vero gioiello dell’architettura che riesce a combinare, in un racconto formale che abbraccia passato, presente e futuro, la storia millenaria della città di Jingdezhen con la sua eredità culturale. Un’eleganza formale la sua, dovuta alla scelta progettuale di incorporare i resti delle fornaci esistenti sul sito, alcuni dei quali scoperti proprio durante la costruzione, con le gallerie, dalle curvature sempre diverse, studiate appositamente dallo Studio Zhu-Pei.
Le gallerie, in particolare, sono state parzialmente interrate, al fine di massimizzare l'altezza del complesso museale, in modo da non imporsi sugli edifici circostanti, tra cui un tempio della dinastia Ming da un lato e blocchi residenziali dall’aria brutalista dall’altro. Una scelta progettuale che è riuscita a creare all’interno un'atmosfera intima, simile a quella di una grotta. Una sensazione sottolineata anche dalla forma stessa dei volumi, in quanto gli architetti dello Studio Zhu-Pei erano rimasti affascinati dalla tettonica e dal materiale delle antiche fornaci. Ed è così che facendo riferimento al passato, quando gli artigiani costruivano i forni senza impalcature, che qui si trova un sistema di strutture ad arco, costruite versando del calcestruzzo tra due strati di pareti in mattoni. Inoltre, lo stesso materiale costruttivo, ovvero i mattoni riciclati, riflette la tradizione di Jingdezhen, in quanto le fornaci dovevano essere demolite ogni due o tre anni per mantenere un certo rendimento termico e il materiale di recupero veniva utilizzato per costruire nuove case o altri edifici. Una pratica sostenibile applicata anche per la realizzazione del museo.
Un tale intreccio di due diverse fasi storiche, dato dalla combinazione di mattoni nuovi e vecchi insieme allo studio degli effetti della luce naturale, mira a stimolare la curiosità dei visitatori, poiché qui il passato, in una sorta di archeologia contemporanea, viene presentato con rinnovata consapevolezza e maturità.
Intorno alle strutture lo Studio Zhu-Pei ha anche realizzato una serie di spazi pubblici, tra cui un cortile semiaperto, riparato da una delle volte, che incornicia le vedute delle rovine delle fornaci imperiali. Cinque di questi cortili paesaggistici sono inoltre ubicati sotto il livello stradale e dedicati ai temi oro, legno, acqua, fuoco e terra, ovvero un chiaro riferimento alle tecniche di lavorazione della porcellana. Insieme alle gallerie espositive completano il complesso dell'Imperial Kiln Museum un bookshop, un auditorium e un caffè.
In conclusione, si può affermate che questa è un’architettura messaggera del contenuto che esposte, un monumento alla millenaria storia culturale di Jingdezhen.

Christiane Bürklein

Project: Studio Zhu-Pei
Location: Jingdezhen, China
Year: 2020
Images: Studio Zhu-Pei, schranimage, Tian Fangfang

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